La battaglia di Kursk è la battaglia più famosa. La battaglia di Kursk, come il sogno di vendetta non realizzato di Hitler

Nell'estate del 1943 si svolse una delle battaglie più grandiose e importanti della Grande Guerra Patriottica - Battaglia di Kursk. Il sogno di vendetta dei nazisti per Stalingrado, per la sconfitta nei pressi di Mosca, sfociò in una delle battaglie più importanti, da cui dipendeva l'esito della guerra.

Mobilitazione totale - generali selezionati, i migliori soldati e ufficiali, le ultime armi, pistole, carri armati, aerei - questo era l'ordine di Adolf Hitler - per prepararsi alla battaglia più importante e non solo vincere, ma farlo in modo spettacolare, indicativo, vendicando tutte le precedenti battaglie perse. Una questione di prestigio.

(Inoltre, fu proprio come risultato del successo dell'operazione Cittadella che Hitler colse l'opportunità di negoziare una tregua dalla parte sovietica. I generali tedeschi lo affermarono ripetutamente.)

Fu per la battaglia di Kursk che i tedeschi prepararono un regalo militare per i progettisti militari sovietici: un potente e invulnerabile carro armato "Tiger", a cui semplicemente non c'era nulla a cui resistere. La sua armatura impenetrabile era troppo resistente per i cannoni anticarro di progettazione sovietica e nuovi cannoni anticarro non erano ancora stati sviluppati. Durante gli incontri con Stalin, il maresciallo di artiglieria Voronov disse letteralmente quanto segue: "Non abbiamo armi in grado di combattere con successo questi carri armati"

La battaglia di Kursk iniziò il 5 luglio e terminò il 23 agosto 1943. Ogni anno, il 23 agosto, la Russia celebra il "Giorno della gloria militare della Russia - il giorno della vittoria delle truppe sovietiche nella battaglia di Kursk".

Moiarussia ha raccolto i fatti più interessanti di questo grande confronto:

Operazione Cittadella

Nell'aprile 1943 Hitler approvò un'operazione militare chiamata in codice Zitadelle ("Cittadella"). Per la sua realizzazione sono state coinvolte in totale 50 divisioni, di cui 16 cisterna e motorizzate; più di 900mila soldati tedeschi, circa 10mila cannoni e mortai, 2mila 245 carri armati e cannoni d'assalto, 1mila 781 aerei. Il luogo dell'operazione è il saliente di Kursk.

Fonti tedesche hanno scritto: “La sporgenza di Kursk sembrava particolarmente luogo adatto per un tale colpo. Come risultato dell'offensiva simultanea delle truppe tedesche da nord e da sud, un potente raggruppamento di truppe russe sarà tagliato fuori. Speravano anche di sconfiggere quelle riserve operative che il nemico avrebbe portato in battaglia. Inoltre, l'eliminazione di questa sporgenza ridurrebbe notevolmente la linea del fronte... Vero, anche allora qualcuno affermò che il nemico si aspettava l'offensiva tedesca in quest'area e... che quindi c'era il pericolo di perdere più forze piuttosto che infliggere perdite ai russi ... Tuttavia, era impossibile convincere Hitler e credeva che l'operazione "Cittadella" sarebbe riuscita se fosse stata intrapresa presto"

I tedeschi si stavano preparando per la battaglia di Kursk da molto tempo. L'inizio è stato posticipato due volte: o i cannoni non erano pronti, oppure i nuovi carri armati non sono stati consegnati, oppure il nuovo aereo non ha avuto il tempo di superare i test. Inoltre, i timori di Hitler che l'Italia stesse per ritirarsi dalla guerra. Convinto che Mussolini non si sarebbe arreso, Hitler decise di attenersi piano originale. Il fanatico Hitler credeva che se colpisci nel punto in cui l'Armata Rossa era più forte e schiaccia il nemico in questa particolare battaglia, allora

"La vittoria di Kursk", ha dichiarato, avrebbe colpito l'immaginazione del mondo intero.

Hitler sapeva che era qui, sulla sporgenza di Kursk, che le truppe sovietiche contavano più di 1,9 milioni di persone, più di 26 mila cannoni e mortai, oltre 4,9 mila carri armati e installazioni di artiglieria semoventi, circa 2,9 mila aerei. Sapeva che avrebbe perso questa battaglia per il numero di soldati e di equipaggiamento coinvolti nell'operazione, ma grazie a un ambizioso piano strategicamente corretto sviluppato e le ultime armi, che, secondo le assicurazioni degli specialisti militari dell'esercito sovietico, avrebbero difficile resistere, questa superiorità numerica sarebbe assolutamente vulnerabile e inutile.

Nel frattempo, il comando sovietico non ha perso tempo invano. Il quartier generale dell'Alto Comando Supremo considerava due opzioni: attaccare prima o aspettare? La prima opzione è stata promossa dal comandante del Fronte di Voronezh Nikolaj Vatutin. Il comandante del Fronte Centrale ha insistito sul secondo . Nonostante il sostegno iniziale di Stalin al piano di Vatutin, il piano più sicuro di Rokossovsky fu approvato: "aspetta, logora e vai alla controffensiva". Rokossovsky era sostenuto dalla maggioranza del comando militare e, prima di tutto, da Zhukov.

Tuttavia, in seguito Stalin dubitò della correttezza della decisione: i tedeschi erano troppo passivi, che, come accennato in precedenza, avevano già posticipato la loro offensiva due volte.

(Foto di: Sovfoto/UIG via Getty Images)

Dopo aver aspettato l'ultima tecnologia: i carri armati "Tigers" e "Panthers", i tedeschi nella notte del 5 luglio 1943 iniziarono la loro offensiva.

Quella stessa notte, Rokossovsky ebbe una conversazione telefonica con Stalin:

- Compagno Stalin! I tedeschi sono all'offensiva!

- Di cosa sei felice? - chiese il capo sorpreso.

"Ora la vittoria sarà nostra, compagno Stalin!" - rispose il comandante.

Rokossovsky non si sbagliava.

Agente Werther

Il 12 aprile 1943, tre giorni prima che Hitler approvasse l'operazione Cittadella, sulla scrivania di Stalin apparve un testo esatto della Direttiva n. 6 "Sul piano per l'operazione Cittadella" tradotto dal tedesco dall'alto comando tedesco, firmato da tutti i servizi della Wehrmacht . L'unica cosa che non c'era sul documento erano i visti dello stesso Hitler. Lo mise tre giorni dopo che il leader sovietico ne ebbe conoscenza. Il Fuhrer, ovviamente, non lo sapeva.

Non si sa nulla della persona che ha ottenuto questo documento per il comando sovietico, ad eccezione del suo nome in codice - "Werther". Vari ricercatori hanno avanzato versioni diverse di chi fosse veramente "Werther" - alcuni credono che il fotografo personale di Hitler fosse un agente sovietico.

Agente "Werther" (tedesco: Werther) - il nome in codice del presunto agente sovietico alla guida della Wehrmacht o addirittura al vertice del Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale, uno dei prototipi di Stirlitz. Per tutto il tempo in cui ha lavorato per l'intelligence sovietica, non ha permesso una sola mancata accensione. Era considerata la fonte più affidabile in tempo di guerra.

Il traduttore personale di Hitler, Paul Karel, scrisse di lui nel suo libro: Intelligence sovietica contattato la residenza svizzera come se stessero chiedendo informazioni in qualche ufficio informazioni. E hanno ottenuto tutto ciò a cui erano interessati. Anche un'analisi superficiale dei dati di intercettazione radio mostra che in tutte le fasi della guerra in Russia, gli agenti dello stato maggiore sovietico hanno lavorato in prima classe. Parte delle informazioni trasmesse potevano essere ottenute solo dai più alti circoli militari tedeschi.

- sembra che gli agenti sovietici a Ginevra e Losanna siano stati dettati alla chiave direttamente dal Quartier Generale del Fuhrer.

La più grande battaglia di carri armati

« Rigonfiamento di Kursk": Tank T-34 contro le "Tigri" e le "Pantere

Il momento chiave della battaglia di Kursk è considerata la più grande battaglia di carri armati nella storia della guerra vicino al villaggio di Prokhorovka, iniziata il 12 luglio.

Sorprendentemente, questo scontro su larga scala di veicoli corazzati delle parti in guerra fino ad oggi provoca aspre controversie tra gli storici.

La storiografia sovietica classica riportava 800 carri armati per l'Armata Rossa e 700 per la Wehrmacht. Gli storici moderni tendono ad aumentare il numero di carri armati sovietici e a diminuire il numero di quelli tedeschi.

Nessuna delle parti riuscì a raggiungere gli obiettivi fissati per il 12 luglio: i tedeschi non riuscirono a catturare Prokhorovka, sfondare le difese delle truppe sovietiche ed entrare nello spazio operativo, e le truppe sovietiche non riuscirono a circondare il raggruppamento nemico.

Sulla base delle memorie dei generali tedeschi (E. von Manstein, G. Guderian, F. von Mellenthin e altri), circa 700 carri armati sovietici hanno preso parte alla battaglia (alcuni di loro probabilmente sono rimasti indietro durante la marcia - "sulla carta" il l'esercito aveva più di mille veicoli), di cui circa 270 furono abbattuti (intendendo solo la battaglia mattutina del 12 luglio).

Si conserva anche la versione di Rudolf von Ribbentrop, figlio di Joachim von Ribbentrop, comandante di una compagnia di carri armati, partecipante diretto alla battaglia:

Secondo le memorie pubblicate di Rudolf von Ribbentrop, l'operazione Cittadella perseguiva obiettivi non strategici, ma puramente operativi: tagliare il saliente di Kursk, distruggere le truppe russe coinvolte e raddrizzare il fronte. Hitler sperava di ottenere il successo militare durante l'operazione in prima linea per cercare di avviare negoziati con i russi su una tregua.

Nelle sue memorie, Ribbentrop fornisce una descrizione dettagliata della disposizione della battaglia, del suo corso e del risultato:

“La mattina presto del 12 luglio, i tedeschi hanno dovuto prendere Prokhorovka, un punto importante sulla strada per Kursk. Tuttavia, all'improvviso, nel corso della battaglia intervennero unità della 5a armata di carri armati della guardia sovietica.

L'inaspettato attacco alla punta di diamante dell'offensiva tedesca - da parte di unità della 5a armata di carri armati della guardia, schierate durante la notte - è stato intrapreso dal comando russo in modo del tutto incomprensibile. I russi dovevano inevitabilmente entrare nel loro fosso anticarro, che era chiaramente mostrato anche sulle mappe che abbiamo catturato.

I russi guidarono, se mai fossero arrivati ​​così lontano, nel loro stesso fossato anticarro, dove divennero naturalmente facili prede per le nostre difese. La combustione del gasolio diffondeva una densa esalazione nera: i carri armati russi bruciavano ovunque, in parte scontrandosi tra loro, i fanti russi saltavano tra di loro, cercando disperatamente di orientarsi e trasformandosi facilmente in una vittima dei nostri granatieri e artiglieri, che si trovavano anche su questo campo di battaglia .

I carri armati russi attaccanti - avrebbero dovuto essercene più di un centinaio - furono completamente distrutti.

Come risultato del contrattacco, entro mezzogiorno del 12 luglio, i tedeschi "con perdite sorprendentemente piccole" occuparono "quasi completamente" le loro posizioni precedenti.

I tedeschi furono sbalorditi dalla stravaganza del comando russo, che gettò a morte certa centinaia di carri armati con fanti corazzati. Questa circostanza costrinse il comando tedesco a riflettere profondamente sulla potenza dell'offensiva russa.

“Stalin avrebbe voluto sottoporre alla corte marziale il comandante della 5a armata di carri armati della guardia sovietica, il generale Rotmistrov, che ci ha attaccato. Secondo noi, aveva buone ragioni per questo. Le descrizioni russe della battaglia - "la tomba dei carri armati tedeschi" - non hanno nulla a che fare con la realtà. Tuttavia, sentivamo inequivocabilmente che l'offensiva era esaurita. Non vedevamo alcuna possibilità per noi stessi di continuare l'offensiva contro le forze superiori del nemico, a meno che non fossero stati forniti significativi rinforzi. Tuttavia, non ce n'erano".

Non è un caso che dopo la vittoria di Kursk, il comandante dell'esercito Rotmistrov non sia stato nemmeno premiato, poiché non ha giustificato le grandi speranze riposte su di lui dal Quartier Generale.

In un modo o nell'altro, i carri armati nazisti furono fermati sul campo vicino a Prokhorovka, il che in realtà significava l'interruzione dei piani per l'offensiva estiva tedesca.

Si ritiene che lo stesso Hitler abbia ordinato la fine del piano della Cittadella il 13 luglio, quando ha appreso che gli alleati occidentali dell'URSS erano sbarcati in Sicilia il 10 luglio e che gli italiani non erano riusciti a difendere la Sicilia durante i combattimenti e si è reso necessario inviare rinforzi tedeschi in Italia.

"Kutuzov" e "Rumyantsev"

Diorama dedicato alla battaglia di Kursk. Autore oleg95

Quando parlano della battaglia di Kursk, menzionano spesso l'Operazione Cittadella, il piano offensivo tedesco. Nel frattempo, respinto l'assalto della Wehrmacht, le truppe sovietiche effettuarono le loro due operazioni offensive, che si conclusero con brillanti successi. I nomi di queste operazioni sono molto meno conosciuti di Cittadella.

Il 12 luglio 1943, le truppe dei fronti occidentale e Bryansk passarono all'offensiva in direzione di Oryol. Tre giorni dopo, il Fronte Centrale iniziò la sua offensiva. Questa operazione è stata denominata in codice "Kutuzov". Durante esso, una grave sconfitta fu inflitta al Centro del gruppo dell'esercito tedesco, la cui ritirata fu interrotta solo il 18 agosto sulla linea difensiva di Hagen a est di Bryansk. Grazie a Kutuzov, le città di Karachev, Zhizdra, Mtsensk, Bolkhov furono liberate e la mattina del 5 agosto 1943 le truppe sovietiche entrarono a Oryol.

Il 3 agosto 1943, le truppe dei fronti di Voronezh e Steppe iniziarono un'operazione offensiva. "Rumyantsev", dal nome di un altro comandante russo. Il 5 agosto, le truppe sovietiche catturarono Belgorod e poi procedettero alla liberazione del territorio della Rive Gauche dell'Ucraina. Durante l'operazione di 20 giorni, sconfissero le forze avversarie dei nazisti e andarono a Kharkov. Il 23 agosto 1943, alle 2 del mattino, le truppe del Fronte della Steppa lanciarono un assalto notturno alla città, che terminò con successo all'alba.

"Kutuzov" e "Rumyantsev" divennero la ragione del primo saluto vittorioso durante gli anni della guerra: il 5 agosto 1943 si tenne a Mosca per commemorare la liberazione di Orel e Belgorod.

L'impresa di Maresyev

Maresyev (il secondo da destra) sul set di un film su se stesso. Il dipinto "Il racconto di un vero uomo". Foto: Kommersant

Il libro dello scrittore Boris Polevoy "The Tale of a Real Man", basato sulla vita di un vero pilota militare Alexei Maresyev, era noto a quasi tutti in Unione Sovietica.

Ma non tutti sanno che la gloria di Maresyev, tornato a combattere l'aviazione dopo l'amputazione di entrambe le gambe, è nata proprio durante la battaglia di Kursk.

Il tenente maggiore Maresyev, che è arrivato al 63 ° reggimento dell'aviazione da combattimento della guardia alla vigilia della battaglia di Kursk, ha dovuto affrontare sfiducia. I piloti non volevano volare con lui in coppia, temendo che il pilota con le protesi non sarebbe stato in grado di farcela nei momenti difficili. Anche il comandante del reggimento non lo lasciò entrare in battaglia.

Il comandante dello squadrone Alexander Chislov lo portò dalla sua coppia. Maresyev ha affrontato il compito e nel mezzo dei combattimenti sul Kursk Bulge ha fatto sortite su base paritaria con tutti gli altri.

Il 20 luglio 1943, durante una battaglia con forze nemiche superiori, Alexei Maresyev salvò la vita a due dei suoi compagni e distrusse personalmente due combattenti Focke-Wulf 190 nemici.

Questa storia divenne immediatamente nota in tutto il fronte, dopo di che lo scrittore Boris Polevoy apparve nel reggimento, immortalando il nome dell'eroe nel suo libro. Il 24 agosto 1943 Maresyev ricevette il titolo di Eroe dell'Unione Sovietica.

È interessante notare che, durante la sua partecipazione alle battaglie, il pilota di caccia Alexei Maresyev ha abbattuto personalmente 11 aerei nemici: quattro prima di essere ferito e sette dopo essere tornato in servizio dopo l'amputazione di entrambe le gambe.

