Benefici e danni della belladonna comune. Applicazione, composizione, preparazione

Il nome belladonna, che si traduce come "bella donna", è dato alla pianta per il suo ruolo nella cosmetologia medievale. Con l'aiuto del succo di bacche, le donne rendevano le guance rosee e gli occhi lucidi. La belladonna è molto velenosa e le sue tossine hanno un effetto narcotico. È caratterizzato non solo dall'euforia, ma anche da una paradossale sensazione di leggerezza nella parte inferiore del corpo. Le proprietà medicinali della cultura sono dovute al contenuto di alcaloidi in essa contenuti.

Anticamente la belladonna era usata da guaritori, stregoni e streghe. Secondo le credenze, era grazie a questa pianta che potevano volare. Inoltre, la belladonna partecipava a molti rituali. I mezzi esterni che ne derivano hanno immerso una persona nel sonno per un giorno o più.

Il nome generico Atropa belladonna fu dato alla pianta da Carlo Linneo. Atropa è la dea del destino, il cui compito è tagliare i fili della vita. E dalla pianta venivano preparati veleni, antidoti per i quali nemmeno i guaritori rispettati potevano trovare.

Caratteristica botanica

Oggi la belladonna è coltivata specificatamente per scopi medicinali. Ci sono piantagioni nelle regioni di Krasnodar e Voronezh. La cultura è coltivata anche nelle regioni meridionali dell'Ucraina. La belladonna selvatica è estremamente rara. Principalmente nelle zone montuose e pedemontane - nel Caucaso, in Transcaucasia, nei Carpazi, in Crimea.

Predilige terreni fertili ricchi di humus. Si trova in boschi di querce, carpini, faggete. Sceglie spesso luoghi illuminati: radure, bordi, sottobosco. Su terreni umidi vicino a corpi idrici cresce bene, formando boschetti. Le erbe selvatiche vengono raccolte dai guaritori tradizionali. È possibile riconoscere la pianta dalle caratteristiche morfologiche.

• Parte sotterranea.È rappresentato da un rizoma a più teste carnoso e succoso che cresce dalla radice del fittone. Numerose radici fusiformi crescono dal rizoma in profondità nel terreno.
• steli. Gli steli cilindrici possono avere un colore verde o marrone-viola. Cresci velocemente. In condizioni favorevoli raggiungere un'altezza di circa 2 M. Foglia. A partire dalla metà superiore, si ramificano tre volte. Ogni ramo si divide in una "forcella" o forma una falsa spirale.
• Le foglie. I piccioli nudi si trovano alternativamente nella parte inferiore dello stelo. Lastre in lamiera avere un bordo solido. Sono allungati, di forma ellittica, con un'estremità appuntita. Colore: verde intenso. Sono ricoperti da piccole ghiandole, grazie alle quali emanano un aroma pronunciato. Sopra sono disposti a coppie. In una coppia c'è una foglia a tutti gli effetti (grande), la seconda è di dimensioni molto più piccole e obovata. Le foglie sono lunghe 11 cm e larghe 7,5 cm.
• fiori. La belladonna fiorisce a giugno. fiori forma corretta, a cinque petali, hanno un doppio perianzio. La forma è a campana. Solitario all'ascella delle foglie. Colore - bianco-marrone-viola. L'aroma è inebriante.
• Frutta. Le bacche a più semi si formano da agosto. Per le dimensioni dei focolari, la belladonna è vicina alla ciliegia. I frutti verdi sono ricoperti da ghiandole scure. Quando sono maturi, diventano viola intenso, quasi neri. La loro superficie è lucida e lucida.

Tutte le parti della pianta sono velenose. I frutti sono considerati particolarmente pericolosi. La Belladonna è una pianta erbacea perenne. In natura, cresce a lungo in un luogo, coltivato - viene utilizzato per la raccolta di materie prime solo da cinque a sei anni.

Approvvigionamento di materie prime

La raccolta inizia a giugno. In questo momento, vengono raccolte le materie prime medicinali della farmacopea: le foglie.

• Collezione. Le foglie grandi e ben sviluppate vengono strappate dagli steli a mano. Tagliare solo la parte inferiore, prima di ramificarsi. Superiore - raccolto alla fine della fioritura.
• Addestramento. Le materie prime vengono selezionate per i piatti fogliari essiccati, scoloriti e danneggiati.
• Asciugatura. Asciugare rapidamente utilizzando un essiccatore. Le materie prime sono disposte in uno strato sottile. Regime di temperatura - 40ºС.

Il secondo tipo di materia prima è l'erba belladonna. Viene utilizzato per ottenere l'alcaloide atropina e la preparazione di forme farmaceutiche galeniche dalla pianta.

• Collezione. L'erba viene falciata al momento della formazione dei frutti. Questo viene fatto con falci o falci a mano, ritirandosi dal terreno di circa 10 cm.
• Addestramento. Gli steli vengono sistemati, quelli viziati vengono gettati via. Le forbici le tagliano a pezzi lunghi fino a 4 cm.
• Asciugatura. Asciugare le materie prime in essiccatoi, osservando un regime di temperatura ridotta. Nel processo, gli steli succulenti vengono spesso mescolati.

Le radici sono usate anche per ottenere medicinali. Vengono dissotterrati dopo che la parte aerea si estingue. Lavato dal terreno, schiacciato in pezzi lunghi fino a 20 cm. Se i rizomi sono troppo spessi, vengono divisi in pezzi. Asciugare anche a basse temperature o all'interno vivo, precedentemente appassito.

Conservare le materie prime in un contenitore di vetro o porcellana ermeticamente chiuso, fuori dalla portata dei bambini, separatamente dagli altri spazi vuoti. Le parti aeree essiccate possono essere utilizzate per due anni, le radici - tre anni.

Composto

Il principale componente farmacologicamente attivo è considerato l'alcaloide atropina. Fu grazie a lui che la pianta iniziò a essere coltivata: la sostanza è attivamente utilizzata nell'industria farmaceutica in molti paesi. L'atropina appartiene agli M-anticolinergici. Le sue azioni:

• rilassa la muscolatura liscia;
• riduce l'attività delle ghiandole endocrine;
• stimola il centro respiratorio;
• aumenta la contrattilità miocardica.

A causa della capacità di espandere la pupilla, viene spesso utilizzato in oftalmologia per uno studio approfondito delle condizioni del fondo.

Tuttavia, la belladonna contiene anche altri alcaloidi. Ciò è dovuto a un ampio elenco di indicazioni popolari per l'uso della pianta. La composizione comprende:

• scopolamina;
• ioscina;
• iosciamina;
• apoatropina;
• belladonina;
• kuskggrin.

Le più alte concentrazioni di alcaloidi sono state notate nella composizione delle radici delle piante - fino al 4%. Nelle foglie e negli steli - rispettivamente fino all'1,2% e fino allo 0,9%. Nei frutti -
meno dell'1%, ma la loro tossicità è dovuta alle tossine di altri gruppi di sostanze chimiche.

Le foglie sono spesso usate come materiali vegetali medicinali. Oltre agli alcaloidi, sono ricchi di composti volatili, flavonoidi e acidi organici.

A causa della composizione complessa, la coltura mostra i seguenti effetti farmacologici:

• antispasmodico;
• Tonico;
• espettorante;
• antiasmatico;
• anestetico;
• iposecretorio;
• cardioprotettivo.

Le proprietà della belladonna sono apprezzate dagli omeopati. La pianta viene utilizzata per preparare medicinali per dolori interni, mastite, gotta, morbo di Parkinson, asma bronchiale e disturbi neurologici.

Malattie per le quali aiuta

Anche i fitoterapisti esperti trattano la cultura con cautela: selezionano attentamente la dose, osservano la tecnica di preparazione dei medicinali. I guaritori tradizionali ricorrono all'aiuto della belladonna solo come ultima risorsa. I motivi per l'utilizzo dell'erba possono includere le seguenti condizioni.

• Lesioni maligne del corpo. Si ritiene che l'uso esterno delle foglie di erba in forma schiacciata aiuti a sbarazzarsi dei tumori nelle ghiandole mammarie, ad eliminare le ulcere. pelle. All'interno, la belladonna è consigliata per un'ampia varietà di localizzazioni oncologiche, dalle lesioni dell'esofago al cancro ovarico.
• Morbo di Parkinson. Come medicina, gli erboristi raccomandano di prendere un decotto. Nel giro di pochi giorni, il rimedio riduce la gravità del tremore e i disagi ad esso associati, normalizza il sonno e migliora lo stato psico-emotivo del paziente.
• Dolori articolari. Sfregamento e impacchi aiutano ad alleviare il disagio con artrite, artrosi, gotta, lussazioni, lividi, fratture chiuse, sciatica, miosite. Lo sfregamento con una pianta e gli impacchi con estratti sono considerati ugualmente efficaci.
• Malattie della prostata. La pratica del trattamento della prostatite con supposte di belladonna non lo fa giustificazione scientifica, tuttavia, il rimedio è ancora consigliato da erboristi e guaritori tradizionali. I medici affermano che le proprietà antinfiammatorie e antibatteriche della belladonna non sono sufficientemente attive per ridurre i sintomi o eliminare le cause della malattia.

Anche nella medicina tradizionale la portata del rimedio è numerosa. I preparati Belladonna sono prescritti nei seguenti casi.