Battaglia di Kursk - perdite delle parti

La Wehrmacht ha perso 30 divisioni selezionate nella battaglia di Kursk, comprese sette divisioni di carri armati, oltre 500 mila soldati e ufficiali, 1,5 mila carri armati, più di 3,7 mila aerei, 3 mila cannoni. Le perdite delle truppe sovietiche superarono quelle tedesche: ammontavano a 863 mila persone, di cui 254 mila irrecuperabili. Vicino a Kursk, l'Armata Rossa perse circa seimila carri armati.

Dopo la battaglia di Kursk, l'equilibrio delle forze al fronte cambiò radicalmente a favore dell'Armata Rossa, che le fornì condizioni favorevoli per lanciare un'offensiva strategica generale.

In memoria dell'eroica vittoria dei soldati sovietici in questa battaglia e in memoria dei morti, in Russia è stato istituito il Giorno della gloria militare e a Kursk si trova il Kursk Bulge Memorial Complex, dedicato a una delle battaglie chiave del Grande Guerra Patriottica.

Complesso commemorativo "Kursk Bulge"

La vendetta di Hitler non ebbe luogo. L'ultimo tentativo di sedersi al tavolo delle trattative è stato distrutto.

23 agosto 1943 - è giustamente considerato uno dei più giorni significativi nella Grande Guerra Patriottica. Dopo la sconfitta in questa battaglia, l'esercito tedesco iniziò una delle rotte di ritirata più lunghe e lunghe su tutti i fronti. L'esito della guerra era una conclusione scontata.

Come risultato della vittoria delle truppe sovietiche nella battaglia di Kursk, la grandezza e la resistenza del soldato sovietico furono dimostrate al mondo intero. I nostri alleati non hanno dubbi o esitazioni in merito giusta scelta schieramenti in questa guerra. E il pensiero che ha permesso ai russi e ai tedeschi di distruggersi a vicenda, e lo guardiamo di lato, è svanito sullo sfondo. La lungimiranza e la lungimiranza dei nostri alleati li hanno spinti a intensificare il loro sostegno all'Unione Sovietica. Altrimenti, il vincitore sarà solo uno stato, che alla fine della guerra otterrà vasti territori. Comunque questa è un'altra storia...

Trovato un errore? Selezionalo e fai clic con il tasto sinistro Ctrl+Invio.

Battaglia di Kursk
	Russia centrale, Ucraina orientale
	Vittoria dell'Armata Rossa
Comandanti
Georgij Zhukov	Erich von Manstein
Nikolaj Vatutin	Gunther Hans von Kluge
Ivan Konev	Modello Walter
Costantino Rokossovsky	Herman Goth
Forze laterali
All'inizio dell'operazione, 1,3 milioni di persone + 0,6 milioni di riserva, 3444 carri armati + 1,5 mila di riserva, 19.100 cannoni e mortai + 7,4 mila di riserva, 2172 aerei + 0,5 mila di riserva di riserva	Secondo i dati sovietici - ca. 900 mila persone, secondo lui. dati - 780 mila persone. 2758 carri armati e cannoni semoventi (di cui 218 in riparazione), ca. 10mila pistole, ca. 2050 aerei
Fase difensiva: Partecipanti: Fronte centrale, Fronte di Voronezh, Fronte della steppa (non tutti) Irrevocabile - 70.330 Sanitari - 107.517 Operazione "Kutuzov": Partecipanti: Fronte occidentale (ala sinistra), Fronte di Bryansk, Fronte centrale Irrevocabile - 112.529 Sanitari - 317 361 Operazione "Rumyantsev": Partecipanti: Fronte di Voronezh, Fronte della steppa irrevocabile - 71 611 Sanitario - 183 955 Generale nella battaglia di Kursk Saliente: irrevocabile - 189 652 Sanitario - 406 743 Nella battaglia di Kursk in generale ~ 254 470 uccisi, catturati, dispersi dispersi 608.833 feriti e malati 153.000 armi leggere 6.064 carri armati e cannoni semoventi 5.245 cannoni e mortai 1.626 aerei da combattimento	Secondo fonti tedesche, 103.600 furono uccisi e dispersi sull'intero fronte orientale. 433.933 feriti. Secondo fonti sovietiche, 500mila perdite complessive nel saliente di Kursk. 1000 carri armati secondo i dati tedeschi, 1500 - secondo i sovietici meno di 1696 aerei

Battaglia di Kursk(5 luglio 1943 - 23 agosto 1943, noto anche come Battaglia di Kursk) in termini di dimensioni, forze e mezzi coinvolti, tensione, risultati e conseguenze politico-militari, è una delle battaglie chiave della Seconda Guerra Mondiale e della Grande Guerra Patriottica. Nella storiografia sovietica e russa, è consuetudine dividere la battaglia in 3 parti: l'operazione difensiva di Kursk (5-12 luglio); Orel (12 luglio - 18 agosto) e Belgorod-Kharkov (3-23 agosto) offensiva. La parte tedesca chiamò la parte offensiva della battaglia "Operazione Cittadella".

Dopo la fine della battaglia, l'iniziativa strategica in guerra passò al fianco dell'Armata Rossa, che fino alla fine della guerra svolse principalmente operazioni offensive, mentre la Wehrmacht era sulla difensiva.

Prepararsi per la battaglia

Durante l'offensiva invernale dell'Armata Rossa e la successiva controffensiva della Wehrmacht nell'Ucraina orientale, si formò una cengia profonda fino a 150 km e larga fino a 200 km al centro del fronte sovietico-tedesco, rivolta a ovest ( il cosiddetto "Kursk Bulge"). Durante l'aprile-giugno 1943 vi fu una pausa operativa al fronte, durante la quale le parti si preparavano alla campagna estiva.

Piani e forze delle parti

Il comando tedesco decise di condurre un'importante operazione strategica sulla sporgenza di Kursk nell'estate del 1943. Si prevedeva di lanciare attacchi convergenti dalle aree delle città di Orel (da nord) e Belgorod (da sud). I gruppi d'assalto dovevano unirsi nella regione di Kursk, circondando le truppe dei Fronti Centrale e Voronezh dell'Armata Rossa. Operazione ricevuta nome in codice"Cittadella". Secondo il generale tedesco Friedrich Fangor (tedesco. Federico Fangohr), in un incontro con Manstein il 10-11 maggio, il piano è stato adattato su suggerimento del generale Goth: il 2° SS Panzer Corps vira dalla direzione Oboyansky verso Prokhorovka, dove le condizioni del terreno consentono una battaglia globale con le riserve corazzate di truppe sovietiche.

Per l'operazione, i tedeschi concentrarono un raggruppamento fino a 50 divisioni (di cui 18 carri armati e motorizzate), 2 brigate di carri armati, 3 battaglioni di carri armati separati e 8 divisioni di cannoni d'assalto, forza totale, secondo fonti sovietiche, circa 900 mila persone. Il comando delle truppe è stato effettuato dal feldmaresciallo Günther Hans von Kluge (Centro del gruppo dell'esercito) e dal feldmaresciallo Erich von Manstein (gruppo dell'esercito sud). Dal punto di vista organizzativo, le forze d'attacco facevano parte del 2° Panzer, 2° e 9° esercito (comandante - feldmaresciallo Walter Model, Army Group Center, regione di Orel) e del 4° esercito di Panzer, del 24° Panzer Corps e del gruppo operativo "Kempf" (comandante - Generale German Goth, Gruppo d'armate "Sud", regione di Belgorod). Il supporto aereo per le truppe tedesche è stato fornito dalle forze della 4a e 6a flotta aerea.

Per eseguire l'operazione nella regione di Kursk, furono avanzate diverse divisioni d'élite SS Panzer:

• 1a Divisione Leibstandarte SS "Adolf Hitler"
• 2a divisione SS Panzer "Das Reich"
• 3a divisione SS Panzer "Totenkopf" (testa morta)

Le truppe hanno ricevuto una serie di nuove attrezzature:

• 134 carri armati Tiger Pz.Kpfw.VI (altri 14 carri armati di comando)
• 190 Pz.Kpfw.V "Panther" (altri 11 - evacuazione (senza pistole) e comando)
• 90 cannoni d'assalto Sd.Kfz. 184 Ferdinando (45 ciascuno in sPzJgAbt 653 e sPzJgAbt 654)
• solo 348 carri armati relativamente nuovi e cannoni semoventi ("Tiger" fu usato più volte nel 1942 e all'inizio del 1943).

Allo stesso tempo, tuttavia, nelle unità tedesche rimase un numero significativo di carri armati e semoventi francamente obsoleti: 384 unità (Pz.III, Pz.II, persino Pz.I). Anche durante la battaglia di Kursk furono usati per la prima volta i telecarri tedeschi Sd.Kfz.302.

Il comando sovietico decise di condurre una battaglia difensiva, logorare le truppe nemiche e infliggere loro la sconfitta, infliggendo contrattacchi agli attaccanti in un momento critico. A tal fine è stata creata una difesa in profondità su entrambe le facce del saliente di Kursk. Sono state create un totale di 8 linee difensive. La densità media di estrazione mineraria nella direzione degli attacchi nemici previsti era di 1.500 mine anticarro e 1.700 mine antiuomo per chilometro del fronte.

Le truppe del fronte centrale (comandante - generale dell'esercito Konstantin Rokossovsky) difendevano il fronte settentrionale della sporgenza di Kursk e le truppe del fronte di Voronezh (comandante - generale dell'esercito Nikolai Vatutin) - il fronte meridionale. Le truppe che occupavano la sporgenza facevano affidamento sul fronte della steppa (comandato dal colonnello generale Ivan Konev). I fronti sono stati coordinati dai rappresentanti dei marescialli del quartier generale dell'Unione Sovietica Georgy Zhukov e Alexander Vasilevsky.

Nella valutazione delle forze delle parti nelle fonti, ci sono forti discrepanze associate definizione diversa la portata della battaglia da parte di diversi storici, nonché la differenza nei modi di contabilizzare e classificare l'equipaggiamento militare. Quando si valutano le forze dell'Armata Rossa, la principale discrepanza è associata all'inclusione o all'esclusione dai calcoli della riserva: il Fronte delle steppe (circa 500 mila personale e 1500 carri armati). La tabella seguente contiene alcune stime:

Stime delle forze delle parti prima della battaglia di Kursk secondo varie fonti
Fonte	Personale (migliaia)		Carri armati e (a volte) cannoni semoventi		Pistole e (a volte) mortai		Aereo
						circa 10000	2172 o 2900 (incluso Po-2 e lontano)
Krivosheev 2001
Glantz, Casa				2696 o 2928
Mueller Gill.				2540 o 2758
Zett, Frankson			5128 +2688 "riserva di tasso" totale oltre 8000

Il ruolo dell'intelligenza

Dall'inizio del 1943 nelle intercettazioni messaggi segreti L'Alto Comando dell'esercito nazista e le direttive segrete di Hitler menzionavano sempre più l'Operazione Cittadella. Secondo le memorie di Anastas Mikoyan, il 27 marzo è stato informato in dettagli generali da Stalin sui piani tedeschi. Il 12 aprile 1943, il testo esatto della Direttiva n. 6 "Sul piano dell'operazione Cittadella" tradotto dal tedesco dall'Alto Comando tedesco, che era stato approvato da tutti i servizi della Wehrmacht, ma non ancora firmato da Hitler, tradotto da Tedesco, cadde sulla scrivania di Stalin, che lo firmò solo tre giorni dopo. Questi dati sono stati ottenuti da uno scout che ha lavorato sotto il nome di "Werther". Il vero nome di quest'uomo è ancora sconosciuto, ma si presume che fosse un impiegato dell'Alto Comando della Wehrmacht, e le informazioni che ha ricevuto sono arrivate a Mosca tramite l'agente Luci che opera in Svizzera, Rudolf Rössler. C'è un suggerimento alternativo che Werther sia il fotografo personale di Adolf Hitler.

Tuttavia, va notato che l'8 aprile 1943, G.K. Zhukov, basandosi sui dati delle agenzie di intelligence dei fronti della direzione di Kursk, predisse in modo molto accurato la forza e la direzione degli attacchi tedeschi al saliente di Kursk:

Anche se il testo esatto della Cittadella giaceva sulla scrivania di Stalin tre giorni prima che Hitler lo firmasse, quattro giorni prima piano tedesco divenne ovvio per il più alto comando militare sovietico e i dettagli generali sull'esistenza di un tale piano erano a loro noti almeno otto giorni prima.

Operazione difensiva di Kursk

L'offensiva tedesca iniziò la mattina del 5 luglio 1943. Poiché il comando sovietico conosceva esattamente l'ora di inizio dell'operazione - 3:00 (l'esercito tedesco ha combattuto secondo l'ora di Berlino - tradotta a Mosca 5:00), alle 22:30 e alle 2:20 ora di Mosca, è stata effettuata la preparazione del contro-sbarco dalle forze di due fronti con la quantità di munizioni 0,25 munizioni. I rapporti tedeschi hanno rilevato danni significativi alle linee di comunicazione e lievi perdite di manodopera. Un raid aereo senza successo è stato effettuato anche dalle forze del 2 ° e 17 ° esercito aereo (più di 400 aerei d'attacco e caccia) sugli hub aerei nemici di Kharkov e Belgorod.

Prima dell'inizio delle operazioni di terra, alle 6 del mattino nostra ora, i tedeschi inflissero anche bombardamenti e attacchi di artiglieria alle linee difensive sovietiche. I carri armati che passarono all'offensiva incontrarono immediatamente una seria resistenza. Il colpo principale sulla parete settentrionale è stato inferto in direzione di Olkhovatka. Non avendo ottenuto il successo, i tedeschi subirono un colpo in direzione di Ponyri, ma anche qui non poterono sfondare le difese sovietiche. La Wehrmacht riuscì ad avanzare di soli 10-12 km, dopodiché, dal 10 luglio, avendo perso fino a due terzi dei carri armati, la 9a armata tedesca si mise sulla difensiva. Sul fronte meridionale, i principali colpi dei tedeschi furono diretti alle zone di Korocha e Oboyan.

5 luglio 1943 Primo giorno. Difesa di Cherkassky.

L'operazione "Cittadella" - l'offensiva generale dell'esercito tedesco sul fronte orientale nel 1943 - aveva lo scopo di accerchiare le truppe dei fronti Centrale (K. K. Rokossovsky) e Voronezh (N. F. Vatutin) nell'area della città di Kursk con contrattacchi da nord e sud sotto la base della sporgenza di Kursk, nonché dalla sconfitta delle riserve operative e strategiche sovietiche a est della direzione principale dell'attacco principale (compresa nell'area della stazione di Prokhorovka). Colpo principale da meridionale le indicazioni furono applicate dalle forze della 4a armata Panzer (comandante - Herman Goth, 48a TC e 2a SS TC) con il supporto del gruppo dell'esercito "Kempf" (W. Kempf).

Nella fase iniziale dell'offensiva, il 48° Panzer Corps (comandante: O. von Knobelsdorf, capo di stato maggiore: F. von Mellenthin, 527 carri armati, 147 cannoni semoventi), che era l'unità più forte della 4a Armata Panzer, composto da: 3 e 11 divisioni Panzer, divisione meccanizzata (grenadier di carri armati) "Grossdeutschland", 10 brigate di carri armati e 911 det. la divisione dei cannoni d'assalto, con il supporto di 332 e 167 divisioni di fanteria, aveva il compito di sfondare la prima, la seconda e la terza linea di difesa delle unità del Fronte di Voronezh dall'area di Gertsovka-Butovo in direzione di Cherkasskoe-Yakovlevo- Oboyan. Allo stesso tempo, si presumeva che nell'area di Yakovlevo, 48 TC si sarebbero collegati con unità del 2 ° SS TD (quindi circondando le unità della 52a divisione di fucili della guardia e 67 divisione di fucili della guardia), cambiassero unità del 2 ° SS TD, dopo di che avrebbe dovuto utilizzare unità della divisione SS contro le riserve operative dell'Armata Rossa nell'area dell'art. Prokhorovka e il centro commerciale 48 avrebbero dovuto continuare le operazioni nella direzione principale Oboyan - Kursk.

Per portare a termine il compito, le unità del 48° TC il primo giorno dell'offensiva (giorno "X") avevano bisogno di rompere le difese della 6a Guardia. A (tenente generale IM Chistyakov) all'incrocio tra la 71a divisione di fucili della guardia (colonnello IP Sivakov) e la 67a divisione di fucili della guardia (colonnello A.I. Baksov), cattura il grande villaggio di Cherkasskoye ed effettua una svolta con unità corazzate verso il villaggio di Yakovlevo. Il piano offensivo del 48° centro commerciale stabiliva che il villaggio di Cherkasskoye doveva essere catturato entro le 10:00 del 5 luglio. E già il 6 luglio, parte 48 del centro commerciale. avrebbe dovuto raggiungere la città di Oboyan.

Tuttavia, a seguito delle azioni delle unità e delle formazioni sovietiche, del coraggio e della resistenza che hanno mostrato, nonché della preparazione delle linee difensive che hanno svolto in anticipo, i piani della Wehrmacht in questa direzione sono stati "significativamente adattati" - 48 acquisti il centro commerciale non ha raggiunto Oboyan.

I fattori che hanno determinato l'inaccettabile ritmo lento i progressi del 48 ° TC nel primo giorno dell'offensiva furono una buona preparazione ingegneristica del terreno da parte delle unità sovietiche (a partire da fossati anticarro quasi per tutta la difesa e terminando con campi minati radiocomandati), fuoco dell'artiglieria divisionale, mortai delle guardie e l'aviazione d'assalto sui carri armati nemici accumulati di fronte a ostacoli ingegneristici, competenti per l'ubicazione delle roccaforti anticarro (n. 6 a sud di Korovin nella corsia della 71a divisione di fucili delle guardie, n. 7 a sud-ovest di Cherkassky e n. 8 a sud-est di Cherkassky nella corsia della 67a divisione di fucili delle guardie), la rapida riorganizzazione delle formazioni di combattimento dei battaglioni della 196a divisione di fucili delle guardie (colonnello V. I. Bazhanov) nella direzione dell'attacco principale del nemico a sud di Cherkassky, un tempestivo manovra della riserva anticarro divisionale (245 otp, 1440 sap) ed esercito (493 iptap, oltre a 27 oiptabr del colonnello N. D. Chevola), contrattacchi relativamente riusciti sul fianco delle unità incuneate 3 td e 11 td con il coinvolgimento di le forze di 245 otp (tenente colonnello M. K. Akopov, 39 carri armati M3) e 1440 linfa (sotto Il colonnello Shapshinsky, 8 SU-76 e 12 SU-122), nonché la resistenza non completamente repressa dei resti degli avamposti nella parte meridionale del villaggio di Butovo (3 battaglione. 199° reggimento delle guardie, capitano V.L. Vakhidov) e nell'area delle baracche dei lavoratori a sud-ovest del villaggio. Korovino, che erano le posizioni di partenza per l'offensiva del 48 TC (la cattura di queste posizioni di partenza doveva essere eseguita da forze appositamente assegnate di 11 TD e 332 RD prima della fine della giornata del 4 luglio, cioè il il giorno "X-1", tuttavia, la resistenza della guardia da combattimento non fu completamente soppressa all'alba del 5 luglio). Tutti i suddetti fattori hanno influenzato sia la velocità di concentrazione delle unità nelle loro posizioni originali prima dell'attacco principale, sia il loro avanzamento durante l'offensiva stessa.

Inoltre, le carenze del comando tedesco nella pianificazione dell'operazione e l'interazione poco sviluppata tra carri armati e unità di fanteria hanno influenzato il ritmo dell'offensiva del corpo. In particolare, la divisione Great Germany (W. Heierlein, 129 carri armati (di cui 15 Pz.VI), 73 cannoni semoventi) e 10 carri armati ad essa annessi (K. Decker, 192 carri armati da combattimento e 8 di comando Pz. V) nelle condizioni attuali le battaglie si sono rivelate formazioni goffe e sbilanciate. Di conseguenza, per tutta la prima metà della giornata, la maggior parte dei carri armati è stata ammassata in stretti "corridoi" davanti a barriere di ingegneria (soprattutto grandi difficoltà sono state causate dal superamento del fosso anticarro paludoso a ovest di Cherkassky), è caduto sotto un attacco combinato dell'aviazione sovietica (2a VA) e dell'artiglieria del PTOP n. 6 e n. 7, 138 Guards Ap (tenente colonnello M. I. Kirdyanov) e due reggimenti 33 di Pabr (colonnello Stein), subì perdite (soprattutto nel corpo degli ufficiali ), e non ha potuto schierarsi secondo il programma offensivo su un terreno accessibile ai carri armati alla svolta Korovino - Cherkasskoye per un ulteriore attacco in direzione della periferia settentrionale di Cherkassy. Allo stesso tempo, le unità di fanteria che hanno superato le barriere anticarro nella prima metà della giornata hanno dovuto fare affidamento principalmente sulle proprie armi da fuoco. Così, ad esempio, il gruppo di battaglia del 3° Battaglione del Reggimento Fucilieri, che era in prima linea nello sciopero della divisione VG, al momento del primo attacco, si trovò senza alcun supporto di carri armati e subì perdite significative. Con enormi forze corazzate, la divisione "VG" a lungo in realtà non poteva portarli in battaglia.

Il risultato della conseguente congestione sulle rotte avanzate fu anche la prematura concentrazione di unità di artiglieria del 48° corpo di carri armati in postazioni di tiro, che influirono sui risultati della preparazione dell'artiglieria prima dell'inizio dell'attacco.

Va notato che il comandante del 48° TC divenne ostaggio di una serie di decisioni errate delle autorità superiori. La mancanza di una riserva operativa di Knobelsdorff ebbe un effetto particolarmente negativo: tutte le divisioni del corpo furono messe in battaglia quasi contemporaneamente la mattina del 5 luglio 1943, dopodiché furono coinvolte a lungo in battaglie attive. battagliero.

Lo sviluppo dell'offensiva di 48 mk nel pomeriggio del 5 luglio è stato maggiormente facilitato da: operazioni attive di unità d'assalto dei genieri, supporto dell'aviazione (più di 830 sortite) e una schiacciante superiorità quantitativa nei veicoli corazzati. È inoltre necessario segnalare le azioni di iniziativa delle unità 11 TD (I. Mikl) e 911 TD. divisione dei cannoni d'assalto (superamento della striscia di ostacoli ingegneristici e accesso alla periferia orientale di Cherkassy da parte di un gruppo meccanizzato di fanteria e genieri con il supporto di cannoni d'assalto).

Un fattore importante per il successo delle unità corazzate tedesche fu il salto di qualità nelle caratteristiche di combattimento dei veicoli corazzati tedeschi avvenuto nell'estate del 1943. Già durante il primo giorno dell'operazione difensiva sul Kursk Bulge, l'insufficiente potenza delle armi anticarro in servizio con le unità sovietiche si manifestò nella lotta sia contro i nuovi carri armati tedeschi Pz.V che Pz.VI, e modernizzata carri armati di marche più vecchie (circa la metà degli Iptap sovietici erano armati con cannoni da 45 mm, la potenza del campo sovietico da 76 mm e dei cannoni da carri armati americani consentivano di distruggere efficacemente i carri armati nemici moderni o modernizzati a distanze da due a tre volte inferiori a il raggio di tiro effettivo di quest'ultimo, carri armati pesanti e unità semoventi a quel tempo erano praticamente assenti non solo nelle armi combinate 6 Guards A, ma anche nella 1a armata di carri armati di M.E. Katukov, che occupava la seconda linea di difesa dietro esso).

Solo dopo aver superato nella seconda metà della giornata la massa principale di carri armati delle barriere anticarro a sud di Cherkassky, dopo aver respinto numerosi contrattacchi delle unità sovietiche, le unità della divisione VG e 11 TD furono in grado di aggrapparsi al periferia sud-est e sud-ovest del paese, dopodiché i combattimenti sono passati alla fase di strada. Intorno alle 21:00 il comandante di divisione A. I. Baksov ordinò il ritiro delle unità del 196° reggimento di fucili della guardia in nuove posizioni a nord e nord-est di Cherkassky, nonché al centro del villaggio. Durante il ritiro delle unità di 196 Guards Rifles, furono allestiti campi minati. Verso le 21:20, un gruppo da battaglia di granatieri della divisione VG, con il supporto delle pantere della 10a brigata, fece irruzione nella fattoria di Yarki (a nord di Cherkassky). Poco dopo, il 3° TD della Wehrmacht riuscì a catturare la fattoria Krasny Pochinok (a nord di Korovino). Così, il risultato della giornata per il 48° TC della Wehrmacht fu l'incuneamento nella prima linea di difesa della 6° Guardia. E a 6 km, che in realtà può essere considerato un fallimento, soprattutto sullo sfondo dei risultati raggiunti la sera del 5 luglio dalle truppe del 2° SS Panzer Corps (operante ad est parallelamente al 48° Tank Corps), che era meno saturo di veicoli blindati, che riuscirono a sfondare la prima linea di difesa della 6a Guardia. MA.

La resistenza organizzata nel villaggio di Cherkasskoe è stata repressa intorno alla mezzanotte del 5 luglio. Tuttavia, installa pieno controllo sopra il villaggio, le unità tedesche riuscirono solo entro la mattina del 6 luglio, quando cioè, secondo il piano offensivo, il corpo doveva già avvicinarsi a Oboyan.

Così, la 71a divisione fucilieri della guardia e la 67a divisione fucilieri della guardia, non possedendo grandi formazioni di carri armati (avevano solo 39 carri armati americani M3 di varie modifiche e 20 cannoni semoventi dal 245 otp e 1440 sap) furono trattenuti per circa un giorno nell'area dei villaggi di Korovino e Cherkasskoe cinque divisioni nemiche (di cui tre corazzate). Nella battaglia del 5 luglio 1943, nell'area di Cherkassky, si sono distinti in particolare i combattenti e i comandanti della 196a e 199a guardia. reggimenti di fucili 67 guardie. divisioni. Le azioni competenti e veramente eroiche dei combattenti e dei comandanti della 71a divisione di fucili delle guardie e della 67a divisione di fucili delle guardie consentirono il comando della 6a guardia. E in modo tempestivo, ritirare le riserve dell'esercito nel luogo in cui le unità del 48° TC erano incuneate all'incrocio tra la 71a divisione di fucili della guardia e la 67a divisione di fucili della guardia e prevenire un crollo generale della difesa del Soviet truppe in questo settore nei giorni successivi all'operazione difensiva.

A seguito delle ostilità sopra descritte, il villaggio di Cherkasskoye ha effettivamente cessato di esistere (secondo i resoconti dei testimoni oculari del dopoguerra, era un "paesaggio lunare").

L'eroica difesa del villaggio di Cherkasskoye il 5 luglio 1943, uno dei momenti di maggior successo della battaglia di Kursk per le truppe sovietiche, è purtroppo uno degli episodi immeritatamente dimenticati della Grande Guerra Patriottica.

6 luglio 1943 Secondo giorno. Primi contrattacchi.

Entro la fine del primo giorno dell'offensiva, 4 TA si incunearono nella difesa di 6 guardie. E ad una profondità di 5-6 km nell'area dell'offensiva 48 TC (vicino al villaggio di Cherkasskoe) e 12-13 km nell'area di ​2 TC SS (nell'area di ​​Bykovka - Kozmo-Demyanovka). Allo stesso tempo, le divisioni del 2° SS Panzer Corps (Obergruppenführer P. Hausser) riuscirono a sfondare la prima linea di difesa delle truppe sovietiche fino in fondo, respingendo le unità della 52a divisione di fucili delle guardie (colonnello I.M. Nekrasov ), e si avvicinò al fronte di 5-6 km direttamente alla seconda linea di difesa occupata dalla 51a Divisione Fucilieri della Guardia (Maggiore Generale N. T. Tavartkeladze), impegnandosi in battaglia con le sue unità avanzate.

Tuttavia, il vicino destro del 2° SS Panzer Corps - AG "Kempf" (W. Kempf) - il 5 luglio non ha completato il compito della giornata, incontrando una resistenza ostinata da parte delle unità della 7a Guardia. E, esponendo così il fianco destro dell'avanzata 4a armata di carri armati. Di conseguenza, Hausser fu costretto dal 6 all'8 luglio a utilizzare un terzo delle forze del suo corpo, vale a dire il Dead Head TD, per coprire il suo fianco destro contro la 375a divisione fucilieri (colonnello P.D. Govorunenko), le cui unità si dimostrarono brillantemente nelle battaglie del 5 luglio.

Il 6 luglio sono stati determinati i compiti del giorno per le unità del 2 ° SS TC (334 carri armati): per il Dead Head TD (brigadeführer G. Priss, 114 carri armati) - la sconfitta della 375a divisione di fucili e l'espansione del corridoio di sfondamento in direzione del fiume. Lipovy Donets, per TD "Leibstandarte" (brigadeführer T. Vish, 99 carri armati, 23 cannoni semoventi) e "Das Reich" (brigadeführer V. Kruger, 121 carri armati, 21 cannoni semoventi) - la svolta più veloce del secondo linea di difesa nei pressi del villaggio. Yakovlevo e uscire alla linea dell'ansa del fiume Psel - con. Tetevino.

Verso le 09:00 del 6 luglio 1943, dopo una potente preparazione di artiglieria (effettuata da reggimenti di artiglieria della Leibstandarte, divisioni Das Reich e mortai a sei canne da 55 MP) con il diretto appoggio dell'8° Corpo d'Aeronautica (circa 150 velivoli nella zona offensiva), le divisioni del 2° SS Panzer Corps passarono all'offensiva, sferrando il colpo principale nell'area occupata da 154 e 156 guardie sp. Allo stesso tempo, i tedeschi riuscirono a identificare i posti di comando e controllo dei reggimenti della 51a divisione di fucili della guardia e lanciare un'incursione di fuoco su di essi, che portò alla disorganizzazione delle comunicazioni e al comando e controllo delle sue truppe. In effetti, i battaglioni della 51a divisione fucilieri della guardia respinsero gli attacchi nemici senza comunicare con il comando superiore, poiché il lavoro degli ufficiali di comunicazione non era efficace a causa dell'elevata dinamica della battaglia.

Il successo iniziale dell'attacco delle divisioni Leibstandarte e Das Reich fu assicurato per il vantaggio numerico nell'area di sfondamento (due divisioni tedesche contro due reggimenti fucilieri di guardia), oltre che per la buona interazione tra i reggimenti delle divisioni, artiglieria e aviazione: le unità avanzate delle divisioni, la cui principale forza di speronamento era la 13a e l'8a compagnia pesante delle "Tigri" (rispettivamente 7 e 11 Pz.VI), con il supporto delle divisioni di cannoni d'assalto (23 e 21 StuG) avanzarono sulle posizioni sovietiche ancor prima della fine dell'artiglieria e dell'attacco aereo, trovandosi al momento della sua fine a poche centinaia di metri dalle trincee.

Entro le 13:00, i battaglioni all'incrocio tra il 154 ° e il 156 ° reggimento di fucili della guardia furono eliminati dalle loro posizioni e iniziarono una ritirata disordinata in direzione dei villaggi di Yakovlevo e Luchki; il 158° reggimento fucilieri della guardia di fianco sinistro, avendo piegato il fianco destro, generalmente continuava a mantenere la linea di difesa. Il ritiro delle unità del 154° e 156° Reggimento Fucilieri della Guardia fu effettuato misto a carri armati e fanteria motorizzata del nemico e fu associato a pesanti perdite (in particolare, nel 156 Reggimento Fucilieri della Guardia su 1685 persone il 7 luglio, circa 200 persone rimasto nei ranghi, cioè il reggimento fu effettivamente distrutto) . La leadership generale dei battaglioni in ritirata era praticamente assente, le azioni di queste unità erano determinate solo dall'iniziativa dei comandanti minori, non tutti pronti per questo. Alcune unità del 154° e 156° reggimento fucilieri della guardia andarono nelle posizioni delle divisioni vicine. La situazione è stata in parte salvata dalle azioni dell'artiglieria della 51a divisione di fucili della guardia e dell'adeguata 5a divisione di fucili della guardia dalla riserva. Il corpo di carri armati di Stalingrado - le batterie di obice della 122a Guardia Ap (Maggiore M.N. Uglovsky) e le unità di artiglieria della 6a Brigata di fucili a motore delle guardie (colonnello A.M. Shchekal) hanno combattuto dure battaglie nelle profondità della difesa della 51a Guardia. divisioni, rallentando il ritmo dell'avanzata dei gruppi di combattimento Leibstandarte e Das Reich per consentire alla fanteria in ritirata di prendere piede su nuove linee. Allo stesso tempo, i cannonieri sono riusciti a salvare la maggior parte delle loro armi pesanti. Una fugace ma feroce battaglia divampò per il villaggio di Luchki, nell'area in cui la 464a divisione di artiglieria delle guardie e la 460a guardia riuscirono a schierarsi. battaglione mortai 6 guardie msbr 5 guardie. Stk (allo stesso tempo, a causa dell'insufficiente fornitura di veicoli, la fanteria motorizzata di questa brigata era ancora in marcia a 15 km dal campo di battaglia).

Alle 14:20, il gruppo corazzato della divisione Das Reich nel suo insieme catturò il villaggio di Luchki e le unità di artiglieria della 6a Brigata di fucili a motore della Guardia iniziarono a ritirarsi a nord nella fattoria di Kalinin. Dopodiché, fino alla terza linea difensiva (posteriore) del Fronte di Voronezh, non c'erano in realtà unità della 6a Guardia di fronte al gruppo di combattimento Das Reich. eserciti in grado di trattenere la sua offensiva: le principali forze dell'artiglieria anticarro dell'esercito (vale a dire, 14, 27 e 28 oiptabr) si trovavano a ovest - sull'autostrada Oboyanskoye e nella zona offensiva di 48 TC, che, secondo i risultati delle battaglie del 5 luglio, è stata valutata dal comando dell'esercito come la direzione dei principali attacchi tedeschi (il che non era del tutto vero: gli attacchi di entrambi i corpi di carri armati tedeschi 4 TA erano considerati equivalenti dal comando tedesco) . Per respingere lo sciopero dell'artiglieria TD "Das Reich" della 6a Guardia. E a questo punto, semplicemente non lo era.