• Spasmi delle vie aeree. Gli alcaloidi eliminano laringo- e broncospasmi. Le forme di dosaggio dell'aerosol vengono preparate dalla pianta.
• Spasmi del tubo digerente. Spasmi dolorosi si verificano spesso sullo sfondo di enterocolite, ulcera peptica, gastrite. In questo caso, l'erba non solo allevia gli attacchi di coliche, ma sopprime anche l'eccessiva secrezione delle ghiandole. Le candele eliminano gli spasmi dello sfintere rettale con le emorroidi, che allevia il dolore.
• Cardiodiagnosi. L'uso di farmaci dalla pianta è appropriato nella complessa terapia di angina pectoris, bradicardia, blocco atrioventricolare (disturbi nella conduzione degli impulsi nel miocardio).
• disturbi endocrini. Anche le iperfunzioni delle ghiandole sono pericolose, così come la loro insufficienza. Molto spesso, si raccomanda la belladonna per sopprimere l'attività delle ghiandole digestive e della tiroide. In quest'ultimo caso, la sudorazione del paziente è notevolmente ridotta.
• Ginecologia. I fitomedicini affrontano l'ipertonicità del miometrio. Possono essere utilizzati durante la stimolazione del travaglio per “regolare” il rapporto tra le fasi di contrazione e di rilassamento.
• Neurologia. L'efficacia della belladonna contro il morbo di Parkinson è stata scientificamente provata. Inoltre, la pianta viene utilizzata per la paresi che accompagna la paralisi cerebrale, i disturbi mentali depressivi.

Date le numerose caratteristiche della terapia con belladonna, un ampio elenco di controindicazioni ed effetti collaterali, è vietato utilizzarla per scopi medicinali senza il consenso di uno specialista. La durata della terapia e il dosaggio devono essere concordati con il medico.

Ci sono informazioni sull'uso della belladonna per la perdita di peso. Gli scienziati confutano la possibilità di perdere peso con l'aiuto dell'erba, ma sottolineano il rischio di avvelenamento.

Farmaci

La belladonna viene coltivata su scala industriale per ottenere estratti secchi e densi, da cui poi si ricavano medicinali. Vengono venduti anche preparati pronti a base di pianta.

• Pillole. Ad esempio, "Bekarbon" e "Besalol". Sono usati per spasmi del tratto gastrointestinale, avvelenamento, disturbi delle feci, dolore con ulcere e gastrite. Viene anche prodotto Belloid - un rimedio per insufficienza del ritmo cardiaco, nervosismo, insonnia, patologie endocrinologiche, sudorazione, disturbi del ciclo neurogeno nelle donne.
• Tintura. L'estratto di alcol è usato per eliminare gli spasmi nelle malattie del tratto gastrointestinale. A seconda delle condizioni del paziente, una dose da dieci gocce a mezzo cucchiaino di tintura può essere prescritta fino a tre volte al giorno.
• Candele. "Estratto di bellezza" e "Anuzol" vengono preparati utilizzando un estratto denso della pianta. Usato per eliminare la sindrome del dolore che accompagna le emorroidi. A volte prescritto dai ginecologi per accelerare e facilitare il parto: il principio attivo rilassa il miometrio e aiuta ad ammorbidire la cervice.

Solo un medico dovrebbe prescrivere questi farmaci e scegliere il dosaggio.

Non è desiderabile preparare da soli i preparativi dalla belladonna preparata. A causa dell'elevata tossicità della pianta, è necessario acquistare forme di dosaggio standardizzate. Uso esterno relativamente sicuro degli estratti, tuttavia, anche in questo caso, non è esclusa la penetrazione degli alcaloidi nella circolazione sistemica.

Sovradosaggio ed effetti collaterali

La cultura non si applica nei seguenti casi:

• infanzia;
• gravidanza e allattamento;
• rischio di sanguinamento;
• ipertensione;
• tachicardia;
• aumento della pressione intraoculare;
• atonia intestinale;
• tendenza alla stitichezza;
• esaurimento;
• colite ulcerosa.

Il trattamento con un fitomedicina ha diverse caratteristiche. Effetti collaterali manifestato da una sensazione di secchezza delle fauci, costipazione, vertigini, fotofobia. I preparati Demoiselle non devono essere somministrati a persone che lavorano con macchinari potenzialmente pericolosi. Non è desiderabile da usare negli uomini con adenoma prostatico. Quando si tratta con una pianta, va tenuto presente che aumenta il rischio di colpo di calore nella stagione calda. Pertanto, il paziente deve bere abbastanza liquido.

• cambiamenti nella coscienza;
• maggiore eccitabilità;
• nausea;
• tachicardia;
• ipertermia;
• orticaria.

In caso di manifestazioni di sovradosaggio, è necessario chiamare un'ambulanza. Il primo soccorso consiste nel lavare lo stomaco con abbondante acqua, fissando clisteri depurativi.

Nonostante la tossicità della belladonna, i suoi alcaloidi possono essere usati come antidoti: per avvelenamento con fosfati, analgesici narcotici, antidepressivi, funghi velenosi.

Unguenti e rimedi omeopatici sono considerati le forme di dosaggio basate sulla cultura più sicure. Questi ultimi contengono estratti di erbe in alta diluizione. Piccole dosi di veleni di belladonna hanno un pronunciato effetto terapeutico in caso di mal di orecchie e denti, frequenti spasmi degli organi digestivi e disturbi del sistema nervoso centrale. Il preparato diluito di Belladonna viene utilizzato per la preparazione di medicinali omeopatici a composizione combinata.

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Atropa belladonna L.
Tassazione: Famiglia delle solanacee ( solanacee)
Altri nomi: belladonna comune, rubuha, droga assonnata, bacca pazza, ciliegia pazza
Inglese: Belladonna, Atropa, Belladonna, Erba della morte, Dwale, Bacca della strega

Il nome "belladonna", che fu dato alla pianta da K. Linnaeus, tradotto da Italiano (« bella donna) significa "bella donna". Si spiega con il fatto che l'effetto midriatico dell'alcaloide vegetale principale atropina era ampiamente utilizzato dalle donne dell'Antica Roma, e poi dall'Italia e dalla Spagna per esaltare la brillantezza degli occhi e dilatare le pupille. E se le guance venivano strofinate con il succo delle bacche, su di esse appariva un rossore.
Il nome latino della pianta deriva da Parole greche « atropo», « atropa"(in una traduzione letterale -" intransigente, irrevocabile "). Quello era il nome di una delle tre moira... antiche divinità greche destino che ha tagliato il filo della vita umana, indipendentemente dall'età e dal sesso. Si ritiene che questo nome indichi la natura velenosa della pianta.

Descrizione botanica

Pianta erbacea perenne alta 60-130 cm (fino a 2 m). Ha un rizoma spesso a più teste. Il gambo è verde o porpora sporco, diritto, succoso, biforcuto in alto, ghiandolare-pubescente. Foglie lunghe fino a 15-20 cm, picciolate corte, ovate o ovato-ellittiche, affilate, intere, alternate nella parte inferiore dello stelo, su germogli fioriti - riunite a coppie, una delle quali è più grande. Fiori solitari, grandi, pendenti, situati all'ascella delle foglie su pedicelli ghiandolari-pubescenti. Il calice è in cinque parti, leggermente allargato vicino ai frutti. Corolla tubolare-campanulata, lunga 20-35 mm, marrone-viola o rosso-bruno (raramente gialla), con cinque lobi corti, per lo più smussati. Fiorisce in giugno-agosto. Il frutto è una bacca nera succosa lucida bicellulare sferica con succo viola.

Distribuzione geografica

In natura, la belladonna è comune nell'Europa occidentale e meridionale, sulla costa atlantica e nel Mediterraneo, nei Balcani, in Asia Minore. Si trova dalla Gran Bretagna ai Carpazi orientali, dalla Spagna, Jugoslavia, Grecia, Romania a sud fino alla Danimarca a nord. Oltre che in Europa, la belladonna cresce nel Caucaso, Iran, Afghanistan, Pakistan (fino all'Himalaya), Nord Africa, e viene portata negli Stati Uniti. In Ucraina, allo stato selvatico, si trova principalmente nei Carpazi (regione della Transcarpazia), sporadicamente - nella regione dei Carpazi. Cresce in piccoli gruppi in faggete, radure, prati, radure, bordi, lungo le sponde dei fiumi, tra arbusti ad un'altitudine compresa tra 300 e 1000 m sul livello del mare. C'è anche belladonna nelle foreste dell'altopiano di Podolsk sulle montagne della Crimea.La pianta è elencata nel Libro rosso dell'Ucraina.

Coltivazione di belladonna

A causa del fatto che la base di risorse naturali è limitata, la belladonna è coltivata come coltura industriale in molti paesi dell'Europa, dell'Asia e dell'America, tra cui l'Ucraina (in Crimea) e la Russia (nel territorio di Krasnodar). Belladonna è una pianta amante del calore e, come coltura perenne, può essere coltivata solo in aree con inverno mite e manto nevoso permanente. Durante gli inverni senza neve, gela quando la temperatura scende a 10–15°C sotto lo zero. Con uno spessore sufficiente del manto nevoso, le piante possono resistere a temperature fino a -30°C. Quando vengono coltivate all'ombra, le foglie della belladonna diventano sottili e delicate e contengono molto meno alcaloidi rispetto alle foglie delle piante che vengono coltivate in zone soleggiate.