L'offensiva del Leibstandarte TD in direzione Oboyan nella prima metà della giornata del 6 luglio si sviluppò con meno successo di quella del Das Reich, a causa della maggiore saturazione dell'artiglieria sovietica nella sua area offensiva (i reggimenti del maggiore Kosachev 28 Oiptabr erano attivi), attacchi tempestivi della 1a brigata delle guardie (colonnello V. M. Gorelov) e 49 brigata (tenente colonnello A. F. Burda) dal corpo meccanizzato 3 1 TA M. E. Katukov, nonché la presenza di un villaggio ben fortificato di Yakovlevo nella sua zona offensiva, in battaglie di strada in cui per qualche tempo hanno impantanato le principali forze della divisione, compreso il suo reggimento di carri armati.

Così, entro le 14:00 del 6 luglio, le truppe del 2° SS TC hanno sostanzialmente completato la prima parte piano generale offensiva - il fianco sinistro della 6a Guardia. A fu schiacciato, e poco dopo con la cattura di s. Yakovlevo, da parte del 2° centro commerciale delle SS, sono state preparate le condizioni per la loro sostituzione con unità del 48° centro commerciale. Le unità avanzate del 2° SS TC erano pronte per iniziare a realizzare uno degli obiettivi generali dell'operazione Cittadella: la distruzione delle riserve dell'Armata Rossa nell'area di ​​st. Prochorovka. Tuttavia, Hermann Goth (comandante del 4 TA) non riuscì a realizzare pienamente il piano offensivo il 6 luglio, a causa della lenta avanzata delle truppe del 48 TC (O. von Knobelsdorf), che dovettero affrontare l'abile difesa dell'esercito Katukov che entrò la battaglia nel pomeriggio. Sebbene il corpo di Knobelsdorff sia riuscito a circondare alcuni reggimenti della 67a e 52a divisione di guardia della 6a guardia nel pomeriggio. E nell'interfluve di Vorskla e Vorsklitsa (con una forza totale di circa una divisione di fucili), tuttavia, essendo incappato nella rigida difesa delle brigate di 3 micron (maggiore generale S. M. Krivoshein) sulla seconda linea di difesa, il corpo le divisioni non potevano catturare teste di ponte sulla sponda settentrionale del fiume Pena, scartare il corpo meccanizzato sovietico e andare al villaggio. Yakovlevo per il successivo cambio delle parti 2 centro commerciale SS. Inoltre, sul fianco sinistro del corpo, il gruppo di battaglia del reggimento di carri armati del 3° reggimento di carri armati (F. Westkhoven), che si apriva all'ingresso del villaggio di Zavidovka, fu colpito da petroliere e artiglieri della 22a brigata di carri armati (colonnello N. G. Vennichev), che faceva parte del 6° reggimento di carri armati (maggiore generale AD Hetman) 1 TA.

Tuttavia, il successo ottenuto dalle divisioni "Leibstandarte", e in particolare "Das Reich", costrinse il comando del Fronte di Voronezh, in condizioni di incompleta chiarezza della situazione, ad adottare frettolose misure di ritorsione per tappare la svolta che si era formata in la seconda linea di difesa del fronte. Dopo il rapporto del comandante della 6a Guardia. E Chistyakov sullo stato delle cose sul fianco sinistro dell'esercito, Vatutin, per suo ordine, trasferisce la 5a Guardia. Centro commerciale di Stalingrado (maggiore generale A. G. Kravchenko, 213 carri armati, di cui 106 T-34 e 21 sono Mk.IV Churchill) e 2 guardie. Tatsinsky Tank Corps (colonnello AS Burdeyny, 166 carri armati pronti per il combattimento, di cui 90 T-34 e 17 sono Mk.IV Churchill) sotto il comando del comandante della 6a Guardia. E approva la sua proposta di lanciare contrattacchi sui carri armati tedeschi che hanno sfondato le posizioni della 51a Divisione Fucilieri della Guardia con le forze della 5a Divisione Fucilieri della Guardia. Stk e sotto la base dell'intero cuneo in avanzamento 2 TC SS con le forze di 2 Guardie. TTK (direttamente attraverso le formazioni di battaglia di 375 divisioni di fucili). In particolare, nel pomeriggio del 6 luglio, I. M. Chistyakov mette il comandante della 5a Guardia. Stk Maggiore Generale A.G. Kravchenko incaricato di ritirarsi dall'area difensiva da lui occupata (nella quale il corpo era già pronto ad affrontare il nemico, utilizzando la tattica di agguati e roccaforti anticarro) della parte principale del corpo (due dei tre brigate e un reggimento di carri armati di sfondamento pesante), e l'applicazione da parte di queste forze di un contrattacco sul fianco del Leibstandarte TD. Dopo aver ricevuto l'ordine, il comandante e il quartier generale della 5a Guardia. Stk, già a conoscenza della cattura con. I carri armati Luchki della divisione "Das Reich", e valutando più correttamente la situazione, hanno cercato di contestare l'attuazione di questo ordine. Tuttavia, sotto la minaccia di arresti ed esecuzioni, sono stati costretti a procedere alla sua attuazione. L'attacco delle brigate del corpo è stato lanciato alle 15:10.

Mezzi di artiglieria sufficienti della 5a Guardia. Stk non aveva e l'ordine non lasciava il tempo di collegare le azioni del corpo con i vicini o l'aviazione. Pertanto, l'attacco delle brigate di carri armati è stato effettuato senza preparazione dell'artiglieria, senza supporto aereo, in piano e con i fianchi praticamente aperti. Il colpo cadde direttamente sulla fronte del Das Reich TD, che si riunì, installando carri armati come barriera anticarro e, chiamando l'aviazione, inflisse una significativa sconfitta a fuoco alle brigate del Corpo di Stalingrado, costringendole a fermare l'attacco e vai sulla difensiva. Successivamente, tirando su l'artiglieria anticarro e organizzando le manovre di fianco, le unità del Das Reich TD tra le 17 e le 19 sono riuscite a raggiungere le comunicazioni delle brigate di carri armati in difesa nell'area della fattoria di Kalinin, difesa da 1696 zenap (maggiore Savchenko) e 464 guardie di artiglieria che si erano ritirate dal villaggio di Luchki .divisione e 460 guardie. battaglione mortai della 6a guardia msbr. Entro le 19:00, le unità del Das Reich TD riuscirono effettivamente a circondare la maggior parte della 5a Guardia. Stk tra s. Luchki e la fattoria Kalinin, dopo di che, basandosi sul successo, il comando della divisione tedesca di parte delle forze, agendo in direzione dell'art. Prokhorovka, ha cercato di impadronirsi dello svincolo di Belenikhino. Tuttavia, grazie alle azioni di iniziativa del comandante e dei comandanti di battaglione della brigata 20 (tenente colonnello P.F. Okhrimenko) della 5a guardia, che rimase fuori dall'anello di accerchiamento. Stk, che riuscì a creare rapidamente una dura difesa intorno a Belenikhino da varie parti del corpo a portata di mano, riuscì a fermare l'offensiva di Das Reich e persino a costringere le unità tedesche a tornare a x. Kalinin. Essendo prive di comunicazione con il quartier generale del corpo, la notte del 7 luglio, le unità della 5a Guardia si accerchiarono. Stk ha organizzato una svolta, a seguito della quale parte delle forze è riuscita a fuggire dall'accerchiamento e si è collegata a parti della brigata 20. Durante il 6 luglio 1943, unità della 5a Guardia. Stk per motivi di combattimento, 119 carri armati andarono irrimediabilmente persi, altri 9 carri armati andarono persi per motivi tecnici o inspiegabili e 19 furono mandati in riparazione. Nessun corpo di carri armati ha subito perdite così significative in un giorno durante l'intera operazione difensiva sul Kursk Bulge (le perdite del 5° Guards Stk il 6 luglio hanno superato anche le perdite del 29° corpo di carri armati durante l'attacco del 12 luglio vicino al temporaneo Oktyabrsky magazzino di stoccaggio).

Dopo l'accerchiamento della 5a Guardia. Stk, continuando a sviluppare successi nella direzione nord, un altro distaccamento del reggimento di carri armati Das Reich, sfruttando la confusione durante il ritiro delle unità sovietiche, riuscì a raggiungere la terza linea (posteriore) di difesa dell'esercito occupata dalle unità 69A (tenente generale V. D. Kryuchenkon), nei pressi della fattoria Teterevino, e per un breve periodo incastrato nella difesa della 285a joint venture della 183a divisione fucilieri, tuttavia, a causa di una evidente mancanza di forze, avendo perso diversi carri armati, fu costretto alla ritirata. L'uscita dei carri armati tedeschi alla terza linea di difesa del fronte di Voronezh già il secondo giorno dell'offensiva era considerata dal comando sovietico un'emergenza.

L'offensiva del TD "Dead Head" non ha ricevuto sviluppi significativi nel corso del 6 luglio a causa della caparbia resistenza delle unità della 375a divisione fucilieri, nonché del contrattacco della 2a guardia effettuato nel pomeriggio sul suo settore. Corpo di carri armati Tatsinsky (colonnello AS Burdeyny, 166 carri armati), che ha avuto luogo contemporaneamente al contrattacco della 2a Guardia. Stk, e chiese il coinvolgimento di tutte le riserve di questa divisione SS e anche di alcune parti del Das Reich TD. Tuttavia, infliggere perdite al Corpo Tatsinsky anche approssimativamente commisurate alle perdite della 5a Guardia. I tedeschi non riuscirono nello Stk, anche se durante il contrattacco il corpo dovette attraversare due volte il fiume Lipovy Donets e alcune delle sue unità furono circondate per un breve periodo. Perdite della 2a Guardia. Il TTK per il 6 luglio ammontava a: 17 carri armati bruciati e 11 allineati, cioè il corpo rimase completamente pronto per il combattimento.

Pertanto, durante il 6 luglio, le formazioni di 4 TA sono riuscite a sfondare la seconda linea di difesa del Fronte di Voronezh sul fianco destro, infliggendo perdite significative alle truppe di 6 guardie. A (delle sei divisioni di fucilieri entro la mattina del 7 luglio, solo tre rimasero pronte al combattimento, dei due corpi di carri armati trasferiti ad esso - uno). A causa della perdita del controllo delle unità della 51a divisione di fucili della guardia e della 5a divisione di guardia. Stk, all'incrocio tra 1 TA e 5 Guardie. Stk formò una sezione non occupata dalle truppe sovietiche, che nei giorni successivi, a costo di incredibili sforzi, Katukov dovette tamponare 1 brigate TA, sfruttando la sua esperienza nelle battaglie difensive vicino a Orel nel 1941.

Tuttavia, tutti i successi del 2° SS TC, che portarono allo sfondamento della seconda linea difensiva, ancora una volta non potevano essere tradotti in un potente sfondamento in profondità nella difesa sovietica per distruggere le riserve strategiche dell'Armata Rossa, poiché le truppe di la Kempf AG, dopo aver ottenuto alcuni successi il 6 luglio, non riuscì tuttavia a portare a termine il compito della giornata. L'AG "Kempf" non poteva ancora fornire il fianco destro della 4a TA, che era minacciata dalla 2a Guardia. TTK supportato dal 375 sd ancora pronto per il combattimento. Significativa anche per l'ulteriore corso degli eventi fu la perdita dei tedeschi nei veicoli blindati. Quindi, ad esempio, nel reggimento di carri armati del TD "Great Germany" 48 mk, dopo i primi due giorni dell'offensiva, il 53% dei carri armati era considerato inabile (le truppe sovietiche disabilitarono 59 veicoli su 112, di cui 12 "Tigri " su 14 disponibili) e in 10 brigate di carri armati fino alla sera del 6 luglio, solo 40 pantere da combattimento (su 192) erano considerate pronte al combattimento. Pertanto, il 7 luglio, sono stati fissati compiti meno ambiziosi per il 4° corpo dell'AT rispetto al 6 luglio: ampliare il corridoio di sfondamento e proteggere i fianchi dell'esercito.

Il comandante del 48° Corpo Panzer, O. von Knobelsdorf, la sera del 6 luglio ha riassunto i risultati della battaglia della giornata:

A partire dal 6 luglio 1943, non solo il comando tedesco dovette ritirarsi dai piani precedentemente elaborati (cosa che fece il 5 luglio), ma anche quello sovietico, che chiaramente sottovalutava la forza dell'attacco corazzato tedesco. A causa della perdita di capacità di combattimento e del fallimento della parte materiale della maggior parte delle divisioni della 6a Guardia. E, dalla sera del 6 luglio, il controllo operativo complessivo delle truppe che detenevano la seconda e la terza linea della difesa sovietica nell'area dello sfondamento del 4° AT tedesco è stato effettivamente trasferito dal comandante del 6° Guardie ✔. E I. M. Chistyakov al comandante di 1 TA M. E. Katukov. La struttura principale della difesa sovietica nei giorni successivi fu creata attorno alle brigate e al corpo della 1a armata Panzer.

Battaglia di Prokhorovka

Il 12 luglio, la più grande (o una delle più grandi) nella storia dell'imminente battaglia di carri armati si è svolta nell'area di Prokhorovka.

Secondo i dati di fonti sovietiche, dalla parte tedesca, circa 700 carri armati e cannoni d'assalto hanno partecipato alla battaglia, secondo V. Zamulin - il 2 ° Corpo di Panzer delle SS, che aveva 294 carri armati (di cui 15 "Tigri") e semoventi pistole.

Da parte sovietica, la 5a armata Panzer di P. Rotmistrov, che contava circa 850 carri armati, partecipò alla battaglia. Dopo il lancio di un massiccio attacco aereo, la battaglia da entrambe le parti entrò nella sua fase attiva e continuò fino alla fine della giornata.

Ecco uno degli episodi che mostra chiaramente cosa è successo il 12 luglio: la battaglia per la fattoria statale Oktyabrsky e alta. 252.2 somigliava al surf: quattro brigate di carri armati dell'Armata Rossa, tre batterie SAP, due reggimenti di fucili e un battaglione di una brigata di fucili motorizzati rotolarono a ondate contro la difesa del reggimento di granatieri delle SS, ma, incontrando una feroce resistenza, si ritirarono. Questo è andato avanti per quasi cinque ore, fino a quando le guardie hanno cacciato i granatieri fuori dall'area, subendo enormi perdite nel processo.

Dalle memorie di un partecipante alla battaglia, Untersturmführer Gurs, comandante di un plotone di fucili a motore del 2° grp:

Durante la battaglia, molti comandanti di carri armati (plotone e compagnia) erano fuori servizio. Alto livello perdite di personale di comando nella 32a brigata: 41 comandanti di carri armati (36% del totale), comandante di un plotone di carri armati (61%), compagnia (100%) e battaglione (50%). Perdite molto elevate furono subite dal collegamento di comando e nel reggimento di fucili motorizzati della brigata molti comandanti di compagnie e plotoni furono uccisi e gravemente feriti. Il suo comandante, il capitano I. I. Rudenko, fallì (evacuato dal campo di battaglia all'ospedale).

Grigory Penezhko, un partecipante alla battaglia, vice capo di stato maggiore della 31a brigata, poi Eroe dell'Unione Sovietica, ha ricordato le condizioni di una persona in quelle terribili condizioni:

... Nella mia memoria sono rimaste immagini pesanti ... C'era un tale ruggito che le membrane premevano, il sangue scorreva dalle orecchie. Il continuo rombo dei motori, il tintinnio del metallo, il rombo, le esplosioni dei proiettili, il rantolo selvaggio del ferro strappato... Da colpi a bruciapelo, torrette girate, cannoni contorti, esplosioni di armature, carri armati esplosi. Dai colpi nei serbatoi di gas, i serbatoi si sono infiammati all'istante. I portelli si aprirono e gli equipaggi dei carri armati cercarono di uscire. Ho visto un giovane tenente, mezzo bruciato, appeso alla sua armatura. Ferito, non poteva uscire dal portello. E così è morto. Non c'era nessuno in giro ad aiutarlo. Abbiamo perso il senso del tempo, non abbiamo sentito né sete, né calore, e nemmeno soffi nell'angusto abitacolo del serbatoio. Un pensiero, un desiderio: mentre sei vivo, sconfiggi il nemico. Le nostre petroliere, che sono scese dalla loro macchine rotte, cercò sul campo gli equipaggi nemici, anch'essi lasciati senza equipaggiamento, e li picchiarono con le pistole, afferrati corpo a corpo. Ricordo il capitano, che, in una sorta di frenesia, salì sull'armatura di una "tigre" tedesca distrutta e colpì il portello con la sua mitragliatrice per "fumare" i nazisti da lì. Ricordo quanto coraggiosamente agì il comandante della compagnia di carri armati Chertorizhsky. Ha messo fuori combattimento il nemico "Tiger", ma lui stesso è stato abbattuto. Saltando fuori dall'auto, le petroliere hanno spento il fuoco. E tornò a combattere

Entro la fine del 12 luglio, la battaglia si concluse con risultati poco chiari, per poi riprendere nel pomeriggio del 13 e 14 luglio. Dopo la battaglia, le truppe tedesche non furono in grado di avanzare in modo significativo, nonostante le perdite dell'esercito di carri armati sovietici, causate dagli errori tattici del suo comando, fossero molto maggiori. Dopo aver avanzato di 35 chilometri dal 5 al 12 luglio, le truppe di Manstein furono costrette, dopo aver calpestato le linee raggiunte per tre giorni in vani tentativi di irrompere nelle difese sovietiche, a iniziare il ritiro delle truppe dalla "testa di ponte" catturata. Durante la battaglia ci fu una svolta. Le truppe sovietiche, che passarono all'offensiva il 23 luglio, respinsero gli eserciti tedeschi nel sud del Kursk Bulge nelle loro posizioni originali.

Perdite

Secondo i dati sovietici, circa 400 carri armati tedeschi, 300 veicoli, oltre 3.500 soldati e ufficiali rimasero sul campo di battaglia nella battaglia di Prokhorovka. Tuttavia, questi numeri sono in discussione. Ad esempio, secondo i calcoli di G. A. Oleinikov, più di 300 carri armati tedeschi non potevano prendere parte alla battaglia. Secondo la ricerca di A. Tomzov, riferendosi ai dati dell'Archivio Militare Federale Tedesco, durante le battaglie del 12-13 luglio, la divisione Leibstandarte Adolf Hitler perse irrevocabilmente 2 carri armati Pz.IV, 2 Pz.IV e 2 Pz. III carri armati furono inviati per riparazioni a lungo termine , a breve termine - 15 carri armati Pz.IV e 1 Pz.III. Le perdite totali di carri armati e cannoni d'assalto del 2 ° SS TC il 12 luglio ammontavano a circa 80 carri armati e cannoni d'assalto, comprese almeno 40 unità perse dalla divisione Totenkopf.

Allo stesso tempo, il 18° e il 29° corpo di carri armati sovietici della 5a armata di carri armati delle guardie persero fino al 70% dei loro carri armati.

Secondo le memorie del maggiore generale della Wehrmacht F. W. von Mellenthin, nell'attacco a Prokhorovka e, di conseguenza, nella battaglia mattutina con l'AT sovietica, presero solo le divisioni Reich e Leibstandarte, rinforzate da un battaglione di cannoni semoventi parte - fino a 240 veicoli in totale, comprese quattro "tigri". Non avrebbe dovuto incontrare un nemico serio, secondo il comando tedesco, TA Rotmistrova fu coinvolta nella battaglia contro la divisione "Dead Head" (in effetti, un corpo) e un contrattacco di oltre 800 (secondo le loro stime ) carri armati è stata una sorpresa completa.

Tuttavia, c'è motivo di credere che il comando sovietico abbia "dormito troppo" il nemico e l'attacco dell'AT con il corpo annesso non fosse affatto un tentativo di fermare i tedeschi, ma perseguisse l'obiettivo di entrare nella parte posteriore del corpo dei carri armati delle SS, perché cui è stata presa la divisione "Testa morta".

I tedeschi furono i primi a notare il nemico e riuscirono a riorganizzarsi per la battaglia, le petroliere sovietiche dovettero farlo già sotto tiro.

Risultati della fase difensiva della battaglia

Il fronte centrale coinvolto nella battaglia a nord dell'arco, dal 5 all'11 luglio 1943, subì perdite di 33.897 persone, di cui 15.336 irrecuperabili, il suo nemico, la 9a Armata del Modello, perse 20.720 persone oltre lo stesso periodo, che dà un rapporto di perdita di 1,64:1. I fronti di Voronezh e Steppe, che hanno partecipato alla battaglia sulla faccia meridionale dell'arco, hanno perso il 5-23 luglio 1943, secondo moderne stime ufficiali (2002), 143.950 persone, di cui 54.996 irrevocabili. Compreso solo il Fronte di Voronezh - 73.892 perdite totali. Tuttavia, il capo di stato maggiore del Fronte di Voronezh, il tenente generale Ivanov, e il capo del dipartimento operativo del quartier generale del fronte, il maggiore generale Teteshkin, la pensavano diversamente: credevano che le perdite del loro fronte fossero 100.932 persone, di cui 46.500 furono irrecuperabile. Se, contrariamente ai documenti sovietici del periodo bellico, i numeri ufficiali del comando tedesco sono considerati corretti, tenendo conto delle perdite tedesche sul fronte meridionale di 29.102 persone, il rapporto tra le perdite della parte sovietica e tedesca è 4,95: 1 qui.

Secondo i dati sovietici, solo nell'operazione difensiva di Kursk dal 5 luglio al 23 luglio 1943, i tedeschi persero 70.000 morti, 3.095 carri armati e cannoni semoventi, 844 cannoni da campo, 1.392 aerei e oltre 5.000 veicoli.

Durante il periodo dal 5 luglio al 12 luglio 1943, il Fronte Centrale esaurì 1079 carri di munizioni e il Voronezh - 417 carri, quasi due volte e mezzo in meno.

Il motivo per cui le perdite del fronte di Voronezh superarono così nettamente le perdite del fronte centrale era il minore ammassamento di forze e mezzi nella direzione dell'attacco tedesco, che permise ai tedeschi di ottenere effettivamente una svolta operativa sulla parete meridionale del saliente di Kursk. Sebbene la svolta sia stata chiusa dalle forze del Fronte della steppa, ha permesso agli attaccanti di ottenere condizioni tattiche favorevoli per le loro truppe. Va notato che solo l'assenza di formazioni omogenee di carri armati indipendenti non ha dato al comando tedesco l'opportunità di concentrare le proprie forze corazzate nella direzione della svolta e svilupparla in profondità.

Secondo Ivan Bagramyan, l'operazione siciliana non ha influito in alcun modo sulla battaglia di Kursk, poiché i tedeschi stavano trasferendo forze da ovest a est, quindi "la sconfitta del nemico nella battaglia di Kursk ha facilitato le azioni degli angloamericani truppe in Italia".

Operazione offensiva Oryol (operazione Kutuzov)

Il 12 luglio, i fronti occidentale (comandati dal colonnello generale Vasily Sokolovsky) e Bryansk (comandati dal colonnello generale Markian Popov) lanciarono un'offensiva contro il 2° Panzer e il 9° esercito tedesco nell'area della città di Orel. Entro la fine della giornata, il 13 luglio, le truppe sovietiche sfondarono le difese nemiche. Il 26 luglio, i tedeschi lasciarono la testa di ponte di Orlovsky e iniziarono a ritirarsi sulla linea difensiva di Hagen (a est di Bryansk). Il 5 agosto, alle 05-45, le truppe sovietiche liberarono completamente Oryol. Secondo i dati sovietici, 90.000 nazisti furono distrutti nell'operazione Oryol.

Operazione offensiva Belgorod-Kharkov (operazione Rumyantsev)

Sul fronte meridionale, il 3 agosto iniziò la controffensiva delle forze dei fronti di Voronezh e Steppe. Il 5 agosto, verso le 18:00, Belgorod fu liberato, il 7 agosto - Bogodukhov. Sviluppando l'offensiva, le truppe sovietiche l'11 agosto tagliarono ferrovia Kharkov-Poltava, il 23 agosto catturò Kharkov. I contrattacchi tedeschi non hanno avuto successo.

Il 5 agosto, a Mosca è stato dato il primo saluto dell'intera guerra, in onore della liberazione di Orel e Belgorod.

Risultati della battaglia di Kursk

La vittoria vicino a Kursk segnò il passaggio dell'iniziativa strategica all'Armata Rossa. Quando il fronte si è stabilizzato, le truppe sovietiche avevano raggiunto le loro posizioni di partenza per un'offensiva sul Dnepr.

Dopo la fine della battaglia sul Kursk Bulge, il comando tedesco perse l'opportunità di condurre operazioni offensive strategiche. Anche le massicce offensive locali, come Watch on the Rhine (1944) o l'operazione Balaton (1945), non hanno avuto successo.

Il feldmaresciallo Erich von Manstein, che sviluppò e condusse l'operazione Cittadella, scrisse in seguito:

Secondo Guderian,

Differenze nelle stime di perdita

Le perdite delle parti nella battaglia rimangono poco chiare. Pertanto, gli storici sovietici, tra cui l'accademico dell'Accademia delle scienze dell'URSS A. M. Samsonov, parlano di oltre 500 mila uccisi, feriti e catturati, 1500 carri armati e oltre 3700 aerei.

Tuttavia, i dati d'archivio tedeschi mostrano che nel luglio-agosto 1943 la Wehrmacht perse 537.533 persone sull'intero fronte orientale. Queste cifre includono morti, feriti, malati, dispersi (il numero di prigionieri tedeschi in questa operazione era insignificante). In particolare, sulla base dei resoconti di 10 giorni delle proprie perdite, i tedeschi hanno perso:

Perdite totali totali delle truppe nemiche che hanno preso parte all'attacco al saliente di Kursk per l'intero periodo 01-31.7.43.: 83545 . Così Figure sovietiche Le perdite tedesche di 500 mila sembrano alquanto esagerate.

Secondo lo storico tedesco Rüdiger Overmans, nel luglio e nell'agosto 1943 i tedeschi persero 130.429 persone uccise. Tuttavia, secondo i dati sovietici, dal 5 luglio al 5 settembre 1943 furono sterminati 420mila nazisti (che è 3,2 volte più di Overmans) e 38.600 furono fatti prigionieri.

Inoltre, secondo documenti tedeschi, la Luftwaffe perse 1696 aerei sull'intero fronte orientale nel luglio-agosto 1943.

D'altra parte, anche i comandanti sovietici durante la guerra non consideravano veri i rapporti militari sovietici sulle perdite tedesche. Quindi, il capo di stato maggiore del Fronte Centrale, il tenente generale M.S. Malinin scrisse al quartier generale inferiore:

Nelle opere d'arte

• Liberazione (film epico)

• "Battaglia per Kursk" BattagliadiKursk, Tedesco Die Deutsche Wochenshau) - videocronaca (1943)
• "Carri armati! Battaglia di Kursk" Carri armati!La battaglia di Kursk) — documentario, girato da Cromwell Productions, 1999
• "Guerra dei generali. Kursk" (ing. GeneraliALa guerra) è un documentario di Keith Barker, 2009
• "Kursk Bulge" è un film documentario girato da V. Artemenko.
• Composizione Panzerkampf di Sabaton

L'inizio del percorso di combattimento del Corpo di carri armati volontari degli Urali

La sconfitta dell'esercito fascista tedesco vicino a Stalingrado nell'inverno 1942-1943 scosse le fondamenta del blocco fascista. Per la prima volta dall'inizio della seconda guerra mondiale, la Germania nazista, in tutta la sua inevitabilità, affrontò il formidabile spettro dell'inevitabile sconfitta. Il suo potere militare, il morale dell'esercito e della popolazione furono completamente minati e il prestigio agli occhi degli alleati fu gravemente scosso. Al fine di migliorare la situazione politica interna della Germania e prevenire la disintegrazione della coalizione fascista, il comando nazista decise nell'estate del 1943 di condurre una grande operazione offensiva sul settore centrale del fronte sovietico-tedesco. Con questa offensiva sperava di sconfiggere il raggruppamento di truppe sovietiche situato sul saliente di Kursk, riprendere l'iniziativa strategica e volgere a suo favore il corso della guerra. Entro l'estate del 1943, la situazione Fronte sovietico-tedesco già cambiato a favore dell'Unione Sovietica. All'inizio della battaglia di Kursk, la superiorità complessiva in termini di manodopera e mezzi era dalla parte dell'Armata Rossa: nelle persone di 1,1 volte, nell'artiglieria - di 1,7, nei carri armati - di 1,4 e negli aerei da combattimento - di 2 volte .

La battaglia di Kursk occupa la Grande Guerra Patriottica posto speciale. Durò 50 giorni e notti, dal 5 luglio al 23 agosto 1943. Questa battaglia non ha eguali nella sua amarezza e ostinazione della lotta.

L'obiettivo della Wehrmacht: il piano generale del comando tedesco era quello di circondare e distruggere le truppe dei fronti centrale e di Voronezh che difendevano nella regione di Kursk. In caso di successo, avrebbe dovuto espandere il fronte dell'offensiva e restituire l'iniziativa strategica. Per attuare i suoi piani, il nemico concentrò potenti gruppi d'attacco, che contavano oltre 900 mila persone, circa 10 mila cannoni e mortai, fino a 2700 carri armati e cannoni d'assalto, circa 2050 aerei. Grandi speranze erano riposte sugli ultimi carri armati Tiger e Panther, sui cannoni d'assalto Ferdinand, sugli aerei da combattimento Focke-Wulf-190-A e sugli aerei d'attacco Heinkel-129.

Lo scopo dell'Armata Rossa: il comando sovietico decise di dissanguare prima i gruppi d'attacco nemici in battaglie difensive, per poi passare alla controffensiva.

La battaglia iniziata assunse subito una portata grandiosa e fu di carattere estremamente teso. Le nostre truppe non sussultarono. Hanno affrontato la valanga di carri armati e fanteria nemici con resistenza e coraggio senza precedenti. L'offensiva dei gruppi d'attacco nemici è stata sospesa. Solo a costo di enormi perdite è riuscito a penetrare le nostre difese in alcune zone. Sul fronte centrale - 10-12 chilometri, sul Voronezh - fino a 35 chilometri. Infine seppellì l'operazione nazista "Cittadella", la più grande dell'intero Secondo guerra mondiale battaglia di carri armati in arrivo vicino a Prokhorovka. È successo il 12 luglio. 1200 carri armati e cannoni semoventi vi hanno partecipato contemporaneamente da entrambe le parti. Questa battaglia fu vinta dai soldati sovietici. I nazisti, avendo perso fino a 400 carri armati durante il giorno della battaglia, furono costretti ad abbandonare l'offensiva.

Il 12 luglio iniziò la seconda fase della battaglia di Kursk: la controffensiva delle truppe sovietiche. Il 5 agosto le truppe sovietiche liberarono le città di Orel e Belgorod. La sera del 5 agosto, in onore di questo grande successo, per la prima volta in due anni di guerra, a Mosca è stato dato un saluto vittorioso. Da quel momento, i saluti dell'artiglieria hanno costantemente annunciato le gloriose vittorie delle armi sovietiche. Il 23 agosto Kharkov fu liberata.

Così finì la battaglia del Kursk Fiery Bulge. Durante esso, 30 divisioni nemiche selezionate furono sconfitte. Le truppe naziste persero circa 500.000 uomini, 1.500 carri armati, 3.000 cannoni e 3.700 aerei. Per coraggio ed eroismo, oltre 100 mila soldati sovietici, partecipanti alla battaglia dell'Arco di fuoco, ricevettero ordini e medaglie. La battaglia di Kursk si concluse con una svolta radicale nella Grande Guerra Patriottica a favore dell'Armata Rossa.

Perdite nella battaglia di Kursk.

Tipologia di perdite	Armata Rossa	Wehrmacht	Rapporto
Personale
Pistole e mortai
Carri armati e cannoni semoventi
Aereo

UDTK sul rigonfiamento di Kursk. Operazione offensiva di Oryol

Il battesimo del fuoco nella battaglia di Kursk è stato ricevuto dal 30° corpo di carri armati volontari degli Urali, che fa parte della 4a armata di carri armati.

Carri armati T-34 - 202 unità, T-70 - 7, Veicoli corazzati BA-64 - 68,

cannoni semoventi da 122 mm - 16, cannoni da 85 mm - 12,

installazioni M-13 - 8, cannoni da 76 mm - 24, cannoni da 45 mm - 32,

Pistole da 37 mm - 16, mortai da 120 mm - 42, mortai da 82 mm - 52.

L'esercito, comandato dal tenente generale delle truppe di carri armati Vasily Mikhailovich Badanov, arrivò al fronte di Bryansk alla vigilia delle battaglie iniziate il 5 luglio 1943 e durante la controffensiva delle truppe sovietiche fu portato in battaglia nella direzione di Oryol . Il corpo di carri armati volontari degli Urali al comando del tenente generale Georgy Semenovich Rodin aveva il compito di avanzare dalla regione di Seredichi a sud, interrompendo le comunicazioni nemiche sulla linea Bolkhov-Khotynets, raggiungendo l'area del villaggio di Zlyn, e poi sellando la ferrovia e l'autostrada Orel-Bryansk e tagliando la via di fuga del gruppo nazista Oryol a ovest. E gli Urali hanno eseguito l'ordine.