Raccolta e preparazione

La foglia è usata in medicina Folium Belladonnae) e radici ( Radix Belladonnae) impianti. La foglia viene raccolta durante la fioritura della pianta. Dopo un preliminare appassimento, viene essiccato all'ombra o in essiccatoi ad una temperatura di 30-40°C. Le radici vengono scavate in autunno o in primavera, lavate acqua fredda, tagliato a pezzi lunghi 2-3 cm (quelli spessi sono divisi) e asciugati sotto una tenda o in locali riscaldati.

Composizione chimica

Le foglie e altre parti della belladonna contengono principalmente alcaloidi tropanici biologicamente attivi atropina e iosciamina. Atropina e iosciamina lo sono esteri alcool tropino e acido tropico. Oltre a loro, la pianta contiene iosciamina N-ossido, ioscina (scopolamina), apoatropina (atropamina), belladonina, tropina, chelaradin, tracce di nicotina. La iosciamina costituisce fino all'83-98% di tutti gli alcaloidi della belladonna. L'atropina nella belladonna si trova in tracce, si forma durante l'estrazione delle materie prime dalla iosciamina.
Le foglie di belladonna contengono anche acido tropico libero. Oltre ai derivati ​​​​della tropina, nelle radici della belladonna vulgaris si accumulano alcaloidi della norpseudotropina, calistegins. Le radici della belladonna contengono anche l'alcaloide pirrolidinico kuskggrin (bellaradin). Oltre agli alcaloidi, le radici di belladonna contengono composti volatili contenenti azoto sotto forma di basi (N-metilpirrolidina, N-metilpirrolina, piridina, tetrametildiamminobutano). Si ritiene che siano intermedi nella biosintesi degli alcaloidi tropanici.
Il contenuto di alcaloidi nelle foglie raccolte come materie prime medicinali dovrebbe essere almeno dello 0,3%, di solito compreso tra 0,15 e 1-1,2%. Le radici della pianta contengono lo 0,4–1,5% di alcaloidi, lo stelo contiene lo 0,05–0,65%, i fiori lo 0,24–0,6% e non bacche mature- 0,19%, nelle bacche mature - 0,21–0,7%, nei semi - 0,23–0,33%. La quantità massima di alcaloidi nelle foglie della belladonna si accumula durante il germogliamento e la fioritura della pianta.
Steroidi (β-sitosterolo), acidi fenolcarbossilici e loro derivati ​​(acido clorogenico), acidi ossalico e leucatropico, flavonoidi (7-glucosido-3-ramnosilglucosidi e 7-glucosido-3-ramnosilglucosidi di quercetina e kaempferol, metilkaempferolo, 7-metilquercetina) , idrocarburi alifatici (n-nonacosan), alcoli, tannino. I glicosidi steroidei del tipo spirostano sono stati isolati dai semi di belladonna.

Storia di applicazione in medicina

La pianta è conosciuta fin dall'antichità. Si sa molto poco sull'uso della belladonna in medicina nell'antichità. La Belladonna era conosciuta come pianta velenosa, soprattutto nell'area della sua distribuzione naturale. Le proprietà curative e velenose della belladonna furono evidenziate da Teofrasto (372-287 aC circa) e Dioscoride (I secolo dC), che la chiamarono "Strychnos manicos", che significa "pianta pazza".
Nelle antiche tribù germaniche c'erano guerrieri berserk che si vestivano con pelli d'orso e bevevano una bevanda con la belladonna che cresceva nelle foreste di faggi prima della battaglia. Europa occidentale. I guerrieri svilupparono uno stato di intensa eccitazione e marciarono furiosamente sul nemico.
Nella medicina dei paesi orientali, la belladonna era usata come narcotico insieme alla canapa indiana, e anche 2500 anni fa.
In uno dei trattati scientifici, datato 1504, belladonna era chiamata " Solanum mortale", che significa "belladonna mortale". Primo descrizione botanica piante chiamate Solanum mortifero” apparve nel 1542 nell'erborista Leonhard Fuchs (1501–1565). Il medico e botanico polacco Shimon Serensky (Sireniusz, 1541–1611) scrisse di lei. Nel medioevo si usava spesso il succo di belladonna. Ci sono casi nella storia in cui gli scozzesi hanno distrutto i danesi con l'aiuto del succo di belladonna. Ritirandosi, lasciarono botti di birra avvelenate con succo di belladonna per gli invasori. Decidendo di celebrare la vittoria, i danesi bevvero la bevanda del trofeo e cadde in uno stato di sonno profondo. Gli scozzesi tornarono e affrontarono facilmente i nemici. Nel diciottesimo secolo in Austria i casi di avvelenamento da belladonna si sono verificati così frequentemente che il governo è stato costretto a emettere diverse circolari che dettagliavano la pianta. Le bacche di Belladonna avvelenarono i soldati dell'esercito napoleonico, che nel 1813 si trovava nei pressi della città tedesca di Pirna.
Per le sue proprietà allucinogene, la belladonna, come il giusquiamo, era considerata erba magica e faceva parte di unguenti e bevande di stregoneria. Particolarmente popolare in Europa nei secoli XIII-XIV. era l'"unguento delle streghe", che si ricavava dal succo del frutto della belladonna. Le donne che si considerano streghe hanno bevuto una tale bevanda o si sono strofinate con un unguento, dopo di che hanno provato sensazioni straordinarie (volare, rapido movimento nello spazio, allucinazioni visive, olfattive e uditive) ed erano sicure della loro realtà, credevano di prendere davvero parte nel sabato. Una tale reincarnazione è stata magistralmente descritta da M. Bulgakov nel romanzo Il maestro e Margherita. Il fatto che tali sensazioni siano il risultato dell'azione della belladonna, il tossicologo tedesco Gustav Schenk, che inalò il fumo dei semi bruciati della pianta, era convinto dalla propria esperienza.
Il famoso alchimista e medico Paracelso (1493-1541) credeva che la belladonna potesse causare follia. Tuttavia, già nel Medioevo, questa pianta in dosi piuttosto piccole, quasi omeopatiche iniziò ad essere utilizzata per l'insonnia, l'epilessia, l'enuresi notturna, il colera, la gotta, la pertosse, malattie gastrointestinali, malattie della pelle e veneree. Nel 1677 Faber descrisse in dettaglio l'uso e l'effetto della belladonna, che chiamò " Solanum furioso". Nel XVI sec Il medico e botanico italiano Mattiolli ha condotto esperimenti pericolosi per la vita con la belladonna sui criminali. Più o meno nello stesso periodo, una pianta chiamata " Erba Belladonna"(Bella bellezza erba) veniva usata dalle donne di Venezia per esaltare la brillantezza degli occhi.
Nel XVIII sec. la belladonna è stata oggetto di numerosi trattati scientifici, in particolare Petrus Darya (1776) e Monch (1789), che indicano un accresciuto interesse per le straordinarie proprietà di questa pianta. L'effetto midriatico della belladonna fu descritto nel 1802, ma le sue proprietà analgesiche furono scoperte solo nel 1860.
Nel 1831 nel Maine, e nel 1833 indipendentemente da lui, Geiger e Hesse isolarono la iosciamina e il suo isomero atropina in forma cristallina dalle radici della belladonna. Si è scoperto che erano i principali ingredienti attivi che determinano le proprietà farmacologiche della belladonna. Nel 1879, l'atropina fu sintetizzata dall'acido atropico e dalla tropina. Alla fine del diciannovesimo secolo. Ladenburg stabilì la struttura dell'atropina e la identificò con la iosciamina.
Come pianta riconosciuta dalla medicina scientifica, la belladonna fu inclusa nella prima farmacopea russa nel 1866.
Già nel 1868 Trousseu considerava l'atropina uno dei rimedi più efficaci per l'asma bronchiale. Nel corso del tempo, l'arsenale di farmaci antiasmatici, in particolare broncodilatatori, si è notevolmente ampliato e l'atropina è passata in secondo piano. Ma negli anni '70 del secolo scorso apparvero lavori sull'effetto broncodilatatore dell'atropina e dei suoi derivati ​​somministrati per inalazione.
Alla fine del diciannovesimo secolo. Ivan Raev, residente nella città bulgara di Shipki, ha creato un rimedio per il morbo di Parkinson, che ha fatto scalpore. La regina d'Italia Elena ha dovuto pagare quattro milioni di lire per il segreto di questo rimedio. Questo rimedio ha iniziato a curare i pazienti con encefalite negli ospedali. Nel 25% dei casi i pazienti sono guariti, nel 40% le loro condizioni sono migliorate notevolmente. Tuttavia, questo rimedio non è stato ampiamente utilizzato, poiché durante il suo utilizzo sono stati notati effetti collaterali.
Molto prima della scoperta dell'atropina, gli unguenti all'estratto di belladonna venivano usati per le ernie incarcerate.
In passato, in Boemia, alla birra veniva aggiunta la radice di belladonna per conferirle proprietà inebrianti, a volte veniva aggiunta alla vodka. In Australia, la belladonna veniva aggiunta al mangime dei buoi per dare loro un pelo liscio. La medicina tradizionale raccomandava anche la belladonna per la rabbia, la sifilide, l'impotenza, l'asma bronchiale e la tubercolosi polmonare. Usato per trattare la diarrea sanguinolenta tintura alcolica bacche di belladonna. Il succo fresco delle foglie della pianta, diluito con vodka, era raccomandato per l'infiammazione cronica degli occhi negli esseri umani e negli animali. Applicazioni e impacchi di foglie di belladonna medicina tradizionale consigliato per infiltrati, per il trattamento sintomatico del carcinoma mammario.
Al giorno d'oggi, nella medicina popolare, la tintura di belladonna viene utilizzata per la paralisi con perdita della parola, artrite, radicolite, reumatismi, malattie del tratto gastrointestinale. In Francia è usato per nevrosi, nevralgie facciali, tic dolorosi, epilessia, stitichezza, isteria, corea, tetano, mal di stomaco, coliche intestinali, epatiche e renali, enuresi. L'estratto di radice è usato come anestetico per gotta, reumatismi, nevralgie e la tintura di frutta è usata per la dissenteria.