Il 29 luglio, il tenente generale Rodin ha incaricato la 197a Sverdlovsk e la 243a brigata di carri armati Molotov: attraversare il fiume Nugr in collaborazione con la 30a brigata di fucili a motore (MSBR), catturare il villaggio di Borilovo e quindi avanzare in direzione del insediamento Vishnevsky. Il villaggio di Borilovo era situato su un'alta sponda e dominava il territorio circostante, e dal campanile della chiesa era visibile per diversi chilometri in cerchio. Tutto ciò rendeva più facile per il nemico condurre una difesa e ostacolava le azioni delle unità di corpo in avanzamento. Alle 20:00 del 29 luglio, dopo una preparazione dell'artiglieria di 30 minuti e una raffica di mortai delle guardie, due brigate di fucilieri motorizzati di carri armati iniziarono a forzare il fiume Nugr. Sotto la copertura del fuoco dei carri armati, la compagnia del tenente anziano A.P. Nikolaev fu la prima ad attraversare il fiume Nugr, catturando la periferia meridionale del villaggio di Borilovo. Entro la mattina del 30 luglio, il battaglione della 30a Brigata di fucili a motore, supportato da carri armati, catturò il villaggio di Borilovo nonostante l'ostinata resistenza del nemico. Tutte le unità della brigata Sverdlovsk del 30° UDTK erano concentrate qui. Per ordine del comandante di corpo alle 10:30, la brigata lanciò un'offensiva nella direzione - altezza 212,2. L'assalto è stato pesante. La 244a brigata di carri armati di Chelyabinsk, che in precedenza era nella riserva della 4a armata, si diplomò da essa.

Eroe dell'Unione Sovietica Alexander Petrovich Nikolaev, comandante di compagnia di un battaglione di fucili motorizzati della 197a brigata di carri armati delle guardie Sverdlovsk. Dall'archivio personaleSUL.Kirillova.

Il 31 luglio, nel Borilovo liberato, furono seppellite le petroliere e i mitraglieri eroicamente morti, compresi i comandanti dei battaglioni di carri armati: il maggiore Chazov e il capitano Ivanov. Molto apprezzato fu l'eroismo di massa dei soldati di corpo, mostrato nelle battaglie dal 27 al 29 luglio. Solo nella brigata di Sverdlovsk, 55 soldati, sergenti e ufficiali ricevettero riconoscimenti governativi per queste battaglie. Nella battaglia per Borilovo, l'istruttrice sanitaria di Sverdlovsk Anna Alekseevna Kvanskova ha compiuto un'impresa. Ha salvato i feriti e, sostituendo gli artiglieri fuori combattimento, ha portato i proiettili nelle postazioni di tiro. A. A. Kvanskova è stata insignita dell'Ordine della Stella Rossa e in seguito per il suo eroismo le è stato conferito l'Ordine di Gloria III e II gradi.

Il sergente delle guardie Anna Alekseevna Kvanskova assiste il tenenteAA.Lisina, 1944.

Foto di M. Insarov, 1944. TsDOOSO. F.221. OP.3.D.1672

L'eccezionale coraggio dei guerrieri degli Urali, la loro prontezza a svolgere una missione di combattimento senza risparmiarsi la vita, suscitò ammirazione. Ma il dolore per le perdite subite era misto a lui. Sembrava che fossero troppo grandi rispetto ai risultati raggiunti.

Una colonna di prigionieri di guerra tedeschi catturati nelle battaglie in direzione Oryol, URSS, 1943.

imbottito Tecnologia tedesca durante le battaglie sul Kursk Bulge, URSS, 1943.

Batov Pavel Ivanovic

Generale dell'esercito, due volte Eroe dell'Unione Sovietica. Nella battaglia di Kursk, prestò servizio come comandante della 65a armata.

Nell'Armata Rossa dal 1918

Si diploma ai Corsi Superiori Ufficiali "Fucilati" nel 1927, ai Corsi Accademici Superiori presso l'Accademia Militare di Stato Maggiore Generale nel 1950.

Membro della prima guerra mondiale dal 1916. Premiato per la distinzione nelle battaglie

2 croci di Giorgio e 2 medaglie.

Nel 1918 si arruolò volontariamente nell'Armata Rossa. Dal 1920 al 1936 comandò costantemente una compagnia, un battaglione e un reggimento di fucilieri. Nel 1936-1937 combatté a fianco delle truppe repubblicane in Spagna. Al suo ritorno, il comandante del corpo di fucilieri (1937). Nel 1939-1940 partecipò alla guerra sovietico-finlandese. Dal 1940 vice comandante del distretto militare transcaucasico.

Con l'inizio della Grande Guerra Patriottica, comandante di un corpo di fucilieri speciale in Crimea, vice comandante della 51a armata del fronte meridionale (dall'agosto 1941), comandante della 3a armata (gennaio-febbraio 1942), vice comandante del Fronte di Bryansk (febbraio-ottobre 1942). Dall'ottobre 1942 fino alla fine della guerra, comandante della 65a armata, partecipando alle ostilità come parte del Don, Stalingrado, Centrale, Bielorussia, 1° e 2° Fronte bielorusso. Le truppe al comando di P. I. Batov si sono distinte nelle battaglie di Stalingrado e Kursk, nella battaglia per il Dnepr, durante la liberazione della Bielorussia, nelle operazioni Vistola-Oder e Berlino. I successi in combattimento della 65a armata furono annotati circa 30 volte negli ordini del comandante in capo supremo.

Per il coraggio e il coraggio personali, per aver organizzato una chiara interazione delle truppe subordinate durante l'attraversamento del Dnepr, PI Batov è stato insignito del titolo di Eroe dell'Unione Sovietica e per aver attraversato il fiume. Oder e la conquista della città di Stettino (il nome tedesco della città polacca di Stettino) ricevette la seconda "Stella d'oro".

Dopo la guerra - comandante degli eserciti di armi meccanizzate e combinate, primo vice comandante in capo del Gruppo delle forze sovietiche in Germania, comandante dei distretti militari dei Carpazi e del Baltico, comandante del Gruppo delle forze meridionale.

Nel 1962-1965 è stato capo di stato maggiore delle Forze armate unite degli stati - partecipanti al Patto di Varsavia. Dal 1965 ispettore militare - consigliere del Gruppo di ispettori generali del Ministero della Difesa dell'URSS. Dal 1970 Presidente del Comitato Sovietico dei Veterani di Guerra.

Ha ricevuto 6 Ordini di Lenin, Ordine della Rivoluzione d'Ottobre, 3 Ordini dello Stendardo Rosso, 3 Ordini di Suvorov 1a Classe, Ordini di Kutuzov 1a Classe, Bogdan Khmelnitsky 1a Classe, "Per il servizio alla Patria nelle forze armate dell'URSS " 3a Classe, "Distintivo d'Onore", armi onorarie, ordini stranieri, medaglie.

Vatutin Nikolai Fëdorovich

Generale dell'esercito, eroe dell'Unione Sovietica (postumo). Nella battaglia di Kursk prese parte come comandante del fronte di Voronezh.

Nell'Armata Rossa dal 1920

Si diplomò alla Poltava Infantry School nel 1922, alla Kiev Higher United Military School nel 1924, all'Accademia militare. M.V. Frunze nel 1929, reparto operativo dell'Accademia Militare. MV Frunze nel 1934, l'Accademia Militare di Stato Maggiore Generale nel 1937

Membro della guerra civile. Dopo la guerra, comandò un plotone, una compagnia, lavorò presso il quartier generale della 7a divisione di fanteria. Nel 1931-1941. Era capo di stato maggiore della divisione, capo del 1° dipartimento del quartier generale del distretto militare siberiano, vice capo di stato maggiore e capo di stato maggiore del distretto militare speciale di Kiev, capo della direzione operativa e vice capo di stato maggiore generale .

Dal 30 giugno 1941 Capo di Stato Maggiore del Fronte nord-occidentale. Nel maggio - luglio 1942 - Vice Capo di Stato Maggiore Generale. Nel luglio 1942 fu nominato comandante del Fronte di Voronezh. Durante la battaglia di Stalingrado, comandò le truppe del fronte sudoccidentale. Nel marzo 1943 fu nuovamente nominato comandante del Fronte Voronezh (dall'ottobre 1943 - il 1° Fronte ucraino). Il 29 febbraio 1944, mentre partiva per le truppe, fu gravemente ferito e morì il 15 aprile. Sepolto a Kiev.

Fu insignito dell'Ordine di Lenin, dell'Ordine dello Stendardo Rosso, dell'Ordine di Suvorov di 1a Classe, dell'Ordine di Kutuzov di 1a Classe e dell'Ordine della Cecoslovacchia.

ZhADOV Alexey Semenovich

Generale dell'esercito, eroe dell'Unione Sovietica. Nella battaglia di Kursk, prestò servizio come comandante della 5a armata delle guardie.

Nell'Armata Rossa dal 1919

Si diploma ai corsi di cavalleria nel 1920, ai corsi politico-militari nel 1928, all'Accademia militare. M. V. Frunze nel 1934, Corsi accademici superiori presso l'Accademia Militare di Stato Maggiore Generale nel 1950

Membro della guerra civile. Nel novembre 1919, come parte di un distaccamento separato della 46a divisione di fanteria, combatté contro Denikin. Dall'ottobre 1920, come comandante di plotone di un reggimento di cavalleria dell'11a divisione di cavalleria della 1a armata di cavalleria, partecipò a battaglie con le truppe di Wrangel, nonché con bande operanti in Ucraina e Bielorussia. Nel 1922-1924. combattuto con i Basmachi in Asia centrale, fu gravemente ferito. Dal 1925 fu comandante di un plotone di addestramento, poi comandante e istruttore politico della squadriglia, capo di stato maggiore del reggimento, capo della parte operativa del quartier generale della divisione, capo di stato maggiore del corpo d'armata, assistente ispettore di cavalleria in l'Armata Rossa. Dal 1940 comandante della divisione di cavalleria da montagna.

Al Grande Guerra patriottica comandante del 4° Corpo aviotrasportato (dal giugno 1941). Come capo di stato maggiore della 3a armata della centrale, poi dei fronti di Bryansk, prese parte alla battaglia di Mosca, nell'estate del 1942 comandò l'8° corpo di cavalleria sul fronte di Bryansk.

Dall'ottobre 1942 fu comandante della 66a armata del Fronte del Don, operante a nord di Stalingrado. Dall'aprile 1943, la 66a armata fu trasformata nella 5a armata delle guardie.

Sotto la guida di A. S. Zhadov, l'esercito come parte del Fronte di Voronezh ha partecipato alla sconfitta del nemico vicino a Prokhorovka e poi all'operazione offensiva di Belgorod-Kharkov. Successivamente, la 5a armata delle guardie ha partecipato alla liberazione dell'Ucraina, nelle operazioni di Lvov-Sandomierz, Vistola-Oder, Berlino e Praga.

Le truppe dell'esercito per operazioni militari di successo sono state annotate 21 volte negli ordini del comandante in capo supremo. Per l'abile gestione delle truppe nella lotta contro gli invasori nazisti e il coraggio e il coraggio mostrati allo stesso tempo, AS Zhadov è stato insignito del titolo di Eroe dell'Unione Sovietica.

Nel dopoguerra - Vice comandante in capo delle forze di terra per l'addestramento al combattimento (1946-1949), capo dell'Accademia militare. MV Frunze (1950-1954), comandante in capo del gruppo centrale delle forze (1954-1955), vice e primo vice comandante in capo delle forze di terra (1956-1964). Da settembre 1964 - Primo vice ispettore capo del ministero della Difesa dell'URSS. Dall'ottobre 1969 ispettore militare - consigliere del gruppo degli ispettori generali del ministero della Difesa dell'URSS.

Gli furono conferiti 3 Ordini di Lenin, l'Ordine della Rivoluzione d'Ottobre, 5 Ordini dello Stendardo Rosso, 2 Ordini di Suvorov 1a Classe, Ordini di Kutuzov 1a Classe, Stella Rossa, "Per il servizio alla Patria nelle Forze Armate del URSS" 3a classe, medaglie e ordini esteri.

Morto nel 1977

KATUKOV Mikhail Efimovic

Maresciallo delle forze armate, due volte Eroe dell'Unione Sovietica. Nella battaglia di Kursk, prestò servizio come comandante della 1a armata di carri armati.

Nell'Armata Rossa dal 1919

Si laureò ai corsi di fanteria Mogilev nel 1922, ai corsi per ufficiali superiori "Tiro" nel 1927, ai corsi accademici di formazione avanzata per il personale di comando presso l'Accademia militare di motorizzazione e meccanizzazione dell'Armata Rossa nel 1935, ai corsi accademici superiori presso l'esercito Accademia di Stato Maggiore Generale nel 1951.

Membro della rivolta armata di ottobre a Pietrogrado.

Durante la guerra civile combatté come soldato semplice sul fronte meridionale.

Dal 1922 al 1940 comandò successivamente un plotone, una compagnia, fu capo di una scuola di reggimento, comandante di un battaglione di addestramento, capo di stato maggiore di una brigata e comandante di una brigata di carri armati. Dal novembre 1940 comandante della 20ª Divisione Panzer.

All'inizio della Grande Guerra Patriottica, partecipò a operazioni difensive nell'area delle città. Lutsk, Dubno, Korosten.

L'11 novembre 1941, per combattimenti coraggiosi e abili, la brigata di M.E. Katukov fu la prima delle truppe di carri armati a ricevere il titolo di guardie.

Nel 1942, M. E. Katukov comandò il 1° Corpo di Carri armati, che respinse l'assalto delle truppe nemiche nella direzione Kursk-Voronezh, e poi il 3° Corpo Meccanizzato.

Nel gennaio 1943 fu nominato comandante della 1a armata di carri armati, che, come parte del Voronezh, e successivamente del 1o fronte ucraino, si distinse nella battaglia di Kursk e durante la liberazione dell'Ucraina.

Nel giugno 1944 l'esercito fu trasformato in una guardia. Ha partecipato alle operazioni di Lvov-Sandomierz, Vistola-Oder, Pomerania orientale e Berlino.

Negli anni del dopoguerra, M. E. Katukov comandò l'esercito, le truppe corazzate e meccanizzate del Gruppo delle forze sovietiche in Germania.

Dal 1955 - Ispettore generale dell'Ispettorato principale del Ministero della Difesa dell'URSS. Dal 1963 - ispettore militare-consulente del Gruppo di ispettori generali del Ministero della Difesa dell'URSS.

Premiato con 4 Ordini di Lenin, 3 Ordini dello Stendardo Rosso, 2 Ordini di Suvorov 1a Classe, Ordini di Kutuzov 1a Classe, Bogdan Khmelnitsky 1a Classe, Kutuzov 2a Classe, Ordine della Stella Rossa, "Per il servizio alla Patria nell'Armata Forze dell'URSS » 3° grado, medaglie e ordini esteri.

Konev Ivan Stepanovic

Maresciallo dell'Unione Sovietica, due volte Eroe dell'Unione Sovietica. Nella battaglia di Kursk, ha partecipato come comandante del fronte della steppa.

Nell'Armata Rossa dal 1918

Si è diplomato in corsi di alta formazione per alti ufficiali presso l'Accademia Militare. M.V. Frunze nel 1926, l'Accademia Militare. MV Frunze nel 1934

Durante la prima guerra mondiale fu arruolato nell'esercito e inviato al fronte sud-occidentale. Smobilitato dall'esercito nel 1918, prese parte all'instaurazione del potere sovietico nella città di Nikolsk (regione di Vologda), dove fu eletto membro del comitato esecutivo del distretto di Nikolsky e nominato commissario militare distrettuale.

Durante la guerra civile fu commissario di un treno blindato, poi brigata di fucilieri, divisione, quartier generale dell'Esercito Rivoluzionario Popolare della Repubblica dell'Estremo Oriente. Combattuto sul fronte orientale.

Dopo la guerra civile - commissario militare del 17 ° Corpo di fucili di Primorsky, 17a divisione di fucili. Dopo aver completato i corsi di addestramento avanzato per alti ufficiali, fu nominato comandante del reggimento. Successivamente fu assistente comandante di divisione nel 1931-1932. e 1935-1937, comandava una divisione di fucilieri, un corpo e la 2a armata dell'Estremo Oriente con bandiera rossa separata.

Nel 1940-1941. - comandava le truppe dei distretti militari del Trans-Baikal e del Caucaso settentrionale.

All'inizio della seconda guerra mondiale fu comandante della 19a armata del fronte occidentale. Quindi comandò successivamente i fronti occidentale, Kalinin, nord-occidentale, della steppa e il 1 ° fronte ucraino.

Nella battaglia di Kursk, le truppe al comando di I. S. Konev operarono con successo durante la controffensiva in direzione Belgorod-Kharkov.

Dopo la guerra, ha servito come comandante in capo del gruppo centrale delle forze, comandante in capo delle forze di terra - vice ministro della difesa dell'URSS, ispettore capo dell'esercito sovietico - vice ministro della guerra dell'URSS URSS, Comandante del Distretto Militare dei Carpazi, Primo Vice Ministro della Difesa dell'URSS - Comandante in Capo delle Forze di Terra, Comandante in Capo delle Forze Armate Unite degli Stati partecipanti Patto di Varsavia, Ispettore Generale del Gruppo degli ispettori generali del ministero della Difesa dell'URSS, comandante in capo del gruppo delle forze sovietiche in Germania.

Eroe della Repubblica socialista cecoslovacca (1970), Eroe della Repubblica popolare mongola (1971).

Premiato con 7 Ordini di Lenin, Ordine della Rivoluzione d'Ottobre, 3 Ordini dello Stendardo Rosso, 2 Ordini di Suvorov 1a Classe, 2 Ordini di Kutuzov 1a Classe, Ordine della Stella Rossa, medaglie e ordini stranieri.

È stato insignito del più alto ordine militare "Vittoria", l'arma onoraria.

MALINOVSKY Rodion Yakovlevich

Maresciallo dell'Unione Sovietica, due volte Eroe dell'Unione Sovietica. Nella battaglia di Kursk, prestò servizio come comandante del fronte sudoccidentale.

Nell'Armata Rossa dal 1919

Diplomato all'Accademia Militare. MV Frunze.

Dal 1914 partecipò come privato alla prima guerra mondiale. È stato insignito della Croce di San Giorgio di 4° grado.

Nel febbraio 1916 fu inviato in Francia come parte del corpo di spedizione russo. Al suo ritorno in Russia, si unì volontariamente all'Armata Rossa nel 1919.

Durante la guerra civile, partecipò a battaglie come parte della 27a divisione di fanteria del fronte orientale.

Nel dicembre 1920, comandante di un plotone di mitragliatrici, poi capo di una squadra di mitragliatrici, assistente comandante, comandante di battaglione.

Dal 1930, il capo di stato maggiore del reggimento di cavalleria della 10a divisione di cavalleria, poi servito nel quartier generale del Caucaso settentrionale e dei distretti militari bielorussi, era il capo di stato maggiore del 3o corpo di cavalleria.

Nel 1937-1938. ha partecipato come volontario alla guerra civile spagnola, è stato insignito degli Ordini di Lenin e dell'Ordine della Bandiera Rossa per le onorificenze militari.

Dal 1939 insegnante all'Accademia Militare. MV Frunze. Dal marzo 1941 comandante del 48° Corpo di Fucilieri.

Durante la Grande Guerra Patriottica, comandò il 6°, 66°, 2° esercito, 5° assalto e 51° esercito, il sud, il sud-ovest, il 3° ucraino, il 2° ucraino. Prese parte alle battaglie di Stalingrado, Kursk, Zaporozhye, Nikopol-Krivoy Rog, Bereznegovat-Snigirevskaya, Odessa, Iasi-Kishinev, Debrecen, Budapest, Vienna.

Dal luglio 1945, comandante del Fronte Trans-Baikal, che ha assestato il colpo principale nell'operazione strategica della Manciuria. Per l'alta leadership militare, il coraggio e il coraggio gli fu conferito il titolo di Eroe dell'Unione Sovietica.

Dopo la guerra, comandò le truppe del distretto militare Trans-Baikal-Amur, fu comandante in capo delle truppe Lontano est Comandante del distretto militare dell'Estremo Oriente.

Dal marzo 1956, il primo viceministro della difesa dell'URSS - comandante in capo delle forze di terra.

Dall'ottobre 1957 Ministro della Difesa dell'URSS. Rimase in questo incarico fino alla fine della sua vita.

Ottenuto 5 Ordini di Lenin, 3 Ordini dello Stendardo Rosso, 2 Ordini di Suvorov 1a Classe, Ordine di Kutuzov 1a Classe, medaglie e Ordini esteri.

È stato insignito del più alto ordine militare "Vittoria".

POPOV Markian Mikhailovich

Generale dell'esercito, eroe dell'Unione Sovietica. Nella battaglia di Kursk, prestò servizio come comandante del fronte di Bryansk.

Nato il 15 novembre 1902 nel villaggio di Ust-Medveditskaya (ora Serafimovich, regione di Volgograd).

Nell'Armata Rossa dal 1920

Si diploma ai corsi di comando di fanteria nel 1922, ai corsi per ufficiali superiori "Fucilati" nel 1925, all'Accademia militare. MV Frunze.

Ha combattuto nella guerra civile sul fronte occidentale come soldato semplice.

Dal 1922, comandante di plotone, assistente comandante di compagnia, assistente capo e capo della scuola del reggimento, comandante di battaglione, ispettore delle istituzioni educative militari del distretto militare di Mosca. Dal maggio 1936 fu capo di stato maggiore di una brigata meccanizzata, poi del 5° corpo meccanizzato. Dal giugno 1938 fu vice comandante, da settembre capo di stato maggiore, dal luglio 1939 comandante della 1a armata separata della bandiera rossa in Estremo Oriente e dal gennaio 1941 comandante del distretto militare di Leningrado.

Durante la Grande Guerra Patriottica, comandante dei fronti del Nord e di Leningrado (giugno - settembre 1941), 61° e 40° esercito (novembre 1941 - ottobre 1942). Fu vice comandante dei fronti di Stalingrado e del sud-ovest. Comandò con successo la 5a Armata d'assalto (ottobre 1942 - aprile 1943), il Fronte di riserva e le truppe del distretto militare della steppa (aprile - maggio 1943), Bryansk (giugno-ottobre 1943), Baltic e 2nd Baltic (ottobre 1943 - aprile 1944) fronti. Dall'aprile 1944 fino alla fine della guerra fu capo di stato maggiore del fronte di Leningrado, 2° Baltico, poi di nuovo di Leningrado.

Ha partecipato alla pianificazione delle operazioni e ha guidato con successo le truppe nelle battaglie vicino a Leningrado e Mosca, nelle battaglie di Stalingrado e Kursk, durante la liberazione della Carelia e degli stati baltici.

Nel dopoguerra, il comandante dei distretti militari di Lvov (1945-1946), Tauride (1946-1954). Dal gennaio 1955 è vicecapo e poi capo della Direzione principale dell'addestramento al combattimento, dall'agosto 1956 capo di stato maggiore generale - Primo vice comandante in capo delle forze di terra. Dal 1962 ispettore militare - consigliere del Gruppo di ispettori generali del Ministero della Difesa dell'URSS.

Ottenuto 5 Ordini di Lenin, 3 Ordini dello Stendardo Rosso, 2 Ordini di Suvorov 1a Classe, 2 Ordini di Kutuzov 1a Classe, Ordine della Stella Rossa, medaglie e Ordini stranieri.

ROKOSSOVSKY Konstantin Konstantinovich

Maresciallo dell'Unione Sovietica, Maresciallo di Polonia, due volte Eroe dell'Unione Sovietica. Nella battaglia di Kursk, ha partecipato come comandante del Fronte Centrale.

Nell'Armata Rossa dal 1918

Si è diplomato ai corsi di addestramento avanzato di cavalleria per il personale di comando nel 1925, corsi di addestramento avanzato per il personale di comando di alto livello presso l'Accademia militare. MV Frunze nel 1929

Nell'esercito dal 1914. Membro della prima guerra mondiale. Ha combattuto come parte del 5 ° reggimento di dragoni di Kargopol, come sottufficiale ordinario e minore.

Dopo la Rivoluzione d'Ottobre del 1917 combatté nelle file dell'Armata Rossa. Durante la guerra civile, comandò uno squadrone, una divisione separata e un reggimento di cavalleria. Per il coraggio e il coraggio personale è stato insignito di 2 Ordini dello Stendardo Rosso.

Dopo la guerra, comandò successivamente la 3a brigata di cavalleria, un reggimento di cavalleria e la 5a brigata di cavalleria separata. È stato insignito dell'Ordine della Bandiera Rossa per le distinzioni militari presso la CER.

Dal 1930 comandò la 7a, poi la 15a divisione di cavalleria, dal 1936 - la 5a cavalleria, dal novembre 1940 - il 9° corpo meccanizzato.

Dal luglio 1941 comandò la 16a armata del fronte occidentale. Dal luglio 1942 comandò il Bryansk, da settembre il Don, dal febbraio 1943 il Centrale, dall'ottobre 1943 il bielorusso, dal febbraio 1944 il 1° fronte bielorusso e dal novembre 1944 fino alla fine della guerra il 2° fronte bielorusso.

Le truppe al comando di K. K. Rokossovsky parteciparono alla battaglia di Smolensk (1941), alla battaglia di Mosca, alle battaglie di Stalingrado e Kursk, alle operazioni bielorusse, prussiane orientali, della Pomerania orientale e di Berlino.

Dopo la guerra, comandante in capo del Gruppo delle Forze del Nord (1945-1949). Nell'ottobre 1949, su richiesta del governo della Repubblica popolare polacca, con il permesso del governo sovietico, partì per il PPR, dove fu nominato Ministro della Difesa Nazionale e Vice Presidente del Consiglio dei Ministri del PPR. Fu insignito del titolo di maresciallo di Polonia.

Al ritorno in URSS nel 1956, fu nominato Vice Ministro della Difesa dell'URSS. Dal luglio 1957, l'ispettore capo - Vice Ministro della Difesa dell'URSS. Dall'ottobre 1957 comandante del distretto militare transcaucasico. Nel 1958-1962. Vice Ministro della Difesa dell'URSS e Ispettore Capo del Ministero della Difesa dell'URSS. Dall'aprile 1962 è stato ispettore capo del Gruppo di ispettori del Ministero della Difesa dell'URSS.

Ha ricevuto 7 Ordini di Lenin, l'Ordine della Rivoluzione d'Ottobre, 6 Ordini dello Stendardo Rosso, Ordini di Suvorov e Kutuzov di 1° grado, medaglie, nonché ordini e medaglie stranieri.

È stato insignito del più alto ordine militare "Vittoria". Premiato con lo stemma onorario.

ROMANENKO Prokofy Logvinovich

colonnello generale. Nella battaglia di Kursk, prestò servizio come comandante della 2a armata di carri armati.

Nell'Armata Rossa dal 1918

Si è diplomato in corsi di addestramento avanzato per personale di comando nel 1925, corsi di addestramento avanzato per personale di comando di alto livello nel 1930, all'Accademia militare. MV Frunze nel 1933, l'Accademia Militare di Stato Maggiore Generale nel 1948

In servizio militare dal 1914. Membro della prima guerra mondiale, guardiamarina. Assegnato 4 croci di San Giorgio.

Dopo la Rivoluzione d'Ottobre del 1917, fu commissario militare volost nella provincia di Stavropol, poi durante la guerra civile comandò un distaccamento partigiano, combatté sul fronte meridionale e occidentale come comandante di squadriglia, reggimento e assistente comandante di una brigata di cavalleria.

Dopo la guerra comandò un reggimento di cavalleria, dal 1937 una brigata meccanizzata. Ha partecipato alla lotta di liberazione nazionale del popolo spagnolo nel 1936-1939. Per eroismo e coraggio fu insignito dell'Ordine di Lenin.

Dal 1938 comandante del 7° corpo meccanizzato, partecipante alla guerra sovietico-finlandese (1939-1940). Dal maggio 1940 comandante del 34° fucile, poi 1° corpo meccanizzato.

Durante la Grande Guerra Patriottica, comandante della 17a Armata del Fronte Trans-Baikal. Dal maggio 1942 comandante della 3a armata di carri armati, poi vice comandante del fronte di Bryansk (settembre-novembre 1942), dal novembre 1942 al dicembre 1944 comandante della 5a, 2a eserciti di carri armati, 48a armata. Le truppe di questi eserciti presero parte all'operazione Rzhev-Sychevsk, alle battaglie di Stalingrado e Kursk, all'operazione bielorussa.

Nel 1945-1947. Comandante del distretto militare della Siberia orientale.

Ha ricevuto 2 Ordini di Lenin, 4 Ordini dello Stendardo Rosso, 2 Ordini di Suvorov 1a Classe, 2 Ordini di Kutuzov 1a Classe, medaglie, un ordine straniero.

ROTMISTROV Pavel Alekseevich

Maresciallo Capo delle Forze Corazzate, Eroe dell'Unione Sovietica, Dottore in Scienze Militari, Professore. Nella battaglia di Kursk, prestò servizio come comandante della 5a armata di carri armati della guardia.

Nell'Armata Rossa dal 1919

Si è diplomato alla Scuola Congiunta Militare. Comitato esecutivo centrale tutto russo, Accademia militare. M. V. Frunze, Accademia Militare di Stato Maggiore.

Durante la guerra civile, comandò un plotone, una compagnia, una batteria ed era vice comandante di battaglione.

Dal 1931 al 1937 lavorò presso il quartier generale della divisione e dell'esercito, comandò un reggimento di fucilieri.

Dal 1938 è docente presso il Dipartimento di Tattica dell'Accademia Militare di Meccanizzazione e Motorizzazione dell'Armata Rossa.

Durante la guerra sovietico-finlandese del 1939-1940. comandante di un battaglione di carri armati e capo di stato maggiore della 35a brigata di carri armati.

Dal dicembre 1940 fu vice comandante della 5a Divisione Panzer e dal maggio 1941 capo di stato maggiore del corpo meccanizzato.

Durante la Grande Guerra Patriottica ha combattuto sul fronte occidentale, nord-occidentale, Kalinin, Stalingrado, Voronezh, Steppa, sud-ovest, 2° ucraino e 3° bielorusso.

Ha partecipato alla battaglia di Mosca, alla battaglia di Stalingrado, alla battaglia di Kursk, nonché alle operazioni di Belgorod-Kharkov, Uman-Botoshansk, Korsun-Shevchenko, bielorusso.

Dopo la guerra, comandante delle truppe corazzate e meccanizzate del Gruppo delle forze sovietiche in Germania, poi nell'Estremo Oriente. Vice capo, poi capo del dipartimento dell'Accademia militare di stato maggiore, capo dell'Accademia militare delle forze armate, assistente del ministro della difesa dell'URSS, ispettore capo del gruppo degli ispettori generali del ministero della Difesa dell'URSS .

Premiato con 5 Ordini di Lenin, Ordine della Rivoluzione d'Ottobre, 4 Ordini dello Stendardo Rosso, Ordini di Suvorov e Kutuzov 1a Classe, Suvorov 2a Classe, Stella Rossa, "Per il servizio alla Patria nelle forze armate dell'URSS" 3a Classe , medaglie e ordini esteri.

RYBALKO Pavel Semyonovich

Maresciallo delle forze armate, due volte Eroe dell'Unione Sovietica. Nella battaglia di Kursk, prestò servizio come comandante della 3a armata di carri armati della guardia.

Nato il 4 novembre 1894 nel villaggio di Maly Istorop (distretto di Lebedinsky nella regione di Sumy, Repubblica d'Ucraina).

Nell'Armata Rossa dal 1919

Si laureò ai corsi di alta formazione per alti ufficiali nel 1926 e nel 1930, all'Accademia Militare. MV Frunze nel 1934

Membro della prima guerra mondiale, privato.

Durante la guerra civile, commissario di reggimento e brigata, comandante di squadriglia, comandante del reggimento di cavalleria e brigata.

Dopo essersi diplomato all'Accademia, fu inviato come assistente comandante di una divisione di cavalleria da montagna, poi come addetto militare in Polonia, Cina.

Durante la Grande Guerra Patriottica, vice comandante della 5a armata di carri armati, in seguito comandò la 5a, 3a e 3a armata di carri armati della guardia nei fronti di Bryansk, sud-ovest, centrale, Voronezh, 1o bielorusso e 1o ucraino.

Partecipò alla battaglia di Kursk, alle operazioni di Ostrogozhsk-Rossosh, Kharkov, Kiev, Zhytomyr-Berdichev, Proskurov-Chernivtsi, Lvov-Sandomierz, Bassa Slesia, Alta Slesia, Berlino e Praga.

Per operazioni militari di successo, le truppe comandate da P. S. Rybalko

22 volte annotato negli ordini del Comandante Supremo.

Dopo la guerra, prima vice comandante e poi comandante delle truppe corazzate e meccanizzate dell'esercito sovietico.

Premiato con 2 Ordini di Lenin, 3 Ordini dello Stendardo Rosso, 3 Ordini di Suvorov 1a Classe, Ordine di Kutuzov 1a Classe, Ordine di Bogdan Khmelnitsky 1a Classe, medaglie e ordini stranieri.

SOKOLOVSKY Vasily Danilovich

Maresciallo dell'Unione Sovietica, Eroe dell'Unione Sovietica. Nella battaglia di Kursk, prestò servizio come comandante del fronte occidentale.

Nato il 21 luglio 1897 nel villaggio di Kozliki, distretto di Belostok (regione di Grodno, Repubblica di Bielorussia).

Nell'Armata Rossa dal 1918

Si diploma all'Accademia Militare dell'Armata Rossa nel 1921, ai Corsi Accademici Superiori nel 1928.