Utilizzare in medicina

L'uso dei preparati di belladonna in medicina è dovuto alle proprietà farmacologiche dei suoi alcaloidi altamente attivi, in particolare dell'atropina. Utilizzare preparati galenici totali e preparati contenenti singoli composti chimici purificati isolati dalla pianta o sotto forma di agenti totali e complessi.
I preparati di Belladonna e atropina sono usati come parasimpaticolitici, antispasmodici e per ulcera peptica dello stomaco e del duodeno, gastrite iperacida cronica, pilorospasmo, per malattie delle vie biliari e della cistifellea, per pancreatite, colite spastica e ulcerosa, diverticolite, nonché per colelitiasi e urolitiasi, coliche intestinali e altre malattie accompagnate da spasmi della muscolatura liscia. Poiché gli spasmi di solito portano al dolore, l'atropina, insieme all'antispasmodico, ha un effetto analgesico.
La priorità dell'introduzione dell'atropina nel trattamento delle malattie gastriche appartiene al famoso terapeuta russo A.P. Voinovich, che nel 1891 riferì di risultati positivi trattamento delle ulcere gastriche con atropina. L'effetto analgesico dell'atropina si manifesta a causa dell'eliminazione del gastrospasmo e dell'inibizione dell'aumento della motilità gastrica. L'effetto terapeutico in questi casi è anche una conseguenza di una diminuzione della secrezione sotto l'influenza dell'atropina. L'atropina non ha perso la sua rilevanza in gastroenterologia oggi. Nell'ulcera peptica dello stomaco e del duodeno, deve essere somministrato per via orale in una dose efficace, selezionata individualmente (fino alla comparsa di una leggera secchezza delle fauci). A seconda della sensibilità all'atropina, la dose può essere di 6–8–10–12–15 gocce di una soluzione allo 0,1% per dose 2–3 volte al giorno. Assegnare 30-40 minuti prima dei pasti o un'ora dopo. Con un'esacerbazione della malattia, l'atropina viene prima somministrata per via sottocutanea.
Per il dolore associato a spasmi della muscolatura liscia, l'atropina viene spesso somministrata contemporaneamente ad analgesici (promedolo, morfina, ecc.).
I preparati Belladonna sono ampiamente utilizzati sotto forma di unguenti e supposte per gli spasmi della muscolatura liscia dell'utero, degli sfinteri e dei canali del sistema genito-urinario e come anestetico durante il parto, nel periodo postpartum, con metrite e pelvioperitonite.
I preparati di Belladonna e i suoi alcaloidi sono prescritti per la bradicardia di origine vagale, il blocco atrioventricolare e l'angina pectoris. Tuttavia, va ricordato che sotto l'influenza dell'atropina, la frequenza cardiaca aumenta in modo significativo e un sistema di conduzione funzionalmente difettoso potrebbe non essere in grado di far fronte alla trasmissione di impulsi di una frequenza accelerata, quindi è possibile una reazione paradossale: un aumento nel grado di blocco atrioventricolare.
I preparati Belladonna e i suoi alcaloidi sono utilizzati anche nel trattamento dell'asma bronchiale, della tosse spastica. In questo caso, possono essere somministrati come aerosol fine (0,25 ml di una soluzione allo 0,1% vengono inalati in 2-3 minuti). L'effetto antiasmatico dei farmaci belladonna si basa sulla capacità dell'atropina di eliminare lo spasmo della muscolatura liscia dei bronchi e allo stesso tempo di inibire la secrezione della mucosa bronchiale. L'ultima circostanza ha Grande importanza, poiché gli attacchi di asma bronchiale dipendono non solo dallo spasmo dei muscoli dei bronchi, ma anche dal rapido gonfiore della mucosa bronchiale, accompagnato da vasodilatazione e densa secrezione di muco. Pertanto, l'atropina è particolarmente efficace nell'ostruzione bronchiale non allergica.
Negli anni '50 fu proposta una metodica per il trattamento di pazienti affetti da schizofrenia con coma atropinico. Alte dosi di atropina e farmaci simili all'atropina agiscono ovviamente su quelle strutture cerebrali che sono direttamente coinvolte nella formazione dei fenomeni allucinatori. In questo caso i principali meccanismi di azione terapeutica sono considerati la mobilizzazione vegetativa-protettiva e uno stato diffuso, massiccio e prolungato di inibizione protettiva. La capacità dei grumi di atropina di eliminare o alleviare significativamente i sintomi allucinatori e indebolire i fenomeni di resistenza ai neurolettici ha permesso di raccomandare questo metodo di trattamento per l'attuazione nella pratica psichiatrica. Tuttavia, ad oggi, a causa della grave tossicità, non ha trovato ampia applicazione in psichiatria.
Quando somministrata a piccole dosi, l'atropina provoca una significativa mobilitazione autonomica dei meccanismi protettivi dal lato della regolazione centrale delle funzioni autonome sotto forma di spostamenti verso un aumento del tono del reparto simpatico del sistema nervoso centrale. L'inibizione protettiva era meno profonda e si manifestava sotto forma di sonnolenza. L'uso dell'atropina è efficace nel trattamento degli stati depressivi di origine circolatoria e involutiva, resistenti ad altri tipi di terapia antipsicotica.
Nella pratica neurologica, per il trattamento dei disturbi vegetovascolari, è ampiamente utilizzato il preparato vegetotropico "Belloid", che comprende la somma degli alcaloidi della belladonna. Sotto la sua influenza, viene ripristinato l'equilibrio disturbato della funzione di entrambe le parti del sistema nervoso autonomo. È stata notata l'elevata efficienza di questo farmaco nei disturbi vegetativi-vascolari nei bambini, in particolare nei parossismi simpatico-surrenali (M. F. Ismagilov e R. I. Alyavetdinov, 1984).
La quantità di alcaloidi della belladonna nella preparazione complessa "Bellazone" viene utilizzata per il morbo di Parkinson e il parkinsonismo sullo sfondo di encefalite e aterosclerosi. L'uso diffuso nel parkinsonismo, nella paresi spastica e nella paralisi (inclusa paralisi cerebrale, paralisi sullo sfondo di danni al sistema extrapiramidale) ha trovato un analogo sintetico dell'atropina tropacina a causa di un effetto più attivo sui sistemi colinergici centrali.
L'atropina è talvolta prescritta per l'ipersecrezione del sudore e delle ghiandole lacrimali.
Nella pratica oftalmica, l'atropina (soluzioni 0,5-1%) viene utilizzata per dilatare la pupilla a fini diagnostici (per stabilire la vera rifrazione, studiare il fondo, ecc.), nel trattamento di malattie infiammatorie acute (irite, iridociclite, cheratite, uveite ) e lesioni agli occhi. Il rilassamento dei muscoli dell'occhio indotto dall'atropina fornisce riposo funzionale e contribuisce all'eliminazione del processo patologico. Il valore terapeutico della dilatazione della pupilla nella malattia dell'iride è che impedisce la sua fusione sia con la superficie posteriore della cornea che con la superficie anteriore del cristallino.
È stato condotto uno studio clinico sull'efficacia terapeutica specifica di film terapeutici solubili contenenti atropina solfato in pazienti con stomatite aftosa cronica ricorrente. Studi biomicroscopici confermano l'efficacia clinica dei film con atropina. Già 2 ore dopo l'applicazione del biofilm si manifesta un significativo miglioramento dei parametri funzionali del microcircolo.
Come antidoto, l'atropina è prescritta per l'avvelenamento con vari colinomimetici (acetilcolina, carbacolo, muscarina, ecc.) E agenti anticolinesterasici (prozerin, fisostigmina), inclusi composti organofosforici (compresi insetticidi domestici, come il clorofos) e funghi, nonché per avvelenamento con morfina e altri analgesici, depressivi (cloralio idrato). In caso di avvelenamento con sostanze colinomimetiche e anticolinesterasiche, una soluzione allo 0,1% di atropina viene somministrata per via endovenosa, se necessario, ripetutamente. Si propone di utilizzare atropina solfato anche sotto forma di inalazioni. L'atropina viene spesso somministrata in concomitanza con analgesici narcotici (morfina) per ridurre gli effetti collaterali associati alla stimolazione del nervo vago.
Nella pratica anestetica, l'atropina viene utilizzata per la premedicazione prima dell'anestesia e dell'intervento chirurgico e durante l'intervento chirurgico per prevenire broncospasmo e laringospasmo, limitare la secrezione delle ghiandole salivari e bronchiali, ridurre altre reazioni riflesse ed effetti collaterali che possono verificarsi a causa dell'eccitazione del nervo vago.
L'atropina viene anche utilizzata nell'esame radiografico ed endoscopico del tratto gastrointestinale, quando diventa necessario ridurre il tono dello stomaco e dell'intestino.
In omeopatia, l'estratto fresco di belladonna viene utilizzato per gli spasmi dei vasi sanguigni e dei muscoli, esternamente e internamente - per mastite, erisipela, scarlattina, tonsillite, infezioni respiratorie, laringite, mal di testa, neurite dei nervi facciale e del trigemino, otite media, congiuntivite , sclerite reumatica, irite, iridociclite, dacriocistite, neurite ottica, retinite, malattie ginecologiche, nefrite, malattie delle vie urinarie, convulsioni, corea, epilessia, dissenteria.
Viene descritto l'effetto terapeutico dell'estratto di radice di belladonna nella tripanosomiasi africana.
In medicina veterinaria, i preparati di belladonna sono usati come anestetici.