Durante la guerra civile combatté sul fronte orientale, meridionale e caucasico. Ha ricoperto le posizioni di comandante di compagnia, aiutante di reggimento, assistente comandante di reggimento, comandante di reggimento, assistente capo di stato maggiore della 39a divisione di fanteria, comandante di brigata, capo di stato maggiore della 32a divisione di fanteria.

Nel 1921, vice capo del dipartimento operativo del Fronte del Turkestan, poi capo di stato maggiore di divisione, comandante di divisione. Comandò il Gruppo di Forze delle regioni di Fergana e Samarcanda.

Nel 1922 - 1930. capo di stato maggiore di una divisione fucilieri, corpo di fucilieri.

Nel 1930 - 1935. comandante di una divisione fucilieri, poi capo di stato maggiore del distretto militare del Volga.

Dal maggio 1935 fu capo di stato maggiore degli Urali, dall'aprile 1938 dei distretti militari di Mosca. Dal febbraio 1941 Vice Capo di Stato Maggiore Generale.

Durante la Grande Guerra Patriottica, prestò servizio come Capo di Stato Maggiore del Fronte Occidentale, Capo di Stato Maggiore della Direzione Occidentale, Comandante del Fronte Occidentale, Capo di Stato Maggiore del 1° Fronte Ucraino, Vice Comandante del 1° Fronte Bielorusso.

Per l'abile guida delle operazioni militari delle truppe in Operazione di Berlino insignito del titolo di Eroe dell'Unione Sovietica.

Dopo la guerra, ha servito come vice comandante in capo, poi comandante in capo del gruppo delle forze sovietiche in Germania, primo vice ministro della difesa dell'URSS, capo di stato maggiore generale - primo vice ministro della guerra.

Ha ricevuto 8 Ordini di Lenin, l'Ordine della Rivoluzione d'Ottobre, 3 Ordini dello Stendardo Rosso, 3 Ordini di Suvorov di 1a Classe, 3 Ordini di Kutuzov di 1a Classe, medaglie, oltre a Ordini e medaglie straniere, Armi Onorarie.

CHERNYAKHOVSKY Ivan Danilovich

Generale dell'esercito, due volte Eroe dell'Unione Sovietica. Nella battaglia di Kursk prese parte alla carica di comandante della 60a armata.

Nell'Armata Rossa dal 1924

Si diplomò alla Scuola di Artiglieria di Kiev nel 1928, all'Accademia Militare di Meccanizzazione e Motorizzazione dell'Armata Rossa nel 1936.

Dal 1928 al 1931 prestò servizio come comandante di plotone, capo del distaccamento topografico del reggimento, assistente comandante di batteria per gli affari politici e comandante di una batteria di addestramento di ricognizione.

Dopo la laurea presso l'Accademia, è stato nominato capo di stato maggiore di un battaglione, poi comandante di un battaglione di carri armati, reggimento di carri armati, vice comandante di divisione, comandante di una divisione di carri armati.

Durante la Grande Guerra Patriottica, comandò un corpo di carri armati, la 60a armata sui fronti di Voronezh, centrale e 1a Ucraina.

Le truppe al comando di I. D. Chernyakhovsky si sono distinte nell'operazione Voronezh-Kastornensky, la battaglia di Kursk, mentre attraversavano il fiume. Desna e Dnepr. Successivamente hanno partecipato alle operazioni di Kiev, Zhitomir-Berdichev, Rivne-Lutsk, Proskurov-Chernivtsi, Vilnius, Kaunas, Memel e della Prussia orientale.

Per operazioni militari di successo durante la Grande Guerra Patriottica, le truppe comandate da I. D. Chernyakhovsky furono annotate 34 volte negli ordini del comandante in capo supremo.

Nella zona della città di Melzak, fu ferito a morte e morì il 18 febbraio 1945. Sepolto a Vilnius.

Premiato con l'Ordine di Lenin, 4 Ordini dello Stendardo Rosso, 2 Ordini di Suvorov 1a Classe, Ordine di Kutuzov 1a Classe, Ordine di Bohdan Khmelnitsky 1a Classe e medaglie.

CHIBISOV Nikandr Evlampievich

Il colonnello generale, eroe dell'Unione Sovietica. Nella battaglia di Kursk, ha partecipato come comandante della 38a armata.

Nell'Armata Rossa dal 1918

Diplomato all'Accademia Militare. MV Frunze nel 1935

Durante la prima guerra mondiale combatté sul fronte occidentale e sudoccidentale. Comandò una compagnia.

Durante la guerra civile, ha preso parte alle battaglie sull'istmo careliano, vicino a Narva, Pskov, in Bielorussia.

Era il comandante di un plotone, compagnia, battaglione, reggimento, vice capo di stato maggiore e capo di stato maggiore di una brigata di fucilieri. Dal 1922 al 1937 in posizioni di stato maggiore e comando. Dal 1937, comandante di una divisione di fucilieri, dal 1938 - un corpo di fucilieri, nel 1938-1940. Capo di stato maggiore del distretto militare di Leningrado.

Durante la guerra sovietico-finlandese del 1939-1940. Capo di stato maggiore della 7a armata.

Dal luglio 1940 fu vice comandante delle truppe del distretto militare di Leningrado e dal gennaio 1941 vice comandante delle truppe del distretto militare di Odessa.

Le truppe al comando di N. E. Chibisov hanno preso parte alle operazioni Voronezh-Kastornoe, Kharkov, Belgorod-Kharkov, Kiev, Leningrado-Novgorod.

Per l'abile guida delle truppe dell'esercito durante l'attraversamento del Dnepr, il coraggio e l'eroismo ricevettero il titolo di Eroe dell'Unione Sovietica.

Dal giugno 1944 prestò servizio come capo dell'Accademia militare. M. V. Frunze, dal marzo 1949 - Vice Presidente del Comitato Centrale del DOSAAF, e dall'ottobre 1949 - Assistente Comandante del Distretto Militare Bielorusso.

Gli furono assegnati 3 ordini di Lenin, 3 ordini dello Stendardo Rosso, l'Ordine di Suvorov di 1° grado e medaglie.

SHLEMIN Ivan Timofeevich

Tenente generale, Eroe dell'Unione Sovietica. Nella battaglia di Kursk, prestò servizio come comandante della 6a armata delle guardie.

Nell'Armata Rossa dal 1918

Si diplomò ai primi corsi di fanteria di Pietrogrado nel 1920, l'Accademia Militare. M. V. Frunze nel 1925, il reparto operativo dell'Accademia Militare. MV Frunze nel 1932

Membro della prima guerra mondiale. Durante la guerra civile, come comandante di plotone, prese parte a battaglie in Estonia e vicino a Pietrogrado. Dal 1925 fu capo di stato maggiore di un reggimento fucilieri, poi capo dell'unità operativa e capo di stato maggiore della divisione, dal 1932 lavorò presso il quartier generale dell'Armata Rossa (dal 1935 lo Stato maggiore).

Dal 1936 era il comandante di un reggimento di fucilieri, dal 1937 era il capo dell'Accademia Militare di Stato Maggiore, dal 1940 era il capo di stato maggiore dell'11a Armata, in questa posizione entrò nella Grande Guerra Patriottica.

Dal maggio 1942 Capo di Stato Maggiore del Fronte Nord-Occidentale, poi 1° esercito di guardie. Dal gennaio 1943 comandò successivamente il 5° carro armato, il 12°, 6°, 46° esercito sul fronte sudoccidentale, 3° e 2° ucraino.

Le truppe al comando di I. T. Shlemin hanno preso parte alle battaglie di Stalingrado e alle operazioni di Kursk, Donbass, Nikopol-Krivoy Rog, Bereznegovato-Snigirevskaya, Odessa, Iasi-Kishinev, Debrecen e Budapest. Per azioni di successo, 15 volte sono state annotate negli ordini del comandante supremo.

Per l'abile comando e controllo delle truppe e per l'eroismo e il coraggio mostrati allo stesso tempo, gli fu conferito il titolo di Eroe dell'Unione Sovietica.

Dopo la Grande Guerra Patriottica, Capo di Stato Maggiore del Gruppo delle Forze Meridionali e dall'aprile 1948 Vice Capo di Stato Maggiore Generale Forze di terra- Capo delle Operazioni, dal giugno 1949 Capo di Stato Maggiore del Gruppo Centrale delle Forze. Nel 1954-1962. professore ordinario e vicedirettore di dipartimento presso l'Accademia Militare di Stato Maggiore. Riservato dal 1962.

Premiato con 3 Ordini di Lenin, 4 Ordini dello Stendardo Rosso, 2 Ordini di Suvorov 1a Classe, Ordini di Kutuzov 1a Classe, Bogdan Khmelnitsky 1a Classe, medaglie.

SHUMILOV Mikhail Stepanovic

Il colonnello generale, eroe dell'Unione Sovietica. Nella battaglia di Kursk, prestò servizio come comandante della 7a armata delle guardie.

Nell'Armata Rossa dal 1918

Si diplomò ai corsi del comando e di stato maggiore politico nel 1924, ai Corsi per Ufficiali Superiori "Fucilati" nel 1929, ai Corsi Accademici Superiori presso l'Accademia Militare di Stato Maggiore Generale nel 1948, e prima della Grande Rivoluzione d'Ottobre, alla Scuola Militare di Chuguev nel 1916.

Membro della prima guerra mondiale, guardiamarina. Durante la guerra civile combatté sul fronte orientale e meridionale, comandò un plotone, una compagnia, un reggimento. Dopo la guerra, il comandante del reggimento, poi divisione e corpo, partecipò alla campagna nella Bielorussia occidentale nel 1939, la guerra sovietico-finlandese del 1939-1940.

Durante la Grande Guerra Patriottica, comandante di un corpo di fucilieri, vice comandante del 55° e 21° esercito sul fronte di Leningrado e sud-ovest (1941-1942). Dall'agosto 1942 fino alla fine della guerra, comandante della 64a armata (riorganizzata nel marzo 1943 nella 7a Guardia), operando come parte dei fronti Stalingrado, Don, Voronezh, Steppa, 2o ucraino.

Le truppe al comando di M. S. Shumilov hanno partecipato alla difesa di Leningrado, alle battaglie nella regione di Kharkov, hanno combattuto eroicamente vicino a Stalingrado e, insieme alla 62a armata nella città stessa, l'hanno difesa dal nemico, hanno partecipato alle battaglie vicino a Kursk e per il Dnepr, nelle operazioni Kirovogradskaya, Uman-Botoshansky, Iasi-Chisinau, Budapest, Bratislava-Brnovskaya.

Per eccellenti operazioni militari, le truppe dell'esercito sono state annotate 16 volte negli ordini del comandante in capo supremo.

Dopo la guerra, comandò le truppe dei distretti militari del Mar Bianco (1948-1949) e di Voronezh (1949-1955).

Nel 1956-1958. pensionato. Dal 1958 consulente militare del Gruppo degli ispettori generali del Ministero della Difesa dell'URSS.

Premiato con 3 Ordini di Lenin, 4 Ordini dello Stendardo Rosso, 2 Ordini di Suvorov 1a Classe, Ordini di Kutuzov 1a Classe, Ordini della Stella Rossa, "Per il servizio alla Patria nelle forze armate dell'URSS" 3a Classe, medaglie , così come ordini esteri e medaglie .

Il 23 agosto segna il giorno della gloria militare della Russia, il giorno della sconfitta delle forze della Wehrmacht da parte delle truppe sovietiche sul Kursk Bulge. Quasi due mesi di intense e sanguinose battaglie portarono l'Armata Rossa a questa importante vittoria, il cui esito non era affatto scontato. La battaglia di Kursk è una delle più grandi battaglie della storia del mondo. Ricordiamocene un po' di più.

Fatto 1

La sporgenza al centro del fronte sovietico-tedesco a ovest di Kursk si formò durante le ostinate battaglie del febbraio-marzo 1943 per Kharkov. Il Kursk Bulge era profondo fino a 150 km e largo 200 km. Questa sporgenza è chiamata Kursk Bulge.

Battaglia di Kursk

Fatto 2

La battaglia di Kursk è una delle battaglie chiave della seconda guerra mondiale, non solo per la portata delle battaglie che hanno avuto luogo nei campi tra Orel e Belgorod nell'estate del 1943. La vittoria in questa battaglia significò la svolta finale nella guerra a favore delle truppe sovietiche, iniziata dopo la battaglia di Stalingrado. Con questa vittoria, l'Armata Rossa, dopo aver esaurito il nemico, prese finalmente l'iniziativa strategica. E questo significa che d'ora in poi stiamo avanzando. La difesa era finita.

Un'altra conseguenza - politica - fu la fiducia finale degli Alleati nella vittoria sulla Germania. Alla conferenza tenutasi nel novembre-dicembre 1943 a Teheran, su iniziativa di F. Roosevelt, si discusse già del piano postbellico per lo smembramento della Germania.

Schema della battaglia di Kursk

Fatto 3

Il 1943 fu l'anno scelta difficile comandare entrambe le parti. Difendere o attaccare? E se attacchi, allora quali compiti su larga scala dovresti impostare per te stesso? Sia i tedeschi che i russi hanno dovuto rispondere a queste domande in un modo o nell'altro.

Ad aprile, G.K. Zhukov ha inviato il suo rapporto al quartier generale sulle possibili operazioni militari nei prossimi mesi. Secondo Zhukov, soluzione migliore per le truppe sovietiche nella situazione che si è sviluppata, sarebbe quello di indebolire il nemico in loro difesa, distruggendo quanti più carri armati possibile, quindi portare riserve e passare all'offensiva generale. Le considerazioni di Zhukov costituirono la base del piano della campagna per l'estate del 1943, dopo che fu scoperta la preparazione dell'esercito nazista per una grande offensiva sul Kursk Bulge.

Di conseguenza, la decisione del comando sovietico fu di creare una difesa in profondità (8 linee) nelle aree più probabili dell'offensiva tedesca, sulle facce settentrionale e meridionale del saliente di Kursk.

In una situazione di simile scelta, il comando tedesco decise di avanzare per mantenere l'iniziativa nelle loro mani. Tuttavia, anche allora, Hitler delineò gli obiettivi dell'offensiva sul Kursk Bulge non di impadronirsi del territorio, ma di logorare le truppe sovietiche e migliorare l'equilibrio del potere. Pertanto, l'avanzata dell'esercito tedesco si stava preparando per una difesa strategica, mentre le truppe sovietiche in difesa erano determinate ad attaccare con decisione.

Costruzione di linee difensive

Fatto 4

Sebbene il comando sovietico abbia identificato correttamente le direzioni principali degli attacchi tedeschi, gli errori erano inevitabili con una tale scala di pianificazione.

Pertanto, il quartier generale credeva che un gruppo più forte sarebbe avanzato nella regione di Orel contro il fronte centrale. In realtà, il raggruppamento meridionale, che ha agito contro il Fronte di Voronezh, si è rivelato più forte.

Inoltre, la direzione del principale attacco tedesco sulla parete meridionale del saliente di Kursk è stata determinata in modo impreciso.

Fatto 5

Operazione Cittadella era il nome del piano del comando tedesco di accerchiare e distruggere gli eserciti sovietici sulla sporgenza di Kursk. Si prevedeva di sferrare attacchi convergenti da nord dalla regione di Orel e da sud dalla regione di Belgorod. I cunei d'urto avrebbero dovuto collegarsi vicino a Kursk. La manovra con la virata dei carri armati di Gotha verso Prokhorovka, dove il terreno della steppa favorisce l'azione di grandi formazioni di carri armati, era stata pianificata in anticipo dal comando tedesco. Fu qui che i tedeschi, rinforzati con nuovi carri armati, sperarono di sopraffare le forze armate sovietiche.

Petroliere sovietiche che ispezionano il naufragio "Tiger"

Fatto 6

Spesso la battaglia di Prokhorovka è chiamata la più grande battaglia di carri armati della storia, ma non è così. Si ritiene che la battaglia di più giorni avvenuta già nella prima settimana di guerra (23-30 giugno 1941) fosse maggiore in termini di numero di carri armati partecipanti. È successo nell'Ucraina occidentale tra le città di Brody, Lutsk e Dubno. Mentre circa 1.500 carri armati di entrambe le parti convergevano vicino a Prokhorovka, più di 3.200 carri armati parteciparono alla battaglia del 41.

Fatto 7

Nella battaglia di Kursk, e in particolare nella battaglia di Prokhorovka, i tedeschi contavano in particolare sulla forza dei loro nuovi veicoli corazzati: i carri armati Tiger e Panther, i cannoni semoventi Ferdinand. Ma forse la novità più insolita sono state le zeppe Goliath. Questa miniera semovente a cingoli senza equipaggio era controllata a distanza via cavo. Aveva lo scopo di distruggere carri armati, fanteria ed edifici. Tuttavia, queste tankette erano costose, lente e vulnerabili, e quindi non fornirono molto aiuto ai tedeschi.

Memoriale in onore degli eroi della battaglia di Kursk