Farmaci

tintura di belladonna(Tintura Belladonnae)
Preparato da foglie di belladonna (1:10) in alcool al 40%, contiene 0,027–0,033% di alcaloidi. Disponibile in flaconi contagocce da 5 e 10 ml. Assegna all'interno 5-10 gocce per ricevimento. La tintura di Belladonna è inclusa in molte altre forme di combinazione.

estratto di belladonna denso(Extractum Belladonnae spissum)
Incluso in una serie di forme di dosaggio combinate. Contiene 1,4–1,6% di alcaloidi. Dosi singole - 0,01–0,02 g.

Estratto secco di belladonna(Extractum Belladonnae siccum)
Nella produzione di forme di dosaggio, l'estratto secco viene utilizzato in quantità doppia rispetto all'estratto denso a causa del minor contenuto di alcaloidi (0,7–0,8%). Dosi massime per adulti all'interno: singola - 0,1 g, giornaliera - 0,3 g.

Belladonnysat Burger(Ysatfabrik, Germania)
Estratto di foglie di belladonna fresche, di cui 5 ml (1 misurino) contengono 0,5 mg di alcaloidi totali. Usato per spasmi gastrointestinali, costipazione spastica, parkinsonismo, vagotonia, ipersecrezione, per premedicazione prima dell'anestesia. Consumare 1/4-1 misurino 30 minuti prima dei pasti.

Atropina solfato(Solfati di Atropini)
Prodotto in fiale e tubi per siringhe da 1 ml di una soluzione allo 0,1%, in compresse da 0,5 mg, nonché sotto forma di polvere, unguento per gli occhi all'1% e pellicole per gli occhi in astucci di plastica da 30 pezzi contenenti solfato di atropina, 1 ciascuno, 6 mg in ogni film.
Assegna atropina all'interno, per via parenterale e localmente (sotto forma di colliri). All'interno, gli adulti vengono prescritti in polvere, compresse e soluzioni (0,1%), 0,25-0,5-1 mg per dose 1-2 volte al giorno. Per via sottocutanea, intramuscolare ed endovenosa vengono somministrati 0,25–0,5–1 mg (0,25–0,5–1 ml di una soluzione allo 0,1%). Ai bambini vengono prescritti, a seconda dell'età, 0,05–0,5 mg per dose. La dose singola massima per adulti all'interno e per via sottocutanea - 1 mg, ogni giorno - 3 mg.

Compresse "Kellathrin"(Tabulettae "Kellatrinum")
Contengono 0,02 g di papaverina cloridrato, 0,02 g di kellin e 0,25 mg di atropina solfato. Sono usati come vasodilatatori e antispasmodici per spasmi dei vasi coronarici e degli organi addominali, asma bronchiale. Assegna 1 compressa 2-3 volte al giorno.

Compresse "Keliverin"(Tabulettae "Khelliverinum")
Contengono 0,02 g di papaverina cloridrato e 0,01 g di kellin. Usato come vasodilatatore e antispasmodico. Assegna 1 compressa 2-3 volte al giorno.

Compresse "Bevisal"(Tabulettae "Bevisalum")
Contengono 0,015 g di estratto di belladonna, 0,25 g di nitrato di bismuto basico, 0,25 g di fenil salicilato. Sono usati come antispasmodico, antisecretorio, antiacido, antisettico, antinfiammatorio e astringente per le malattie del tratto gastrointestinale (gastrite, ulcera peptica dello stomaco e del duodeno, enterite, colite) e del tratto urinario (, pielite,). Assegna 1 compressa 2-4 volte al giorno.

Compresse "Bellalgin"(Tabulettae "Bellalginum")
Una preparazione complessa contenente 0,015 g di estratto di belladonna, 0,25 g di analgin, 0,25 g di anesthesin e 0,1 g di bicarbonato di sodio. È prescritto come antispasmodico, antiacido e analgesico, 1 compressa 2-3 volte al giorno, principalmente per le malattie del tratto gastrointestinale, accompagnate da elevata acidità, spasmi della muscolatura liscia e dolore. La dose singola massima per gli adulti è di 3 compresse, la dose massima giornaliera è di 10 compresse.

Compresse "Bepasal"(Tabulettae "Bepasalum")
Contiene 0,012 g di estratto di belladonna, 0,3 g di fenil salicilato e 0,03 g di papaverina cloridrato. Assegnare per malattie del tratto gastrointestinale, 1 compressa 2-3 volte al giorno.

Compresse "Bellastezin"(Tabulettae "Bellastesinum")
Una preparazione complessa contenente 0,015 g di estratto di belladonna e 0,3 g di anestesina. Assunto come antispasmodico e analgesico, 1 compressa 2-3 volte al giorno per spasmi dello stomaco, dell'intestino e di altri organi addominali, esofagite, colelitiasi.

Candele "Betiol"(Supposta "Betiolo")
Contengono 0,015 g di estratto di belladonna denso e 0,2 g di ittiolo. Usato per emorroidi e ragadi anali. L'estratto di Belladonna esibisce un effetto antispasmodico, riduce la motilità intestinale, l'ittiolo ha proprietà antinfiammatorie e anestetiche locali. Applicare 1 supposta nel retto 1-3 volte al giorno. Se necessario, puoi usare più spesso, ma non più di 10 supposte al giorno. Controindicato nel glaucoma, adenoma porstata.
Effetti collaterali: possibile sete, secchezza delle fauci, palpitazioni, midriasi e deficit visivo temporaneo, agitazione psicomotoria. Il farmaco non deve essere utilizzato durante la guida di veicoli e l'esecuzione di lavori che richiedono un'attenzione speciale e un preciso coordinamento dei movimenti.

Candele "Anuzol"(Supposta "Anusolum")
Contiene 0,02 g di estratto di belladonna, 0,1 g di xeroformio, 0,05 g di solfato di zinco e 0,12 g di glicerina. Usato per emorroidi e ragadi anali.

Compresse "Corbella"(Tabulettae "Corbella")
Contengono estratto secco di radice di belladonna (0,001 g di alcaloidi in termini di atropina). È usato per il morbo di Parkinson e il parkinsonismo sullo sfondo di encefalite epidemica cronica, aterosclerosi, avvelenamento cronico manganese e altre intossicazioni, 1 compressa prima di coricarsi con un graduale aumento della dose al più efficace per il paziente.

Compresse "Urobesal"(Tabulettae "Urobesalum")
Contiene 0,015 g di estratto di belladonna, 0,25 g di fenil salicilato e 0,25 g di esametilentetramina. Assumere 1-2 compresse 2-3 volte al giorno per cistite, pielite, pielonefrite, colite, enterocolite.

RV Kutsik, BM Zuzuk, AT Nedostup, T. Petsko
Accademia medica statale di Ivano-Frankivsk

Foto e illustrazioni

Gruppo farmacoterapeutico. Antispasmodico, agente M-anticolinergico

descrizione della pianta

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Riso. 10.4. belladonna comune

foglie di belladonna- foglia belladonnae
erba belladonna- erba belladonna
radici di belladonna- radici belladonnae
- atropa belladonna l.
sem. Belladonna— solanacee
Altri nomi:

sciocco assonnato,
belladonna,
bacca pazza,
ciliegia selvatica,
krasuha.

pianta erbacea perenne alta fino a 2 m, con rizoma a più teste, da cui si dipartono numerose grandi radici ramificate.
Stelo eretto, biforcuto, spesso, succulento, a volte con tinta viola, densamente ghiandolare pubescente nella parte superiore.
Le foglie verde scuro, ovoidale, intero, appuntito all'apice. foglie inferiori alternato, a picciolo corto; superiore disposte a coppie, quasi opposte, le foglie di ogni coppia sono disuguali, una di esse (rivolta verso l'esterno) è 3-4 volte più grande dell'altra.
fiori solitaria o 2, pendenti, su corti pedicelli ghiandolari pubescenti, posti nelle forcelle del fusto e alla base delle foglie. I fiori sono regolari, a cinque membri, con un doppio perianzio. Corolla campanulare, bruno-violacea o porpora sporco, lunga 20-30 mm.
Fetoè una bacca succosa e brillante, simile a una ciliegia, viola-nera, con succo viola e un calice rimanente.
semi piccolo, piatto, cellulare (Fig. 10.4).
Le bacche e l'intera pianta sono velenose!
Fiorisce in giugno-agosto, fruttifica da luglio.

La composizione di belladonna

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La composizione chimica della belladonna

Tutte le parti della pianta contengono alcaloidi tropanici.

• iosciamina e
• scopolamina,

che sono esteri derivati ​​da due amminoalcoli di tropina e scopine con acido tropico.

Alcaloide principale- levogiro attivo iosciamina , quando isolato dalle piante, passa in un racemo otticamente inattivo atropina .

Le radici contengono alcaloide radobelin .

Contenuto totale di alcaloidi in

• radici - 0,4%,
• foglie - 0,14-1,2%,
• steli - 0,2-0,65%,
• fiori - 0,24-0,6%,
• frutti maturi - 0,7%.

Oltre agli alcaloidi, le foglie contengono

• steroidi,
• acidi fenolici e loro derivati,
• flavonoidi,
• derivati ​​della quercetina,
• kaempferol,
• ossicumarine,
• alcoli alifatici.

Proprietà e uso della belladonna

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Proprietà farmacologiche della belladonna

Gli effetti farmacologici dei preparati belladonna total sono dovuti principalmente all'azione degli alcaloidi iosciamina (atropina) e scopolamina.

gli alcaloidi della belladonna hanno

• centrale e
• azione periferica.

Atropina- il principale rappresentante di un gruppo di sostanze di origine vegetale che hanno la capacità di bloccare i recettori M-colinergici degli organi interni e del sistema nervoso centrale.

preparazioni belladonna e atropina

• stimolare il sistema nervoso centrale
• attivare l'attività mentale e fisica,
• aumentare le prestazioni e la resistenza.

Caratteristica è l'azione della belladonna sul cuore. Disattiva l'influenza del nervo vago sul cuore, che porta a

• aumento della frequenza cardiaca e
• migliorare la conducibilità.

Atropina

• stimola la respirazione
• stimola il centro respiratorio
• ha un effetto broncodilatatore
• riduce la secrezione dell'apparato ghiandolare dell'intero sistema respiratorio.
• L'atropina inibisce l'attività motoria del tratto gastrointestinale e la secrezione di quasi tutte le ghiandole:
  • salivare,
  • gastrointestinale,
  • pancreas;
• ha un effetto antispasmodico.
• L'atropina dilata la pupilla, provoca midriasi e paralisi dell'accomodazione;
• tende ad aumentare la pressione intraoculare.

L'uso della belladonna

Le foglie di belladonna ne fanno parte raccolta antiasmatica e vengono utilizzati per preparare tinture, che fanno parte di una serie di preparazioni complesse.

Dalle foglie e dall'erba si ottengono estratti secchi e densi, che fanno parte di un gran numero di farmaci combinati.

radici di belladonna sono materie prime per la produzione di alcaloidi che fanno parte di preparati complessi.

Atropina e altri preparati di belladonna applicare

• con ulcera peptica dello stomaco e del duodeno,
• pilorospasmo,
• gastrite cronica iperacida,
• con colite cronica con sindrome del dolore,
• con costipazione spastica,
• colecistite,
• colangite e discinesia biliare associata a colelitiasi,
• colica renale come antispasmodico, analgesico.

L'azione M-anticolinergica centrale dell'atropina è utilizzata in psichiatria.,

• dove vengono utilizzate dosi molto elevate di atropina, che provocano il coma (la cosiddetta terapia atropina-coma).
• È usato nei casi resistenti di schizofrenia,
• psicosi maniaco-depressiva.

L'atropina è usata in anestesiologia

• per prevenire gli effetti collaterali dei miorilassanti e degli stupefacenti (nausea, vomito, disturbi respiratori),
• per ridurre la funzione secretoria delle ghiandole salivari e bronchiali.

Nella pratica oftalmica, l'atropina viene utilizzata per scopi terapeutici e diagnostici. Con un sovradosaggio di atropina, possono svilupparsi effetti tossici dovuti all'eccitazione del sistema nervoso centrale.

Diffondere

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Diffondere. Ha una gamma disgiuntiva, costituita da diversi frammenti situati sul territorio dell'Ucraina occidentale, della Crimea e del Caucaso. Cresce in zone montuose e impervie per la raccolta ad un'altitudine compresa tra 200 e 1700 m sul livello del mare. Attualmente non si effettua la raccolta delle materie prime dai boschetti selvatici. La belladonna è stata introdotta nella cultura nel Territorio di Krasnodar (Russia) e in Crimea (Ucraina).

Habitat. Su suoli di humus sciolti in boschi di latifoglie di montagna (principalmente faggi), lungo burroni e argini di fiumi, nelle radure boschive.

Approvvigionamento e stoccaggio delle materie prime

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vuoto. A belladonna, osservando le misure precauzionali, si raccolgono tre tipologie di materie prime. Le foglie vengono raccolte dall'inizio della fase di germogliamento fino alla fruttificazione in massa, da 2 a 5 volte durante la stagione vegetativa, a seconda dell'età della piantagione, troncando a mano. Successivamente, in fase di fruttificazione, l'intera parte aerea della pianta viene falciata ad un'altezza di 10 cm da terra. Le piantagioni vengono utilizzate per 3-5 anni. Dopo la pulizia finale dell'erba, prima della liquidazione della piantagione, viene effettuata la pulizia meccanizzata degli organi sotterranei. Taglia le piccole radici, scuoti da terra, lava. Le grandi radici vengono tagliate longitudinalmente.

Misure di sicurezza. La pianta è sotto protezione, le materie prime non vengono raccolte in natura.

Asciugatura. Le materie prime devono essere asciugate rapidamente, in essiccatori ad aria oa calore ad una temperatura non superiore a 40-45 °C. Durante la raccolta e l'essiccazione, è necessario prendere precauzioni.

Standardizzazione. GF XI, n. 2, art. 13 (foglie); FS 42-1104-77 (erba); GF VIII (radici).

Conservazione. Le materie prime sono immagazzinate secondo l'elenco B, separatamente dalle altre materie prime. Le foglie sono igroscopiche e vanno conservate in un luogo asciutto. La durata di conservazione delle foglie e dell'erba è di 2 anni.

Segni esterni di materie prime

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Le foglie. Materia prima intera. Le foglie intere o parzialmente schiacciate sono ellittiche, ovoidali o oblungo-ovate, appuntite all'apice, intere, affusolate alla base in un corto picciolo, sottili, lunghe fino a 20 cm e larghe fino a 10 cm Il colore delle foglie è verde o verde-brunastro sopra, sotto - più chiaro. L'odore è debole, peculiare. Il gusto non è definito (!). materia prima frantumata. pezzi di foglie varie forme passando attraverso un setaccio con fori del diametro di 7 mm. Il colore è verde o verde brunastro. L'odore è debole, peculiare. Il gusto non è definito (!). Erba. Materia prima intera. Un miscuglio di steli frondosi e loro pezzi lunghi fino a 25 cm, spessi fino a 2 cm, foglie schiacciate, raramente intere, piccioli, boccioli, fiori e frutti. L'odore è debole. Il gusto non è definito (!). materia prima frantumata. Pezzi di varie forme che vanno da 1 a 8 mm. Radici. Pezzi separati di radici, cilindrici o spaccati lungo, lunghi 10-20 cm, spessi 0,6-2 cm, rugosi longitudinalmente all'esterno, di colore bruno-grigiastro, frattura ruvida o granulare, leggermente giallastra; polveroso (amido) quando rotto. In una sezione trasversale (o in un'interruzione) sono visibili una stretta striscia grigiastra di corteccia e un ampio legno biancastro delimitato da una linea del cambio più scura. Non c'è odore. Il gusto non è definito. Tossico!

Microscopia delle materie prime

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Quando si esamina la foglia dalla superficie, sono visibili cellule epidermiche con pareti laterali sinuose e una cuticola ripiegata. Gli stomi sono numerosi, circondati da 3-4 cellule parotidee, di cui una molto più piccola delle altre (tipo anisocitico), predominano sul lato inferiore della foglia. I peli sono radi, capitati e semplici. Capitare peli di due tipi: con gambo lungo multicellulare e capo unicellulare, con gambo unicellulare e capo multicellulare (da 4-6 cellule).

Riso. 10.5. Microscopia di foglia di belladonna

Peli semplici a 2-3 (raramente 6) cellule, con pareti sottili. Il parenchima spugnoso mostra cellule ovali riempite di sabbia fine e cristallina di ossalato di calcio. A basso ingrandimento sembrano macchie scure, quasi nere, ad alto ingrandimento sono grigiastre con distinta granularità cristallina. Molto raramente si possono vedere cristalli di ossalato di calcio drusen o prismatici al centro di una cellula con sabbia cristallina (Fig. 10.5).

Riso. 10.5. Microscopia di foglia di belladonna:
A - l'epidermide del lato superiore;
B - epidermide del lato inferiore;
B - epidermide sopra la vena:
1 - capelli con una testa multicellulare;
2 — capelli con una testa unicellular;
3 - un capello semplice;
4 - cellule con sabbia cristallina di ossalato di calcio.

Indicatori numerici delle materie prime

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Le foglie

Materia prima intera. La quantità di alcaloidi, determinata titrimetricamente, in termini di iosciamina non è inferiore allo 0,3%; umidità non superiore al 13%; ceneri totali non superiori al 15%; cenere, insolubile in una soluzione di acido cloridrico al 10%, non più del 3%; foglie ingiallite, brunastre e annerite non più del 4%; altre parti della pianta (steli, fiori, frutti) non più del 4%; particelle frantumate che passano attraverso un setaccio con fori del diametro di 3 mm, non più del 4%; impurità organiche non superiori allo 0,5%; impurità minerale non superiore allo 0,5%.

materia prima frantumata. La quantità di alcaloidi in termini di iosciamina non è inferiore allo 0,3%; umidità non superiore al 13%; ceneri totali non superiori al 15%; cenere, insolubile in una soluzione di acido cloridrico al 10%, non più del 3%; pezzi di foglie ingialliti, bruniti e anneriti non più del 4%; altre parti della pianta (pezzi di steli, frutti, fiori) non più del 4%; particelle che non passano attraverso un setaccio con fori con un diametro di 7 mm, non più dell'8%; particelle che passano attraverso un setaccio con fori di 0,5 mm, non più del 10%; impurità organiche non superiori allo 0,5%; impurità minerale non superiore allo 0,5%.

Erba

Materia prima intera. La quantità di alcaloidi in termini di iosciamina non è inferiore allo 0,35%; umidità non superiore al 13%; foglie non inferiori al 45%, anche ingiallite, brune o annerite su entrambi i lati, non superiori al 4%; impurità organiche non superiori all'1%; impurità minerale non superiore all'1%.

materia prima frantumata. La quantità di alcaloidi in termini di iosciamina non è inferiore allo 0,35%; umidità non superiore al 13%; pezzi di foglie - non meno del 45%, compresi ingialliti, bruniti o anneriti su entrambi i lati - non più del 4%; particelle che passano attraverso un setaccio con fori di 0,5 mm, non più dell'8%; particelle più grandi di 8 mm, non più del 10%; impurità organiche non superiori all'1%; impurità minerale non superiore all'1%.

Radici

La quantità di alcaloidi in termini di iosciamina non è inferiore allo 0,5%; umidità non superiore al 13%; ceneri totali non superiori al 6%; le radici si sono scurite in una frattura, non più del 3%; radici schiacciate lunghe meno di 1 cm, non più del 3%; impurità organiche non superiori allo 0,5%; impurità minerale non superiore all'1%.

farmaci belladonna

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1. Le foglie fanno parte della collezione anti-asma.
2. Atropina solfato, polvere (sostanza); soluzione iniettabile 0,1%; compresse da 0,0005 g; 1% unguento per gli occhi; pellicole oculari contenenti 1,6 g di atropina solfato. Agente M-anticolinergico.
3. Tintura di belladonna (tintura (1:10) in alcool etilico al 40% dalle foglie). M-anticolinergico, antispasmodico.
4. La tintura di Belladonna fa parte dei farmaci combinati (gocce gastriche, gocce di Zelenin, Valocormid, ecc.).
5. gli estratti di belladonna sono densi e secchi (ottenuti da foglie ed erbe aromatiche). Utilizzato per la preparazione di forme di dosaggio e varie preparazioni combinate (compresse "Bekarbon", "Besalol", "Bellalgin", "Bellastezin", "Teofedrin", "Bepasal", "Urobesal", candele "Anuzol", "Betiol", cerotto al pepe, ecc.).
6. Gli alcaloidi delle radici di belladonna fanno parte dei farmaci combinati (Bellataminal, Solutan, Belloid, ecc.).

Descrizione della pianta della belladonna.

Pianta erbacea perenne della famiglia della belladonna. Gli steli sono potenti, ramificati, alti fino a 0,5-2 m con denso fogliame verde scuro. Le foglie sono ovate o ellittiche, grandi, lunghe fino a 22 e larghe 11 cm, e piccole, lunghe 7,5 e larghe 3,5 cm Fiori solitari, pendenti, piuttosto grandi, situati all'ascella delle foglie. Corolla bruno-violacea, a forma di campana, lunga fino a 20-33 mm e larga 12-20 mm. Il frutto è una bacca ricca di semi, lucida, nera, succosa con succo viola, simile a una ciliegia per aspetto e dimensioni. Belladonna fiorisce nella seconda metà dell'estate.

Dove cresce la pianta della belladonna?

La belladonna è distribuita principalmente nelle foreste di latifoglie montane della Crimea, del Caucaso e dell'Alta Transnistria. Belladonna è comune nei Carpazi e nei loro speroni, nell'Ucraina occidentale fino a Leopoli, in alcuni luoghi della Moldavia e nelle regioni montuose delle foreste della Crimea. Nel Caucaso, la belladonna si trova nella parte centrale delle montagne della Transcaucasia e nel Caucaso settentrionale, nel territorio di Krasnodar, meno spesso nelle regioni più orientali. Attualmente sono state stabilite grandi piantagioni industriali di belladonna, principalmente nel territorio di Krasnodar e nella regione di Voronezh.

Collezione della pianta medicinale belladonna.

La pianta a scopo medicinale viene raccolta 3-4 volte durante l'estate.
Le foglie e le radici essiccate della belladonna sono usate come materie prime medicinali. Le foglie sono verdi o verde-brunastre, più chiare inferiormente, fragili, con un leggero odore narcotico. La foglia di belladonna selvatica viene raccolta a mano. All'inizio della fioritura, le foglie inferiori vengono tagliate prima della ramificazione dello stelo, alla fine della fioritura, dai rami cresciuti e, infine, all'inizio della formazione dei semi, la pianta viene falciata ad un'altezza di 10 cm da terra. Man mano che i germogli crescono, le foglie vengono raccolte una o due volte in più, a seconda del tempo. L'erba tagliata viene tagliata a pezzi lunghi fino a 4 cm, quindi asciugata.
La coltura viene interrotta dopo 5-6 anni. Dopo l'ultimo sfalcio in autunno, le radici vengono dissotterrate, lavate, tagliate a pezzi lunghi 10-20 cm, spesso spaccandole nel senso della lunghezza, e asciugate.
Foglie ed erba devono essere asciugate rapidamente, in essiccatoi a 40 ° C, le radici possono essere asciugate anche all'aria. Nelle vene delle foglie si accumulano alcaloidi di più che nella polpa, quindi, quando si polverizzano le foglie, non si possono scartare le nervature, quantunque siano schiacciate molto più duramente; l'intera foglia senza residui deve essere polverizzata.

Proprietà della pianta di Belladonna.

Il nome generico Atropa è dato dal nome della dea Atropa, che, secondo l'antico mito romano, può tagliare il filo della vita umana in qualsiasi momento. Il nome specifico belladonna indica anche le proprietà di questa pianta, ma già del tutto diverse. Deriva dalle parole italiane bella - "bella" e donna - "donna". Ai vecchi tempi, il succo di questa pianta era consentito agli occhi delle donne, il che faceva dilatare la pupilla e gli occhi acquisivano una lucentezza speciale e si strofinavano le guance con succo rosso.
I preparati Belladonna trovano impiego come antispasmodico persistente nelle malattie associate a condizioni spastiche, in particolare ulcere gastriche e duodenali, pilorospasmi, gastrite cronica iperacida, pancreatite, colite cronica con sindrome del dolore, asma bronchiale, colecistite, colelitiasi concomitante, colica renale. I preparati Belladonna sono usati anche come antidoto per l'avvelenamento da morfina e funghi. La radice di Belladonna sotto forma di decotto di vino o in pastiglie dette "Corbella" è usata per scuotere la paralisi (morbo di Parkinson). Foglie ed erbe aromatiche vengono utilizzate per fare tinture, estratti densi e secchi, che fanno parte di numerose ricette per esterni e uso interno. L'estratto di Belladonna è incluso, ad esempio, nelle compresse di Besalol. La polvere di foglie di Belladonna si trova in Asthmatol, un farmaco anti-asma.
Come broncodilatatore, l'atropina viene utilizzata in forma di aerosol. L'azione in questo caso si sviluppa entro 3-5 minuti.
La tintura di Belladonna è usata come agente antispastico, più spesso nelle malattie del tratto gastrointestinale. Assegna all'interno a una dose di 5-10 gocce per ricevimento 2-3 volte al giorno. Dosi maggiori per adulti: singolo 0,5 ml (23 gocce).
Estratto di Belladonna: dosi massime per adulti, singolo 0,1 g, giornaliero 0,3 g.

In passato la belladonna veniva usata come bevanda, insieme al giusquiamo e poi alla droga, era uno dei componenti del famoso "unguento da stregone", i cui elementi tossici penetrano nell'organismo attraverso i pori della pelle.

Uso di Belladonna nella medicina popolare.

L'erba e le radici della pianta sono ampiamente utilizzate nella medicina popolare e scientifica per molte malattie come antispasmodico e analgesico. I preparati Belladonna portano sollievo dall'ulcera gastrica e dalle condizioni spastiche del tratto gastrointestinale, gastrite con elevata acidità. Sono prescritti per asma bronchiale, calcoli renali e cistifellea, distonia autonomica e vasoneurosi, nel trattamento del parkinsonismo.

L'uso della pianta della belladonna nel morbo di Parkinson.

Il guaritore bulgaro Ivan Raev offre la seguente ricetta per curare la malattia: mescolare 30 g di radici di belladonna essiccate tritate con una tazza di caffè di carbone attivo, versare 3 bicchieri di vino bianco secco e cuocere a fuoco basso per 10 minuti, quindi filtrare. Assumere 1 cucchiaino 3 volte al giorno prima dei pasti per 3 giorni consecutivi. 3 ore dopo il decotto, mangia la noce moscata macinata sulla punta di un coltello e mastica la radice di calamo.

L'uso della pianta della belladonna nell'asma bronchiale.

Prendi la polvere di belladonna sulla punta di un coltello 2-3 volte al giorno.

Controindicazioni alla pianta di Belladonna.

Belladonna è controindicato nei cambiamenti organici nel sistema cardiovascolare, ma allo stesso tempo aiuta a far fronte alla bradicardia - attività cardiaca lenta. È chiaro che non puoi usarlo per tachicardia e aritmie. Belladonna cura alcune malattie degli occhi, ma con il glaucoma è categoricamente controindicato.
La Belladonna è una pianta altamente velenosa. Tutte le parti della belladonna sono estremamente tossiche: da dieci a venti delle sue bacche nere e lucenti, delle dimensioni di una piccola ciliegia, sono sufficienti per essere fatali. La morte può verificarsi anche da poche bacche mangiate: compaiono eccitazione motoria, delirio, convulsioni. Ma ecco il paradosso: in caso di avvelenamento con morfina e funghi velenosi, la belladonna viene usata come antidoto.

I preparati Belladonna sono controindicati durante la gravidanza.

Questa pianta è conosciuta con vari nomi: per alcuni è belladonna o belladonna, per altri è wolfberry o ciliegia pazza. Ma qualunque cosa tu la chiami, l'essenza rimane la stessa: è un'erba pericolosa, ma allo stesso tempo curativa. Scopriamo cos'è la belladonna ordinaria.

Informazione Generale

Questa è una pianta perenne, che raggiunge un'altezza di 2 metri. Molto spesso, le potenti radici della belladonna e le sue foglie vengono utilizzate per scopi medicinali, meno spesso il gambo. La parte più velenosa della pianta sono le sue bacche. La foto mostra chiaramente come sono i frutti della belladonna. Queste sono palline nere lucide, di sapore dolciastro. Solo 2-3 bacche possono essere una dose letale per l'uomo, ma gli uccelli le mangiano senza paura.

L'erba di Belladonna fiorisce nel primo anno di vita ad agosto e negli anni successivi, dalla tarda primavera all'inizio dell'autunno. Fruttificazione da luglio a settembre.

Il nome belladonna deriva da questa pianta grazie a Carlo Linneo. Nel Medioevo, le donne instillavano nei loro occhi la tintura di belladonna, per cui brillavano di più e i loro occhi diventavano più espressivi. Questa tecnica è stata utilizzata come decorazione. Ecco perché Carlo Linneo decise di associare il nome della pianta alla frase "bella donna", che in traduzione significa "bella donna". Krasavka è un nome più vicino alla lingua russa.

Origine e distribuzione

Gli storici hanno trovato la prima menzione di questa pianta in documenti risalenti al IV-III secolo a.C. Anticamente tumori e ulcere venivano trattati con tinture di belladonna, senza dimenticare anche le proprietà allucinogene della pianta. Anche i veleni molto efficaci di questa pianta erano popolari.

Ora la belladonna cresce in molti paesi europei e in Russia, solo nel Caucaso e in Crimea. Ma la belladonna è alla base di molte medicine popolari, per le quali le materie prime naturali non bastano. Pertanto, la pianta viene coltivata artificialmente in molte regioni: in Europa, Africa, America, Asia e Territorio di Krasnodar RF. L'erba di Belladonna è termofila, quindi per la sua coltivazione sono necessarie determinate condizioni. Con la cura adeguata, la raccolta delle foglie viene effettuata 3-4 volte l'anno.

La foto mostra la belladonna, il cui fiore è già sbocciato. Di solito hanno una tonalità marrone o viola sporco. I fiori di questa pianta di solito non vengono utilizzati per creare medicinali.

proprietà medicinali

Belladonna è ampiamente usato per scopi medicinali. Deve le sue proprietà curative principalmente agli alcaloidi che compongono la composizione, e in particolare all'atropina. Sotto la sua azione, l'attività di trasmissione degli impulsi nervosi si indebolisce, il che, di conseguenza, riduce il dolore. Inoltre, riduce il tono della muscolatura liscia degli organi umani.

La proprietà, caratterizzata da bellezze medievali, è ancora oggi utilizzata. I colliri, che includono l'atropina, contribuiscono all'espansione della pupilla. Questo effetto è familiare a tutti coloro che sono stati sottoposti a un esame completo da parte di un oculista.

I principali sul corpo umano sono elencati:

1. Stimola il sistema respiratorio.
2. Aumenta il numero di battiti cardiaci al minuto.
3. Inibisce le funzioni di varie ghiandole, riducendo la secrezione di saliva, sudore e succo gastrico.
4. Aumenta l'eccitabilità nervosa. Il sovradosaggio può portare a convulsioni.

Nonostante l'abbondanza proprietà curative, non dimentichiamo che la belladonna è micidiale a grandi dosi.

Quali malattie combatte?

Lo scopo della belladonna in medicina è molto ampio. Pertanto, tutte le sue azioni contro varie malattie sono meglio fornite sotto forma di un elenco:

1. Allevia gli spasmi nel sistema respiratorio nell'asma bronchiale.
2. Aumenta le contrazioni cardiache nelle patologie del sistema circolatorio (angina pectoris, bradicardia).
3. Ha un effetto antispasmodico nelle malattie dell'apparato digerente (gastrite, ulcere, pancreatite, coliche e colite).
4. Riduce l'attività del sudore e delle ghiandole lacrimali con la loro maggiore secrezione.
5. È usato per ritirarsi da condizioni depressive, ridurre i sintomi del morbo di Parkinson e della paralisi cerebrale.
6. I film di atropina sono usati per combattere la stomatite aftosa cronica;
7. È un antidoto per gli antidepressivi,
8. È usato per prepararsi all'anestesia o alla chirurgia come sostanza che riduce lo spasmo della laringe e dei bronchi e riduce l'attività delle ghiandole.

L'estratto di Belladonna è utilizzato anche in omeopatia ed è incluso nei medicinali per combattere l'insonnia, la cinetosi e la malattia di Meniere.

Preparazioni mediche

L'erba di Belladonna non è inclusa nella composizione delle tariffe medicinali, poiché, con un'assunzione incontrollata, è una sostanza pericolosa per la salute umana. Tuttavia, c'è un gran numero di preparazioni farmaceutiche con belladonna:

1. Tintura di Belladonna, usata come antispasmodico e mezzo per aumentare la frequenza cardiaca con un polso basso.
2. Medicinali per il trattamento delle malattie del tratto gastrointestinale - Becarbon, Bepasal, Besalol, Bellastezin, Compresse gastriche.
3. Da bronchite e asma - "Solutan".
4. Da emorroidi e crepe nell'ano - supposte rettali "Betiol" e "Anuzol".
5. In neurologia si usa "Bellataminal".
6. Con intossicazione, encefalite e parkinsonismo - "Corbell".
7. Atropina solfato - ha un ampio spettro di azione.

Sebbene la maggior parte di questi farmaci possa essere acquistata senza prescrizione medica, si consiglia di consultare il medico prima di usarli.

Belladonna: istruzioni per creare tintura e decotto

Nonostante ci sia un gran numero di farmaci a base di belladonna, alcune persone preferiscono preparare infusi a casa. Non è consigliabile farlo, poiché è facile commettere un errore e ottenere un grave avvelenamento.

Di seguito le ricette per chi ancora osa:

1. 5 grammi di radice di pianta schiacciata inseriti smalti, aggiungere 100 ml di vino bianco e un po' di carbone vegetale (0,09 grammi). Far bollire per 10 minuti, quindi lasciare per 2 ore. Sforzo. Il decotto risultante deve essere assunto dagli adulti 1 cucchiaino al giorno, aumentando gradualmente la dose a due. Conservare non più di 2 settimane in un luogo buio e fresco.
2. Mescolare le foglie di belladonna con l'alcol (40%) in proporzione di 1:10. Lascia fermentare. Assumere 5-10 gocce per gli adulti, 1-5 gocce per i bambini (1 goccia per 10 kg di peso).

Nonostante il fatto che le ricette siano ancora fornite, si sconsiglia vivamente di utilizzare le tinture da soli, soprattutto nel caso dei bambini.

Belladonna: applicazione senza conseguenze

Oltre all'evidente mancanza di belladonna - un componente velenoso - vale la pena notare anche alcune restrizioni nell'assunzione di droghe con essa. rigorosamente controindicato nelle donne in gravidanza e in allattamento, nonché in quelle che hanno intolleranza o ipersensibilità individuale a qualsiasi elemento del farmaco. Pertanto, il farmaco viene iniziato con dosi minime per prevenire il sovradosaggio.

Non puoi usare farmaci che includono erba belladonna, persone con gravi malattie del sistema cardiovascolare, con glaucoma, esaurimento e alcune malattie renali. Inoltre, durante il periodo di utilizzo di tali farmaci, non è consigliabile guidare e impegnarsi in attività che richiedono maggiore concentrazione e chiarezza visiva.

Avvelenamento

L'intossicazione può verificarsi a causa di un sovradosaggio di preparati a base di belladonna, quando si mangia la pianta stessa o infusi preparati in modo errato a casa. La maggior parte dei problemi può causare bacche, le cui foto sono fornite all'inizio dell'articolo.

I principali segni di avvelenamento:

1. Secchezza al naso e alla bocca.
2. Arrossamento della pelle del viso.
3. Pupille dilatate e visione offuscata.
4. Mal di testa.
5. Coordinazione alterata.
6. e allucinazioni.
7. Diarrea e nausea, che si trasformano in vomito.
8. Violazione della minzione e della defecazione.

Nella fase successiva, il lavoro dei sistemi cardiovascolare e respiratorio viene interrotto, compaiono le convulsioni. Se il paziente non viene curato in tempo, un grave avvelenamento può portare alla perdita di coscienza e alla morte. Quando compaiono i segni di cui sopra, è necessario chiamare urgentemente un'ambulanza, lavare lo stomaco del paziente e somministrare carbone attivo.

Ce ne sono molti in natura piante medicinali, ma una delle più utili e pericolose è belladonna. Il suo fiore non è così bello da decorare la casa, ma i medicinali a base di belladonna possono aiutare a superare molte malattie.